PAGINE

venerdì 28 febbraio 2014

Le furie rosse e i problemi del Lambro

Frits Thaulow ( Mulino ad acqua, 1892)
Riceviamo e pubblichiamo la seguente lettera aperta indirizzata ad Eleonora Frigerio, Presidente del Parco Valle Lambro.

L'autore è Carlo Annoni, docente di Letteratura italiana all' Università Cattolica di Milano, oggi in pensione. Nato a Carate Brianza, pescatore, studioso di Parini e Manzoni, non poteva non innamorarsi del Lambro. Negli anni Novanta, con un gruppo di amici, fondò l'associazione "Lambro opera d'arte": con migliaia di volantini e attraverso una sorta di reportage settimanale sulle pagine de "L'Esagono", storico periodico della Brianza, le  parole di Carlo Annoni denunciarono pubblicamente il degrado progressivo del nostro fiume.  


Cara Presidente,

ho visto con ritardo il calendario 2014 del Parco e la sua articolessa di presentazione: le furie rosse della formula 1 e del moto gp sarebbero il centro mondiale del Parco, perché di fama mondiale. Barbarie, mi creda, lascia pensosi e sgomenti; del resto non credo mai che Lei abbia assistito, senza cuffie, a una partenza: avrebbe fatto un pieno di rumore da lasciarla stordita per più giorni, e di aggressività feroce. Nulla a che vedere con un parco fluviale. Io credo che la presenza di questi impianti così detti sportivi, in un parco fluviale, sia come un bordello in una Cattedrale, come il Duomo di Milano trasformato in una casa di baldracche. Mi scusi ma voglio essere interamente sincero. Comunque, non tema, alla mia veneranda età so che le battaglie contro i mulini a vento non sono da fare e non Le chiederò di farsi promotrice di qualsivoglia iniziativa per l’allontanamento dell’autodromo e del motodromo. Aggiungo, perché sicuramente Le è sfuggito, e del resto l’inchiesta è stata fatta sparire, dal momento che bisness is bisness, questo fatto sinistramente singolare: una specie di contagio rosso-sangue che accompagna i gran premi in tutto il mondo. Monza, gran premio d’Ungheria, del Brasile, del Giappone, d’Australia, ecc. sono contrassegnati tutti sistematicamente, la settimana successiva alla manifestazione, da aumenti di incidenti stradali nella viabilità ordinaria. Veda un po’ Lei. Ma passo ai problemi del Lambro e specificherò in commi:
  1. Bisogna separare tecnicamente le fognature che portano acque chiare da quelle che portano acque luride e avviare solo queste seconde ai depuratori.
  2. Avviare solo le acque luride, dunque, ai depuratori, ma non versarle ancora semiluride nel fiume: il depuratore diventa così inquinatore, portatore di morte di qualsiasi vivente.
  3. I depuratori devono scaricare solo acque limpide, collettando i residui che non riescono a trattare, avviandoli in un luogo apposito di cui parlerò subito dopo.
  4. Queste cose non sono farina del mio sacco ma appartengono alla scienza e alla conoscenza del fiume Lambro dell’amico Luciano Erba, il quale va da sé ignora di essere da me citato. Se ne avvalga: non c’è nessuno che ne sappia amorosamente quanto Lui. Ci dia il capolavoro signora e, pensi potrebbe essere la gemma più pregiata della sua carriera politica.
Italo Calvino ha scritto una frase memorabile. La seguente: “ L’Inferno è quello che formiamo noi  uomini, vivendo. Come si fa a diradare l’Inferno? Bisogna cercare nell’Inferno ciò che Inferno non è e fargli spazio e dargli luce “. Ecco, sarebbe necessario che Lei contrattasse con l’autodromo fondi per attrezzare un laboratorio fine dove trattare i residui dei depuratori lungo il Lambro che i depuratori stessi non riescono a trattare ( quelli di cui parlavamo sopra ), spremendo le ultime gocce di acqua pulita e avviando il resto al suo destino di rifiuto speciale. L’asta del fiume deve essere toccata solo da acque pulite. Non so se Lei abbia mai visto gli scarichi attuali dei depuratori lungo tutto il Lambro fino a Monza: sembrano le fosse d’Acheronte di memoria dantesca.
Ci dia il capolavoro Signora!

Mi raccomando: non scambi per arroganza ciò che è solo speranza.

Con anticipata gratitudine,

Carlo Annoni

Dopo il successo del corso “Il mio orto biologico”, il WWF Lecco riparte con i segreti della fotografia naturalistica


di Lello Bonelli, Presidente WWF Lecco

Si è concluso mercoledì 26 febbraio il corso “Il mio orto biologico”, organizzato dall'Associazione WWF Lecco, in collaborazione con Parco Regionale Monte Barro, con il patrocinio del Comune di Galbiate e del Comune di Lecco, con il contributo di Tecnolario – Lecco e il supporto della Camera di Commercio Lecco.

La partecipazione è andata ben oltre le aspettative, costringendo purtroppo l’Organizzazione a chiudere anticipatamente le iscrizioni e a rifiutare numerose richieste pervenute addirittura anche a corso già iniziato.

L’impegno nel diffondere la cultura di un rispettoso rapporto tra uomo e natura è stato ampiamente gratificato dall’interesse dimostrato dai partecipanti che hanno affollato la splendida Sala Arancio della Camera di Commercio di Lecco, nell’arco delle quattro serate.

Contemporaneamente proseguono, fino al prossimo venerdì 7 marzo, le iscrizioni al corso di fotografia naturalistica che il WWF lecchese propone per il secondo anno consecutivo. Si andrà alla scoperta dei segreti della macrofotografia, della foto paesaggistica, della caccia fotografica… sotto la guida di Alberto Nardi, fotografo professionista che ha già pubblicato le sue opere sulle principali testate giornalistiche di settore: da Oasis ad Airone, da Orobie a National Geographic…

Anche in questa occasione Parco Monte Barro, Comune di Galbiate e Comune di Lecco saranno partner del WWF Lecco, affiancati questa volta dal CROS di Varenna, i cui esperti birdwatchers accompagneranno i partecipanti al corso in un’escursione naturalistica nella Riserva Naturale del Pian di Spagna e del Lago di Mezzola.

Tutti i fondi raccolti grazie a queste iniziative sono interamente devoluti per attività di tutela ambientale, in sintonia con la mission del WWF Italia e del WWF internazionale.

Tutte le informazioni sulle numerose iniziative del WWF lecchese sono disponibili sul sito: http://wwf.lecco.it.

giovedì 27 febbraio 2014

# Impronta Ecologista in Brianza

Riceviamo e pubblichiamo il seguente appello che Roberto Albanese, portavoce degli Ecologisti e Reti Civiche Verdi Europei di Monza e Brianza ha inviato ai referenti locali e alle associazioni ambientaliste della Provincia di MB.

L' Associazione Ecocivici Verdi Europei di Monza e Brianza vi propone la diffusione di un documento condiviso di principi ed azioni per una politica più ecologista in vista delle prossime elezioni amministrative che si terranno a maggio in numerosi comuni della Provincia di Monza e Brianza.

