Il 2010 si sta chiudendo con un record negativo per il fiume Lambro.
In un anno ben sette episodi di inquinamento rilevati. Il primo è avvenuto a fine febbraio con una coltre nera di petrolio, gli ultimi tre tra il 6 ed il 7 dicembre scorso con una coperta bianca di detersivi. Erano anni che attacchi così frequenti non si verificavano contro il nostro fiume.
“E’ angosciante dover assistere impotenti” afferma Atos Scandellari presidente del Circolo Legambiente di Monza, “a questi affronti nei confronti del fiume e dell’ambiente in cui tutti viviamo. Da diversi anni il fiume brianteo sta recuperando la qualità delle sue acque con l’impegno di essere classificato in – stato buono - entro il 2015. Questi sversamenti abusivi mettono in pericolo il raggiungimento di questo obiettivo richiesto dalla Comunità Europea ”.
Gli ultimi scarichi inquinanti nel corso d’acqua erano, molto probabilmente, di origine industriale. Questi atti possono essere stati compiuti sia dalla riva del fiume, sia utilizzando abusivamente gli scaricatori di piena delle fognature. Occorrerebbe migliorare i controlli automatici lungo tutta l’asta del fiume e non solo all’interno del Parco Valle Lambro.
Le Guardie Ecologiche, prontamente intervenute anche in queste occasioni, da anni monitorano il corso del fiume. Sicuramente presso gli uffici del Parco Valle Lambro e della Provincia di Monza e Brianza sono depositate le loro relazioni ed i rilievi effettuati sugli scarichi civili abusivi. Forse iniziando ad intervenire su questi si darebbe un segnale deciso che bisogna rispettare il fiume e la legge.
“Non possiamo tollerare quanto accaduto, chiediamo l'accertamento delle responsabilità, sanzioni per gli atti criminali e per le inadempienze, ma soprattutto”, conclude Scandellari, “chiediamo che vengano attivate tutte le iniziative utili perchè il Lambro ritorni ad essere il fiume dei brianzoli”.
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