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lunedì 3 maggio 2010

Adda: scoperti scarichi irregolari

Oltre 600 volontari hanno setacciato il 2 maggio in tutte le regioni italiane le sponde di 29 fiumi italiani alla ricerca della biodiversità perduta: Adda, Piave Tagliamento, Arno, Tevere, Volturno, Ofanto, Agri, Ippari, Rio Mannu solo per citarne alcuni, in tutto oltre 600 chilometri di corsi d’acqua monitorati per segnalare in speciali cartografie lo stato delle fasce fluviali e ripariali, delle zone di esondazione.
L’obiettivo è la realizzazione di una prima Mappa aggiornata sullo stato dei principali corsi d’acqua italiani da presentare alla vigilia della Conferenza Nazionale della Biodiversità e avanzare in autunno proposte per la loro tutela, rinaturazione e valorizzazione.

I volontari, insieme ad esperti e tecnici del WWF, associazioni di pescatori, Guardie volontarie, sono andati alla ricerca delle zone umide circostanti, le aree boscate ancora presenti, le zone agricole, costruzioni e manufatti, le cave, i depositi e le discariche. Una vera e propria fotografia grazie all’elaborazione con sistema GIS (Geographic Information System) per capire quanto c’è ancora di naturale nei nostri fiumi o di come l’artificializzazione li abbia resi incapaci di restituire tutti quei ‘servizi naturali’ fondamentali alle comunità che vivono lungo il loro corso.
L’iniziativa fa parte degli eventi promossi dal WWF nell’Anno Internazionale della Biodiversità dato che i fiumi italiani sono uno degli habitat più delicati e a rischio.

I dati verranno elaborati nei prossimi giorni ma da una prima analisi emerge già un quadro desolante: scarichi a cielo aperto soprattutto civili, terreni agricoli che rubano spazio alla poca vegetazione residua, discariche di sostanze inquinanti.

Tra i primi rilevamenti il WWF ha infatti scoperto lungo l’Adda la presenza di scarichi non funzionanti che sversano liquami direttamente nell’acqua del fiume in località Spino d’Adda e Zelo Bompersico. Al posto di salici e canneti le coltivazioni, soprattutto di mais, si spingono fino alle sponde. Segnalate, rispetto alle vecchie mappature, anche nuove centraline idroelettriche in costruzione ed escavazioni nell’alveo all’altezza di Cassano d’Adda.

Fonte: WWF Italia
Foto di M. Borghi - WWF Groane

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