Sotto una prima bozza su cui propone la condivisione dei principi ma soprattutto si attende un prezioso contributo relativo alle problematiche locali del vostro comune o del vostro territorio (da inserire nella parte in rosso).

L'associazione raccoglierà i contributi e riproporrà un documento da inviare a liste e candidati alle prossime elezioni e da diffondere nel vostro comune e nella vostra zona.

Confidiamo nel vostro aiuto avendo come obiettivo condiviso quello di stimolare l'affronto delle problematiche dando centralità alle proposte ambientaliste, fondamentali per l'equilibrio sociale, per il bene e la salute pubblica.

Saluti
Roberto Albanese

Bozza documento

Per una politica nuova e pulita, in cui la sensibilità ecologista diffusa tra la gente possa finalmente riconoscersi. Per dare al cittadino una possibilità, quella di scegliere chi concretamente svilupperà la propria azione politica per difendere la salute, l'ambiente e la vivibilità.  Il candidato/la lista si impegna/no di fronte all'elettorato, con la sottoscrizione e l’inserimento dei seguenti punti nel proprio programma :
  1. contrastare con ogni strumento possibile il consumo di suolo, ormai a livelli critici per la provincia di Monza e Brianza, valutando la centralità di questo aspetto in ogni decisione dell’amministrazione. Sostenere ed attuare una moratoria delle trasformazioni: non ci sarà nessuna variante ai piani vigenti e in nessun nuovo piano dovrà essere prevista la trasformazione di suolo libero (agricolo, boschivo, verde) in edificabile (sia residenziale che produttivo)
  2. incentivare con apposite iniziative il recupero delle aree dismesse e l’occupazione di capannoni e abitazioni sfitte. Questo patrimonio sfitto dovrà essere regolarmente censito a livello comunale e i dati resi pubblici
  3. ampliare durante il proprio mandato le aree protette all’interno del territorio comunale rispetto all’attuale estensione
  4. definire e rendere pubblica una strategia locale, con incentivi e strumenti politici, finalizzata all’uscita dalla crisi con lo sviluppo a livello locale della Green Economy e il rilancio dell'agricoltura
  5. incrementare ulteriormente la percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti, perseguire l'obiettivo di ridurre i rifiuti prodotti scendendo al di sotto del limite di 1 kg giorno pro capite, puntare ad una gestione ottimale dei rifiuti, controllata per evitare illeciti e basata sul recupero di materia da preferire alla termovalorizzazione e allo smaltimento in discarica
  6. tutelare la salute pubblica monitorando e intervenendo, con precise strategie a livello locale, sull’altro grande problema della provincia di Monza e Brianza che è quello della pessima qualità dell’aria.
  7. censire e proteggere il patrimonio arboreo, urbano e boschivo, con regolamenti specifici: limitando abbattimenti alle urgenze e prevedendo in ogni caso la piantumazione di compensazione in ogni ambito, sia pubblico che privato.
  8. puntare sulla mobilità dolce, comunale e sovra comunale, e sul trasporto pubblico sostenendo ad ogni livello e ad ogni tavolo, la priorità di questi ambiti rispetto al trasporto autostradale
  9. strutturare l’azione dell’amministrazione pubblica puntando su efficienza, parsimonia e risparmio:  proponendo un preciso programma di applicazione di azioni,  buone pratiche e comportamenti virtuosi, la cui efficacia sarà periodicamente valutata di fronte alla cittadinanza, in termini economici e ambientali, in particolare quantificando la riduzione delle emissioni
  10. applicare i principi ecologici alla politica: sostenibilità, lotta agli sprechi, trasparenza, uguaglianza diritti e solidarietà
In accordo con i punti precedenti e nel dettaglio della realtà del comune/dei comuni/della zona di ... 
Si propone:
1.      ...
2.      ...
...

Aderisci, condividi e diffondi. Anche a .... (nome comune) il cittadino cercherà l'#ImprontaEcologista

Info: ecologistiecivicimb@gmail.com

Bloccare Pedemontana è un dovere!

Comunicato stampa di Insieme in rete per uno sviluppo sostenibile

La società Autostrada Pedemontana Lombarda (APL) ha inoltrato alle amministrazioni interessate, il progetto esecutivo della Tratta B1 dell'autostrada che va dallo svincolo di connessione con la A9 di Lomazzo (CO) sino all'inizio dell'attuale superstrada SS35 Milano-Lentate per un totale di circa 6,5 Km.
Il progetto, formalmente, è comprensivo di una serie di opere di connessione ma APL ha già comunicato che entro il 2015 verrà realizzato il solo tracciato relativo all'autostrada vera e propria.

In altre parole, per arrivare in tempo per l’apertura dell’EXPO, non sarebbero realizzate né la connessione con la Novedratese né la TRC011 da Cermenate a Rovello Porro né la tangenziale di Lazzate.
Per queste opere l'apertura dei cantieri è rimandata nel 2016, con molta incertezza anche sulla loro copertura finanziaria.

Questo significa che il tronco autostradale arriverebbe solo a collegarsi con la Superstrada Milano-Lentate e il collegamento verso la Novedratese rimarrebbe con l'attuale calibro.
Ne conseguirebbe un sicuro aumento di volumi di traffico insopportabili per il territorio, con una superstrada già ora satura e congestionata quale unico sbocco. Il disastro di Pedemontana avanza perdendo i pezzi anche prima della sua realizzazione.

Un motivo in più per chiedere a gran voce ci si fermi alla tratta A, ormai in fase di completamento, seppure ancora priva delle compensazioni ambientali previste e con  tempistiche per la loro realizzazione ancora ignote.

Anche per la tratta B1, oltre alle connessioni viabilistiche, mancano i progetti delle compensazioni ambientali, segno evidente che l’unica priorità è quella di realizzare urgentemente la B1 incompleta per dimostrare di aver fatto "qualcosa" in vista delle scadenze di Expo.

Sulle compensazioni ambientali, Insieme in Rete ha chiesto ad Autostrade Pedemontana Lombarda (il 20/01/014) e alla provincia di Como (il 28/01/014) un incontro per avere delucidazioni in merito. Non avendo ricevuto da loro risposta, ha poi coinvolto i Consiglieri Regionali del Movimento 5 Stelle e del Partito Democratico affinché Pedemontana sia chiamata in audizione in una Commissione Regionale.

L'assurda logica di continuare a pensare solo a progetti autostradali inutili, l'incapacità gestionale, la mancanza di fondi, il non considerare minimamente l'impatto ambientale, il rischio di complicare una viabilità territoriale già fragile, ci portano ancora una volta a chiedere che la realizzazione della Pedemontana si fermi alla sola tratta A, pressoché terminata, peraltro con un costo elevatissimo per l’ambiente visto che per il megasvincolo con la A9 s'è sacrificato il Bosco della Moronera.

Per i comuni della Tratta A, proprio considerando che il territorio ha già pagato un prezzo alto, si devono oltretutto concretizzare quanto prima i progetti delle previste compensazioni ambientali.

