tag:blogger.com,1999:blog-2795230893076687079.post5700395628687812239..comments2024-03-28T10:19:05.215+01:00Comments on Brianza Centrale: Ona domeniga ecològica in di bosch de Sant AndreaBrianza Centralehttp://www.blogger.com/profile/18049173367025676183noreply@blogger.comBlogger1125tag:blogger.com,1999:blog-2795230893076687079.post-68030936908358521612011-03-06T01:30:19.458+01:002011-03-06T01:30:19.458+01:00Ricordo, per quanti ancora non lo sapessero, che i...Ricordo, per quanti ancora non lo sapessero, che il 17 marzo prossimo si festeggerà il 150° anniversario dell'Unità d'Italia. Fatelo con onore, prendendo ad esempio il viterbese Luigi Palombini, che subì la deportazione nei campi di concentramento in Germania, dove perse un fratello. Rientrato in Italia si unì alla V Divisione Alpina GL "Sergio Toja",operante nelle valli Germanasca e Chisone. Catturato il 27 febbraio 1945 mentre, nel corso di un rastrellamento operato da reparti tedeschi e fascisti, tenta di portare in salvo un compagno ferito. Fucilato alle ore 17 del 10 marzo 1945, a Ponte Chisone (Pinerolo), da un plotone tedesco e di militi delle Brigate Nere, con i fratelli Genre ed altri quattro partiani. Così scrisse qiualche giorno prima di morire. Egregi Sig.ri Malan, non ho nessuno qui a cui scrivere, e perciò m'indirizzo a voi con la speranza che a fine guerra ne diate comunicazine alla mia famiglia della mia sorte. Ho appreso ieri sera la mia condanna a morte. L'ho appresa serenamente, conscio del suo significato. Sono tranquillo e calmo e spero di conservarmi tale, fino alla fine. Vi prego di salutare per me tutti i miei amici, a voi ed alla piccola Marcella un saluto particolare. Tanti saluti a Frida. Come vi ripeto, a fine guerra, fate sapere alla mia famiglia, quella che è stata la mia sorte, ditegli che muoio rassegnato e tranquillo avendo servito con lealtà la nostra martoriata Italia. Ancora invio i più affettuosi saluti. Viva l'Italia. Luigi Palombini <br />dalle Lettere di condannati a morte della Resistenza Italiana a cura di Piero Malvezzi e Giovanni Pirelli by Filippo BeltramiAnonymousnoreply@blogger.com