"L'età del Cemento": un viaggio attraverso la Lombardia, passando per Desio

Il circolo Legambiente "R. Giussani" è lieto di invitarvi alla visione del documentario:

L'ETA' DEL CEMENTO

Una regione invasa dal cemento. Una colata grigia che investe la Lombardia al ritmo di 100 metri quadrati al giorno, divorando la Pianura Padana, le coste lacustri e i suoi boschi. Un fenomeno, quello del consumo di suolo, tanto sconvolgente quanto silenzioso che è cresciuto vorticosamente negli ultimi 10 anni.

Campi coltivati, prati verdi e boschi lasciano il posto a villette, centri commerciali ed ecomostri, per lo più al centro di interessi speculativi poco chiari e talvolta legati alle logiche affaristiche della criminalità organizzata. Palazzi e capannoni spuntano come funghi a fronte di tantissime abitazioni vuote presenti nella regione. Ma a chi servono i nuovi edifici se poi restano invenduti? Perché costruire ad ogni costo?

E' questo l'interrogativo che si pone "L'età del Cemento" che in un viaggio attraverso la Lombardia - passando anche per Desio - documenta l'orizzonte di una regione, divenuta una distesa di gru e betoniere. Un viaggio attraverso quell'angolo d'Italia in cui la terra, risorsa non rinnovabile, non gode di alcuna tutela. A raccontarlo sono le voci di chi ogni giorno vive e subisce il consumo di suolo: tra chi resiste e chi è minacciato da nuovo cemento e chi rischia di perdere la propria casa per far posto ad un'autostrada.

Si vedrà il film e alla fine ci sarà la possibilità di confrontarsi con il regista - Mario Petitto - che ha raccolto tutte le storie raccontate nel documentario e con altri esperti. Anche per capire, se a circa 1 anno dall’uscita del film-documentario qualcosa in Lombardia è migliorato o meno per quanto riguarda il consumo del suolo.

Al termine della proiezione seguirà un piccolo rinfresco

Contestualmente verrà presentato, dalla ricercatrice Silvia Ronchi e dal Presidente di Legambiente Lombardia Damiano Di Simine, anche un estratto del rapporto sul consumo di suolo in Lombardia del 2013 (www.consumosuolo.org), che tratterà dell'impatto delle progettate nuove infrastrutture autostradali lombarde circa il potenziale consumo di suolo nel malaugurato caso che queste venissero tutte realizzate.

Durante la serata, sarà possibile firmare la petizione popolare contro la realizzazione delle tratte B1-B2-C-D di Pedemontana.

Per una teoria dei beni comuni


a cura del Comitato Beni Comuni di Monza e Brianza


Ospiti veramente d’eccezione a Monza per il seminario intitolato “Per una teoria dei beni comuni” organizzato dal Comitato Beni Comuni di Monza e Brianza. Due ore e mezza, naturalmente, non possono bastare per affrontare una tematica che in quest’ultimo periodo sta assumendo un’importanza drammatica per quello che riguarda il nostro presente e il nostro futuro, visti i continui assalti delle varie lobby dei privati (banche, finanza, multinazionali, imprenditori, etc…) appoggiate dal politico di turno ai beni della collettività.

Grazie però alla straordinaria presenza di oggi abbiamo potuto capire qualcosa di più, al di là, una volta tanto, dei semplici slogan spesso usati e abusati.


Paolo Maddalena è un giurista e magistrato italiano, esperto di diritto romano, di diritto amministrativo e costituzionale che si è dedicato, sin dagli anni settanta, allo studio del diritto ambientale. I primi giorni di marzo uscirà il suo ultimo libro, “Il territorio bene comune degli italiani”, e nel suo intervento, in qualche modo, abbiamo avuto un’anticipazione dei contenuti. Val la pena rivedere tutto il suo intervento di 45 minuti prima di tutto perché sono stati intrisi della “bellezza della cultura” e sappiamo bene quanto manca la profondità culturale nel linguaggio della comunicazione moderno.


Maddalena ci ha ricordato che “Noi abbiamo il miglior sistema giuridico esistente nel mondo, il sistema romanogermanico, cioè quello del diritto romano” , ma “oggi c’è un grande squilibrio nella mente dell’uomo, che è anche uno squilibrio enorme che c’è nel territorio. Tutto appartiene a privati: ma che sta succedendo?” Capire quindi perché privatizzare è una cosa sbagliatissima è fondamentale per capire quello che sta succedendo. “L’Italia esiste perché esiste un patrimonio paesaggistico e culturale enorme: è mai possibile che nessuno ha mai pensato che questa terra è nostra?” Maddalena ci ha spiegato quali sono i fattori produttivi della ricchezza.

“La nostra ricchezza è l’Italia, è tutto quello creato dall’uomo, la terra, le industrie, i beni culturali, il sistema economico che abbiamo creato. [...] Se noi seguiamo le politiche di togliere a tutti e dare a pochi noi ci impoveriamo. I fattori che producono ricchezza sono il territorio, cioè le risorse della terra, e il lavoro dell’uomo. Le risorse della terra le ha distrutte la speculazione edilizia, il lavoro lo distrugge la speculazione finanziaria”. Ma Maddalena ci spiega subito dopo che il problema è stato risolto nel 1948 dai nostri padri costituenti e torniamo sempre alla grandezza della nostra Costituzione, che, forse, è il bene comune più grande che abbiamo. Ma Maddalena ha fatto di più, ci ha fatto capire la genesi della Costituzione attraverso la storia, riportando nel loro contesto vero originale il significato delle parole oggi usate spesso a sproposito: cos’è lo stato? Cos’è il territorio? Cos’è la sovranità del popolo? Come nasce il principio di appartenenza del territorio? Come si fa a far appartenere pezzi di territorio, res publica, a privati? Tutto parte dal diritto romano. Seguendo la storia, con un racconto affascinante, Maddalena ci porta a capire alla fine che “è una favola che il diritto di proprietà è anche diritto di costruire”, ma è solo un’invenzione del periodo borghese. “La costituzione repubblicana (art. 42) dice che la legge riconosce e garantisce la proprietà privata allo scopo di assicurarne la funzione sociale. Se non esplica la funzione sociale, non c’è più la tutela giuridica.” Concludendo, “se il territorio appartiene a tutti anche la modifica del territorio appartiene a tutti, è il popolo che può stabilire se il territorio si può modificare e l’urbanizzazione è una grossa modifica del territorio. [...] Occorre una revisione generale di tutto il tema della proprietà e il legislatore ha il dovere di adeguare queste norme alla Costituzione.” L’applauso finale è poi esploso quando il giurista ha auspicato un’unica vera grande opera pubblica, che sia quella della ricostituzione dell’equilibrio idrogeologico dell’Italia.


L’intervento successivo di Paolo Berdini, urbanista, autore di saggi di denuncia dell’urbanistica contrattata e della cultura dell’abusivismo, ci ha aiutato a mettere a fuoco cosa è accaduto nell’ultimo ventennio nel campo dell’urbanistica. Berdini ci riconduce a una legge del 1942 che dice che la pianificazione urbanistica sta in capo al consiglio comunale, mentre ai cittadini spetta il potere di fare delle osservazioni. Nell’ultimo ventennio, “il potere della pianificazione passa dal consiglio comunale all’amministrazione politica, cioè quelli che stanno attorno al sindaco”. C’è la legge del 1993 che affida unici poteri al sindaco, eletto dal popolo, cancellando di fatto in seguito tutti gli organismi di controllo: “è lui che decide i dirigenti del comune che devono dire sì al programma”, facendo un riferimento alla lottizzazione avvenuta in Porta Garibaldi a Milano.
“L’economia ha preso in mano le redini della città” e qual è stato il risultato? Oltre alla devastazione del paesaggio, le città stesse stanno fallendo nei debiti, vedi Alessandria, vedi Parma, la stessa Roma (16 miliardi di debiti!), Napoli, Genova. Per chiedere conto a chi ha portato a questo disastro, dobbiamo tener conto di tre elementi: “primo elemento è che la città è un bene collettivo; secondo elemento, chi ha detto che dobbiamo vendere le proprietà pubbliche? Terzo elemento è il passaggio della partecipazione insito nella legge del 1942, che deve diventare il pilastro del controllo della cittadinanza e non essere svuotato come ora” Durante l’intervento di Paolo Berdini non abbiamo potuto fare a meno di notare la presenza
dell’assessore di Monza Colombo, protagonista assieme al sindaco-re Scanagatti di questa ennesima fase di cementificazione non regolamentata nè tanto meno partecipata. Diciamo solo che lo abbiamo visto andare via subito dopo, probabilmente a preparare i prossimi 5 piani di integrati di intervento contrattati col privato e privi di qualsiasi partecipazione condivisa della cittadinanza.


Il giornalista Luca Martinelli, uno dei fondatore del forum Salviamo il Paesaggio, ci ha ricordato la questione NOTAV e la disinformazione sistematica dei giornali, volta a far passare sotto silenzio l’utilità reale dell’opera. “L’informazione nel nostro paese è tremendamente controllata da un editore occulto, gli inserzionisti pubblicitari, a cui si aggiunge spesso l’editore in carne e ossa, che ha interessi economici rilevanti e impedisce di avere accesso a un certo tipo di informazione soprattuto su deterinati temi”. Martinelli ci ha ricordato poi l’altra grande opera in costruzione, l’autostrada OrteMestre, progetto approvato dal CIPE che non potrà più essere sottoposto a nessuna valutazione di impatto ambientale, pur attraversando diversi siti di interesse naturalistico. Anche qui, i grandi giornali non ne parlano mai. Oltretutto, Martinelli ci ha fatto notare come queste grandi opere siano spesso finanziate dalla Cassa Depositi e Prestiti, che utilizza il nostro risparmio postale. Questo soggetto, unica banca con soldi in questo momento, usa i soldi per fare tutto tranne il bene comune, non investe nell’edilizia residenziale pubblica, investe nelle infrastrutture impattanti sul territorio, addirittura entra nel capitale (100 milioni di euro) di Finiper, una società che gestisce ipermercati Iperi e Unes. invece di investire, per eeempio, le sue risorse per rafforzare processi sul territorio locale che promuovono l’economia solidale, progetti di filiera corta.


Prende la parola poi Riccardo Santolini, biologo, ricercatore in Ecologia presso l’Università degli studi di Urbino “Carlo Bo”, presidente della SIEPIALE (Società Italiana di Ecologia del Paesaggio). Santolini mette in relazione ecologia, paesaggio ed economia, cercando di far capire che “il nostro territorio ha delle soglie di sostenibilità”, soglie che vengono sistematicamente stravolte dalle cosiddette “varianti”, che non sono altro che decisioni prese di volta in volta per accontentare il privato di turno. Nello sviluppo sostenibile debole, tutte le risorse sono sullo stesso piano (per cui anche un’autostrada può essere una risorsa), mentre nello sviluppo sostenibile forte riesce a definire quel limite oltre al quale si limita il benessere e la qualità di vita dei cittadini. “L’inquinamento dell’aria, causato dall’aumento del traffico, viene alienato dalle modalità con cui gestiamo la nostra città...Il dirigente della regione dell’Emilia Romagna ha dichiarato che se voi continuate a costruire le città in questo modo io non riuscirò più a pagare i ticket per quel tipo di malattie”. Santolini ci spiega come “si sta cercando di stimare il valore economico delle funzioni ecologiche che quel bene induce su un sistema per la funzionalità di quel sistema”. In pratica si sta cercando di ribaltare il concetto economico inserendo il valore del capitale naturale.


L’ultimo intervento è stato quello di Domenico Finiguerra, già sindaco di Cassinetta di Lugagnano, noto per aver redatto un piano di gestione del territorio a consumo zero, nonché fondatore del forum Salviamo il Paesaggio. Finiguerra ci fa riflettere sul fatto che la preoccupazione sempre più crescente dei cittadini verso la devastazione del territorio non si sta ancora traducendo in progetto politico, ma ha a tutt’oggi un effetto devastante sul mondo del lavoro. 700 mila posti di lavoro si sono creati quando si è gonfiata la bolla immobiliare e quei posti non si recupereranno più, così come il territorio che è stato devastato. Questi posti vanno recuperati in parte con la riconversione ecologica dell’edilizia, ma soprattutto invertendo il nostro modello produttivo. Anche l’agricoltura stessa va riconvertita, ma quanto meno è l’unica cosa, la terra, che non si può delocalizzare, come avviene invece per le nostre fabbriche. Territorio e lavoro: il lavoro va ricercato nelle cose che proprio oggi, guarda caso, ci vogliono privatizzare: la terra, i beni culturali, il paesaggio, i servizi. “Dobbiamo recuperare posti di lavoro creando nuovi beni comuni: opere di cura del territorio, per esempio.” Finiguerra sottolinea anche lui come l’informazione dominante crea comunque un muro di fronte a certi argomenti e come sia difficile raggiungere la massa delle persone.

Come sinteticamente abbiamo descritto, è stato un seminario di informazione e formazione di qualità straordinaria e, come comitato Beni Comuni di Monza e Brianza siamo molto orgogliosi di averlo organizzato e di poterlo divulgare attraverso le nostre registrazioni video, invitando ciascuno a diffondere questi temi e queste sensibilità il più possibile.


Le registrazioni video possono essere visualizzate cliccando qui.

Info:
https://www.facebook.com/groups/comitatobenicomuni/
benicomunimb@googlegroups.com
benicomunimb@gmail.com
https://www.youtube.com/user/benicomunimb/playlists

lunedì 24 febbraio 2014

Meda: gettato il primo seme per gli orti urbani condivisi

L'orto biologico comune di Legambiente Seregno
Sinistra e Ambiente di Meda ha presentato in Consiglio Comunale una mozione per la realizzazione degli orti urbani condivisi.

Cosa sono gli orti urbani condivisi?

Più amministrazioni, a cominciare da quelle dell'Europa del Nord, all'avanguardia in materia, hanno deliberato e lavorato su progetti per realizzare gli orti urbani condivisi.
Progetti che unificano obiettivi di:
  • recupero di aree urbane inutilizzate o degradate di cui i cittadini si riappropriano gestendone gli orti ivi insediati;
  • sviluppo di socialità, di implementazione di pratiche no profit di biocoltivazioni;
  • scambio dei prodotti a  km zero;
  • esperienze anche formative con scuole agrarie, nonchè didattica con il coinvolgimento di istituti scolastici;
  • risparmio economico.
Una buona pratica che avvicina i cittadini al rapporto con la terra e i ai suoi ritmi, dove il produttore è anche consumatore responsabile.
Non si tratta inoltre di singoli appezzamenti gestiti da un solo individuo, bensì da più soggetti, spesso riuniti in associazioni, già presenti sul territorio o che si sono formate proprio stimolate dal progetto.

Alberto Colombo, consigliere comunale di Sinistra e Ambiente, ha dichiarato. "Anche a Meda vorremmo si ponessero le prime basi per questo tipo di microattività, a misura di persona, in scambio relazionale costante. Abbiamo perciò pensato a una mozione che impegni Sindaco e Giunta ad attivarsi per identificare aree dove poter realizzare gli Orti Urbani Condivisi, inserendole, se necessario negli appropriati strumenti urbanistici. Vogliamo si apra anche la strada della partecipazione e per questo, la mozione è aperta. Infatti, non chiediamo ne vogliamo un asettica regolamentazione delle finalità, modalità d'utilizzo e assegnazione elaborato dal solo livello Istituzionale e Amministrativo. Vogliamo che questa fase sia preceduta da un tavolo concertativo partecipato dai soggetti interessati (singoli, gruppi, associazioni) e che siano loro ad identificare le linee guida su cui lavorerà poi il livello Istituzionale per elaborare gli atti dispositivi necessari. E debbono poi essere i singoli, i gruppi e le associazioni interessate a farsi promotori e protagonisti della vita e dell'attività di questi e in questi orti condivisi."

Per approfondire:
- Il testo della mozione protocollata
- La terra della città 
- Orti condivisi

Esperienze:
- Parco Grugnotorto Villoresi
- Comune di Cesano Maderno
- Orti Comunali di Chiasso 
- L'orto biologico comune di Legambiente Seregno

Seregno: la piattaforma ecologica coi rifiuti intorno

Rifiuti abbandonati nell'area verde posta sul retro della piattaforma ecologica -  22/2/2014
Fare una passeggiata negli spazi verdi adiacenti la piattaforma ecologica di Seregno non è certamente piacevole in quanto i rifiuti abbondano.

Sicuramente il fenomeno incivile di chi abbandona i rifiuti è difficile da debellare e rappresenta un costo per le casse comunali. In questo caso tuttavia ci saremmo aspettati una segno di attenzione da parte della società che gestisce la piattaforma ecologica anche perché tenere sporca l'area adiacente dove si svolge la propria attività  non rafforza di certo la propria immagine.

 
 
Rifiuti abbandonati lungo la recinzione della piattaforma ecologica

Camminando con le Pro Loco. Tra saperi e sapori di Brianza, Lario e Valsassina


24 Pro Loco insieme per promuovere un nuovo modello di scoperta del territorio.
Tre proposte unite dall’approccio “slow” e dal desiderio di coinvolgere ed appassionare attraverso esperienze ricche e autentiche.

Sei in Brianza va alla ricerca di storici sentieri, attraverso dolci paesaggi collinari, punteggiati da borghi, ville e campanili; segue l’Adda e si allunga fino alle brughiere del monzese.

Valsassina a Piedi risale verso i pascoli e le baite, al cospetto delle sagome inconfondibili delle Prealpi lecchesi, sulle tracce di tradizioni secolari.

Sulle Orme del Viandante muove lungo il celebre Sentiero del Viandante che costeggia il Lago di Como orientale regalando panorami affascinanti, testimonianze storiche e della fede, singolarità geologiche, paesaggi rurali e silvestri in un ambiente unico di fama mondiale.

15 sentieri facili, da percorrere con guide esperte, cogliendo l’opportunità di degustare, lungo i percorsi, i migliori prodotti del territorio.

Programma

13 aprile 2014
Imbersago, Pagnano, Brivio: 1014-2014: Mille anni di storia
Ritrovo: 8.30 Imbersago, Centro Polifunzionale
Rientro: 16.30
Lunghezza: 13 km
Cel. 3469441969
mail: info@seiinbrianza.it

4 maggio 2014
Magnaloca tra Villasanta e il parco di Monza
Ritrovo: 10.00 Villasanta, Parco la Ghiringhella
Rientro: 16.30
Lunghezza: 10 km
Cel. 370307430
mail: info@seiinbrianza.it

11 maggio 2014
Rovagnate dalla Valletta alla Valcurone
Ritrovo: 8.30 Perego, parcheggio Parrocchia
Rientro: 16.30
Lunghezza: 12 km
Cel. 3665307389
mail: info@seiinbrianza.it

18 maggio 2014
Meda. Cultura, arte e ambiente lungo i sentieri della brughiera briantea
Ritrovo: 8.30 Meda, Via Varese
Rientro: 13.00
Lunghezza: 10 km
Cel. 3312271052
mail: info@seiinbrianza.it

25 maggio 2014
Robbiate, Paderno, Cornate: sui passi di Leonardo, tra monti, naviglio e centrali
Ritrovo: 8.30 Robbiate, Pro Loco
Rientro: 16.30
Lunghezza: 9,5 km
Cel. 3496226178
mail: info@seiinbrianza.it

8 giugno 2014
Airuno, Calolziocorte, Olginate. Adda, fiume di confine
Ritrovo: 8.30 Airuno, Stazione FS
Rientro: 16.30
Lunghezza: 15 km
Cel. 3420833937
mail: info@seiinbrianza.it

15 giugno 2014
Olgiate Molgora: da Beolco a Casternago, sulle tracce dei Longobardi
Ritrovo: 8.30 Olgiate, Stazione FS
Rientro: 17.00
Lunghezza: 10 km
Cel. 3420054335
mail: info@seiinbrianza.it

22 giugno 2014
Galbiate, dal paese al Parco del Monte Barro
Ritrovo: 8.30 Galbiate, piazza C. Golfari
Rientro: 16.30
Lunghezza: 10 km
Cel. 3472157996
mail: info@seiinbrianza.it

13 luglio 2014 Ballabio: Un viaggio attraverso cultura, arte e sapori
Dettagli da definire
Cel. 3488103699
mail: segreteria@prolocoballabio.it

3 agosto 2014
Morterone. Un respiro profondo, spalanca occhi, mente e cuore guardando il Resegone
Ritrovo: 8.30 Morterone, Pro Loco
Cel. 3318766587
mail: cristi.invernizzi@gmail.com

Dal 31 agosto al 28 settembre 2014:
Sulle orme del viandante con la Pro Loco Lario
Per informazioni e aggiornamenti www.prolocolario.it


sabato 22 febbraio 2014

Monza: migliaia di crocus in piazza Citterio per fermare la costruzione dell'autosilo

Foto di Fabrizio Radaelli, tratta dal Corriere della Sera
Monza: Un fiore può bloccare la costruzione dell'autosilo

di Martino Agostoni da il Giorno del 21/02/2014

Un fiorellino si mette di traverso alla realizzazione dell’autosilo sotto piazza Citterio. Un crocus bianco e violetto, tanto fragile da sbocciare e appassire in pochi giorni, è l’ultima minaccia all’opera che, sia le Amministrazioni di centrosinistra sia quelle di centrodestra, continuano a riproporre da almeno un decennio come soluzione ai problemi di traffico e parcheggio del centro storico.

Nonostante sia stato già bocciato dalla Soprintendenza ai beni paesaggistici come incompatibile per un’area posta sotto vincolo artistico e ambientale come piazza Citterio e i Boschetti Reali, il progetto da 9 milioni di euro per costruire il parcheggio interrato sotto la rotonda del «Re de Sass» è stato anche quest'anno riconfermato nel piano delle opere pubbliche di Monza, ma stavolta ha raccolto anche un ostacolo in più. È l’istituto per la democrazia partecipativa «Green Man» attivo da anni sul territorio ad aver presentato un’osservazione al piano delle opere comunali in cui si illustra come l’area dei Boschetti Reali sia qualificata come una zona naturalistica particolarmente significativa per la presenza di specie botaniche rare e di pregio. E in particolare, proprio nel triangolo verde dei boschetti sbocciano i crocus, una specie protetta in 46 «Sic» (Siti di interesse comunitario dell’Unione europea) ma soprattutto è una vera rarità quando cresce in pianura.

Una circostanza questa che ha portato i fiorellini monzesi a creare un caso tra i naturalisti, al punto che in occasione della fioritura dell’anno scorso è venuta fino a Monza a studiare il fenomeno una delegazione di scienziati dell’Università di Berna. Il crocus monzese infatti è un enigma per gli esperti perché sarebbe troppo a sud se appartenesse alla specie alpina di crocus, così come sarebbe troppo a nord se fosse della specie appenninica: in ogni caso non dovrebbe stare a Monza e invece, proprio in questa stagione, nei Boschetti sbocciano a migliaia. Abbastanza per sollevare un caso di tutela della biodiversità locale.

giovedì 20 febbraio 2014

Pedalata lungo il tratto dismesso della ex-ferrovia Saronno - Seregno


2 marzo 2014 - ore 10.30
Punto di ritrovo: Piazza Libertà Saronno (VA)

Seconda pedalata dal centro di Saronno Piazza Libertà attraverso i piccoli parchi e nelle strade di Saronno e Solaro Introini attorno alla tratta dismessa della ex-ferrovia Saronno-Seregno che va dalla località Solaro Introini alla stazione di Saronno FNM Cadorna.

La pedalata che avrà luogo il 2 marzo 2014 nella settima giornata delle Ferrovie Dimenticate intende sensibilizzare la cittadinanza dei Comuni di Saronno, Solaro e Ceriano Laghetto ed auspicare il riutilizzo del sedime ferroviario della tratta ferroviaria dismessa quale parco lineare e pista ciclopedonale intercomunale (Saronno, Solaro, Ceriano Laghetto) ed interprovinciale (Varese, Milano, Monza-Brianza).

Iniziativa a cura di: FIAB Ciclocittà Saronno, Circolo Legambiente Saronno.
Info: franko.casali@gmail.com - Tel. 02 9620420.

Alla scoperta delle antiche strade maestre della Brianza

Domenica 2 marzo 2014  verrà riproposta una passeggiata per riscoprire due strade antiche del nostro territorio, rimaste finora sconosciute. Erano sicuramente vie maestre  di epoca medioevali ma è supponibile datarle anteriormente alla tarda romanità. Documenti del Quattrocento, recentemente ritrovati all’Archivio di Stato di Milano,  attestano una ‘Strata per Mediolanum’  ed una per ‘Cumas’ (Como) le quali si incrociavano a Fabbrica Durini.  Fortunatamente queste antiche via conservano ancora tratti osservabili che percorreremo fra paesaggi  tuttora boschivi  ed agresti della Brianza.

Lo scopo di questa sgambata primaverile è quello di riproporre una lettura storica inusuale di quest’area briantea;  l’iniziativa è rivolta a chi per lavoro o per passione è interessato alla storia del territorio ed alla cultura locale.

Il ritrovo è per domenica 2 marzo, presso presso il Municipio di Lurago d’Erba in Piazza Giovanni XXIII alle ore 8:45. Il percorso si snoda per 6 Km circa e si consiglia di indossare calzature ed indumenti adeguati a un'escursione campestre.

L’itinerario e tempi di massima sono:

Ore 9:00 Lurago d’Erba
Passaggio presso i resti della ex chiesa altomedievale di San Giorgio a Colciago e visita dell’annesso ossario;
Passaggio sentiero di Longura con visione del piccolo borgo di Calpuno;
Si raggiungerà il ‘Pont di Pubiet’  e lo stagno del Parco Locale di Interesse Sovracomunale ‘Zoc del Peric’;

Ore 9:50 Fabbrica Durini
Visione in lontananza del castello Durini;
Visita all’interno della cappella della Madonna del Viandante;
Visita ai resti della collina fortificata del ‘Monbert’;
Ci si addentrerà nei boschi della Val Francia e dei suoi massi trovanti  lungo i resti della ‘Strada per Milano’;

Ore 10:40 Cremnago d’Inverigo
Nei boschi della Valsorda vi sono i resti più suggestivi dell’antica strada per Milano
Visita al Lazzaretto e del sui affreschi oltre a ai resti di una via secondaria denominata ‘Via Chava’.

Ore 11:30 Arosio-Carugo
Visita alla seicentesca ‘Fontana del Nan’ che alimentava Villa Arese Borromeo di Cesano Maderno;
Visita alla  Riserva Naturale del Guercio e dei suoi fontanili;
Sopralluogo a cascina Guardia, probabile luogo fortificato altomedievale.

Si prevede di terminare la passeggiata alle 12:30 presso località Pilastrello ad Arosio. Alcuni volenterosi con auto parcheggiate nei pressi riporteranno i partecipanti in piazzale Giovanni XXIII a Lurago.

In caso di maltempo o innevamento, la gita verrà rimandata a domenica 23 marzo.

Per maggiori informazioni scrivere a comunicazione@comune.luragoderba.co.it

mercoledì 19 febbraio 2014

Contro la Pedemontana migliaia di firme per fermarla!


Comunicato stampa del Coordinamento No Pedemontana

Lunedi 24 febbraio 2014 ore 21.00 presso la sala Pertini, piazza Don Giussani a Desio

Il Coordinamento No Pedemontana organizza un incontro pubblico per la presentazione della Petizione popolare per chiedere lo stop alla realizzazione della Pedemontana e  della richiesta di convocazione dei consigli comunali aperti.

Durante la serata saranno illustrate le iniziative, e sarà possibile ritirare i materiali per la raccolta firme.

Con questa iniziativa ci rivolgiamo alle associazioni ai comitati e alle forze politiche e sociali che sono invitati a sostenere questa battaglia raccogliendo le firme anche con propri banchetti se lo vorranno, così come invitiamo i singoli cittadini a collaborare con noi firmando e facendo firmare la petizione e aiutandoci a organizzare la raccolta firme.

In questo modo i cittadini possono prendere la parola attraverso la firma contro la pedemontana ma anche chiedendo, nei comuni delle tratte non ancora avviate (B1, B2, C, D) i consigli comunali aperti per avere un confronto diretto con le amministrazioni comunali ed impegnarle ad agire contro la nuova autostrada.


DALL'ALTO CI VOGLIONO IMPORRE UN'OPERA DISTRUTTIVA PER IL TERRITORIO E PERICOLOSA  PER L’AMBIENTE E PER LA SALUTE.
DAL BASSO ORGANIZZIAMOCI PER CONTRASTARLI RACCOGLIENDO TANTI NO ALLA PEDEMONTANA. 

Contro la Pedemontana migliaia di firme per fermarla!

Coordinamento NO PEDEMONTANA

E lui chi è? Corso di birdwaching con il WWF di Trezzo


6 incontri serali, una uscita pratica nel territorio del Parco Adda Nord
da Venerdi 21 Marzo - ore 21.00
Sala corsi della sede del Parco, Villa Gina - Trezzo sull’Adda

Programma

Venerdì 21 Marzo ore 21.00
Introduzione al birdwatching: strumenti guida da campo ed accessori
Laghi, lagune, paludi e stagni: l'avifauna acquatica
relatore Antonio Delle Monache

Venerdì 28 Marzo ore 21.00
Non solo rocce e ghiaccio: gli uccelli di montagna
relatore Mauro Belardi

Venerdì 4 Aprile ore 21.00
Gli uccelli di campagna
relatore Giovanni Gottardi

Venerdì 11 Aprile ore 21.00
La migrazione, magia o realtà
relatore Antonio Delle Monache

Giovedì 17 Aprile ore 21.00
Il popolo migratore “Viaggio di sola andata”
relatore Antonio Delle Monache

Giovedì 24 Aprile ore 21.00
Popolo migratore meravigliosamente da scoprire
a cura del WWF Foppe Trezzo

IN DATA DA DEFINIRSI
Gita naturalistica in un’oasi del Veneto
quota di partecipazione da definire, non inclusa nel corso, prevista al raggiungimento del numero sufficente di partecipanti.

Per informazioni sulle modalità di iscrizione e su come raggungere la sede del corso cliccare qui oppure visitate il sito dell'Oasi WWF Le Foppe.

Il controllo dei rifiuti spiegato a Seregno


Giovedì 20 febbraio alle ore 21.00 la Sala Civica Monsignor Gandini di via XXIV maggio ospiterà un incontro dedicato al controllo dei rifiuti, delicato tema su cui formarsi e da conoscere.

Relatori saranno Walter Mapelli, dal tribunale di Monza, e la senatrice Daniela Mazzuconi. Sarà possibile ascoltare la loro posizione sul tema e confrontarcisi durante il dibattito aperto finale.

Como, primo evento della rassegna Animalesco. Il ritorno dei grandi carnivori sulle alpi


Sabato 22 febbraio 2014, ore 17:00
IL RITORNO DEI GRANDI CARNIVORI SULLE ALPI
Storia di una convivenza possibile
con: Laura Zamprogno dell'associazione Uomo e Territorio Pro Natura

Primo evento 2014 della rassegna Animalesco organizzata da Cultura Animale presso la propria sede di via Anzani 27E.

Sabato 22 febbraio, alle ore 17, Laura Zamprogno dell'associazione Uomo e Territorio Pro Natura approfondirà le dinamiche di ricolonizzazione dello spazio alpino da parte dei grandi carnivori (Lupo, Orso bruno e Lince) e delle modalità per rendere compatibili la conservazione della natura e le attività zootecniche in montagna.

Un'occasione anche per conoscere meglio la vita di questi splendidi animali e capire come difenderli dai troppi luoghi comuni.

Richiesta l'iscrizione al 328.7537048. Ingresso con tessera 2014 (sottoscrivibile a 5 euro).

Cultura Animale
Associazione di promozione sociale
via Anzani 27E, 22100 Como
Telefono: 328.7537048
Sito: www.culturaanimale.it
Mail: info@culturaanimale.it

Villasanta: riprendiamo il verde che ci spetta


Sabato 22 febbraio 2014 ore 14.30 
Villasanta - ciclopedonale dei Mulini Asciutti.
 
"SOSTIENI CIO' CHE AMI"
amica e amico villasantese aiutaci a pulire l’area verde lungo la ciclopedonale dei Mulini Asciutti....

ti aspettiamo

febbraio
sabato 22 dalle 14,30 alle 17,00
domenica 23 dalle 9,30 alle 12,00

marzo
sabato 8 dalle 14,30 alle 17,00
domenica 9 dalle 9,30 alle 12,00

in collaborazione con:
Thuja Lab, Associazione Genitori Villasanta, CAI Villasanta, Alpini Villasanta.

Proseguiamo con la rimozioni del secco e dei rovi, taglio piante infestanti e semina e piantumazione.

ritrovo in via Deledda (parcheggio scuola Arcobaleno).

Porta guanti ed attrezzi da giardinaggio

domenica 16 febbraio 2014

Che brutta aria tira a Monza


Preoccupanti i dati riguardanti l'inquinamento dell'aria di Monza resi noti da Legambiente nel rapporto "Mal'aria 2014".

Monza risulta infatti:
  • 10° in Italia e 3° in Lombardia nella speciale classifica dei capoluoghi di provincia che hanno superato la soglia limite di polveri sottili PM10 in un anno. Sono stati ben 76 i giorni del 2013 in cui si è superato il limite di 50 μg/m3 (il Dlgs 155/2010 prevede un numero massimo di 35 giorni/anno).
  • Monza sale invece al 2° posto in Italia se andiamo ad analizzare i dati - anno 2012 - delle polveri PM 2,5 (il particolato costituito da particelle con diametro inferiore ai 2,5 micron che risulta ormai la frazione più dannosa e lesiva per la salute). Il valore medio annuo è risultato di 34 µg/m3 (limite di legge previsto dal Dlgs 155/2010: valore obiettivo di 25 μg/m3 come media annuale)
  • Ancora 10° in Italia con una media annuale di 46 μg/m3 di biossido di Azoto (NO2), quando il limite di legge è di 40 μg/m3 come media annuale.
  • Con 61 giorni di superamento della media mobile dell'Ozono sulle 8 ore di 120 μg/m3, Monza si pone al 22° posto in classifica (limite massimo consentito 25 giorni di superamento/anno)
Per scaricare il rapporto "Mal'aria 2014" cliccare qui.

sabato 15 febbraio 2014

Al via il corso di fotografia naturalistica con il WWF Lecco

Gufo delle Nevi. Foto di Alberto Nardi
L'Associazione WWF Lecco, in collaborazione con il Parco Monte Barro e il CROS (Centro Ricerche Ornitologiche Scanagatta) di Varenna, con il patrocinio del Comune di Galbiate e del Comune di Lecco, propone un corso di fotografia naturalistica.

L’edizione di quest’anno è rivolta in particolare ai fotoamatori che già conoscono concetti e pratica della fotografia naturalistica, ma vogliono acquisire una migliore padronanza dei mezzi e della tecnica. Lo scopo di questo corso è quello di abituare l'occhio ad uno sguardo fotografico differente verso l'ambiente

Come per il corso tenuto nel 2013, anche quest’anno il docente sarà Alberto Nardi, fotografo professionista che ha pubblicato le sue immagini sulle più importanti riviste italiane di natura e viaggi: Airone, Bell'Italia, Dove, Gardenia, Gente Viaggi, Natura Oggi, National Geographic (ed. italiana), Oasis, Orobie... Al suo attivo anche due libri: Il sentire delle montagne (in collaborazione con Regione Lombardia) e Passi e Valichi della Montagna Lombarda (Edizioni Oros).

Alberto Nardi è un naturalista e quindi le sue spiegazioni, sia durante le lezioni che durante le uscite, non sono “limitate” alle tecniche fotografiche ma si estendono anche a suggerimenti, aspetti pratici, “trucchi” ed anche dritte su espedienti “low cost” ...

Il corso prevede cinque serate che si svolgeranno presso l’Aula Multimediale dell’Istituto Maria Ausiliatrice di Lecco, con il seguente programma:
  • Martedì 11 marzo: uso delle reflex nella fotografia naturalistica
  • Martedì 18 marzo: analisi delle caratteristiche degli obiettivi e loro uso nella fotografia di paesaggio
  • Martedì  25 marzo: analisi delle caratteristiche degli obiettivi e uso delle tecniche di illuminazione nella macrofotografia
  • Martedì 1 marzo: analisi delle caratteristiche degli obiettivi e uso di radiocomandi nella caccia fotografica
  • Martedì 8 aprile: i "necessori", ovvero gli accessori indispensabili nella foto naturalistica, dal cavalletto allo zaino
Sabato 12 aprile è infine prevista un'uscita fotografica guidata nella Riserva di Pian di Spagna e Lago di Mezzola, accompagnati dai birdwatchers del CROS, alla ricerca di scorci, flora e fauna di questa splendida area protetta dell'alto Lario. Sotto la guida del docente sarà anche l’occasione per sperimentare sul campo le tecniche apprese durante il corso.

Tutte le informazioni e il modulo di iscrizione al corso sono disponibili sul sito WWF Lecco

No Pedemontana e la farsa del convegno di Cesano Maderno


Comunicato stampa del Coordinamento No Pedemontana
 
CESANO MADERNO “LE VIRTU DELLE GRANDI INFRASTRUTTURE NON SI DISCUTONO”; ATTO UNICO (RIUSCITO MALE)

Ovvero: come una commedia poco brillante si è rivelata una farsa ! 

 La sera del 6 febbraio a Cesano Maderno nella suggestiva cornice del Palazzo Borromeo, pensavano di cantarsela e di suonarsela da soli. 

In programma un atto unico che poteva ben intitolarsi “Le virtù delle grandi infrastrutture non si discutono”. Alla tavola rotonda  spiccavano l’Assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità Maurizio Del Tenno, Luciano Minotti, Direttore tecnico TEM; Franco Mariani, Vice Direttore Ferrovie Nord; Gabriele Galli, Consigliere Fondazione Fiera; Paolo Pirovano, Segretario Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti e ovviamente il Sindaco di Cesano Maderno Gigi Ponti.


I temi forti della commedia si possono immaginare: dare per scontata una sola verità, GRANDI OPERE= SVILUPPO; sorvolare sui problemi ambientali; perfino far finta di niente sulle evidenti difficoltà economiche delle opere in questione; sminuire le proteste come frutto di preoccupazioni minori, come fossero il fastidio per i disagi temporanei, (comprensibili certo, nessuno vuole i cantieri vicino a casa). 

Nessun dato veniva esposto sulla sproporzione tra rete stradale e rete ferroviaria (a vantaggio della prima) e sulle ingenti risorse destinati alle autostrade; nulla sui numeri del consumo di suolo nella nostra Regione; nulla sui dati più recenti sulla presenza di diossina nei territori interessati al passaggio della Pedemontana. E’ ovvio i dati si usano nei dibattiti; non nelle recite. 


Ma in sala non c’era un pubblico incantato e plaudente che, per inciso, avrebbe potuto intervenire….scrivendo le domandine su apposito modulo da consegnare ai coordinatori del dibattito (insomma, “penna carta e bavaglio”, come ha ben sintetizzato una persona del pubblico). 

C’era invece anche una folta presenza del Coordinamento No Pedemontana che ha volantinato e poi ha seguito i lavori (degni del peggior Bagaglino) e che assistendo al crescendo di banalità, arroganza e nervosismo tra i protagonisti dello spettacolo, come diversi altri cittadini, ha dapprima iniziato a esprimere il proprio disappunto – rendendo  una faticaccia la conclusione della recita - poi ad indignarsi infine ad arrabbiarsi davvero abbandonando il “convegno” quando ormai era svelata la farsa.

Evidenti erano lo stupore,  la paura e il "rosicamento" disegnati sui volti dei relatori, incapaci di confrontarsi perché non immaginano nemmeno che si possano discutere le loro pretese. Nessun dibattito era previsto, ma uno spot pubblicitario, senza contradditorio in un clima da trasversali pacche sulle spalle.
Alla fine della serata pare siano stati concessi alcuni minuti per interventi dal pubblico. Troppo tardi per correggere il copione. Ormai lo spettacolo era compromesso.


Noi siamo pronti a un dibattito pubblico vero, con la reale possibilità di confrontarci, con interlocutori che rispettino le persone e le ragioni della nostra contrarietà a Pedemontana, ragioni che non riguardano l’orticello di casa, ma fondamentali BENI COMUNI come la salute, la sicurezza ambientale, la mobilità e il tipo di sviluppo che possiamo costruire con proposte alternative. 

Grazie a tutti quelli che sono venuti; i signori delle grandi infrastrutture devono sapere che ogni volta che metteranno le loro facce in Brianza troveranno di sicuro il Coordinamento No Pedemontana ad accoglierli, cosi come devono sapere che anche se fingono di non vederle, le nostre iniziative continueranno fino a quando non rinunceranno a Pedemontana e a tutte le opere inutili costose.

Coordinamento No Pedemontana

venerdì 14 febbraio 2014

Corso di orticultura con Legambiente all'Oasi Lipu di Cesano

Sabato 15/2/2014, dalle ore 9.30 alle 12.30, prende il via il primo incontro del corso di orticoltura che si terrà a Cesano Maderno in Via Don Orione 43 presso l'oasi LIPU centro Alex Langer.

L'incontro avrà come argomento la preparazione del terreno: il terreno e le sue esigenze la pacciamatura erbe spontanee che aiutano la coltivazione.