di Gianni Casiraghi
Presidente dell'Associazione Torrette Bini Dosso Boscone di Macherio
“Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell’ammassare senza fine beni terreni. Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del prodotto interno lordo. Il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.
Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle […]. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.
Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. […] Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rapporti fra di noi. Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta. Può dirci tutto sull’America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani”.
Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle […]. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.
Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. […] Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti. Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rapporti fra di noi. Il PIL non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese. Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta. Può dirci tutto sull’America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere americani”.
Robert Kennedy
18 marzo 1968, Università del Kansas
Sono passati più di quarant'anni da queste parole pronunciate da Robert Kennedy, poche settimane prima di essere assassinato, sono passati più di quarant'anni e sembra non sia cambiato nulla. Che cosa rimane di quella salvifica utopia?
Qui nella Brianza della diossina, della catastrofe ecologica di Seveso, dei vergognosi quanto incivili sversamenti di idrocarburi nel Lambro (il suo fiume simbolo), del mostro di cemento e asfalto della Pedemontana ormai alle porte, dello sconsiderato consumo di territorio, qui nella Brianza del 2011 sembra che non sia proprio cambiato nulla.
Per quanto tempo dovremo ancora assistere impotenti allo sfrenato spreco delle risorse di questa terra? Per quanto tempo ancora sarà anteposto l'interesse e l'egoismo di pochi al bene comune delle presenti e delle future generazioni?
L'indifeso territorio della Brianza in questi ultimi decenni ha subito una vera e propria aggressione dal partito del cemento in linea con un modello di sviluppo superato e ormai inadatto ai nostri tempi, che però rimane unico e, purtroppo, insostituibile nella cultura di buona parte della nostra classe dirigente.
I dati ufficiali ci dicono che nella Provincia di Monza Brianza il consumo di suolo ha ormai raggiunto dimensioni molto significative, toccando livelli che, purtroppo, collocano la neonata provincia ai primissimi posti a livello europeo. In Italia, tanto per capirci, in questa tristissima classifica, è superata solo da quella di Napoli.
E pensare che la corsa sfrenata verso la distruzione degli ultimi spazi agricoli e naturali non ci restituisce una migliore qualità della vita. I centri commerciali, i poli logistici, le speculazioni edilizie non ci creano ne sviluppo ne occupazione. Ma “ancora ci sentiamo ripetere che bisogna crescere, crescere, crescere, essere competitivi, l'economia non può rallentare, costi quel che costi. E poi non è raro che il consumo del suolo diventi addirittura spreco ed alla fine si hanno centinaia di capannoni vuoti, decine di migliaia di case sfitte, sprechi in ogni luogo, sprechi che non hanno nessun beneficio, ne sull'occupazione, ne sulla qualità della vita dei cittadini....”
Sembra che ancora non sia cambiando nulla, eppure, a ben guardare, con un po' di attenzione, qualche segnale positivo si può notare, anche non lontano da noi.
C'è, ad esempio chi, come alcuni comuni virtuosi, ha deciso, da tempo, di voltare pagina e di adottare modelli di sviluppo sostenibili, compatibili con l'ambiente, modelli che aumentano in modo tangibile il benessere e la qualità della vita di tutti gli esseri viventi.
Prendiamo il PGT: il Piano di Governo del Territorio dei nostri comuni, è possibile pensarlo a misura di cittadino e non di speculatore, in funzione di un rilancio delle buone pratiche agricole piuttosto che dell'ennesimo supermercato, in difesa della natura e non del cemento? E' possibile immaginare un Piano di Governo del Territorio che riduce al massimo il consumo di suolo e, ciò nonostante, riesce a far
quadrare i conti comunali?
Mercoledì 20 aprile, alle ore 21
presso la Sala Mostre della Biblioteca Civica
Via Roma, 38 - Macherio MB
presso la Sala Mostre della Biblioteca Civica
Via Roma, 38 - Macherio MB
nel corso dell'incontro pubblico
un PGT sostenibile
si può ridurre il consumo di suolo e far quadrare il bilancio comunale?
si può ridurre il consumo di suolo e far quadrare il bilancio comunale?
promosso dall'Associazione Torrette Bini Dosso Boscone di Macherio in collaborazione con “Insieme in Rete per uno sviluppo sostenibile”, l'Osservatorio PTCP di Monza e Brianza, il Comitato per l'ampliamento del Parco Brianza Centrale, Legambiente Lombardia.
Queste tematiche saranno oggetto di una approfondita riflessione con i contributi di:
- Domenico Finiguerra, Sindaco di Cassinetta di Lugagnano (MI) - il primo comune ad adottare un PGT a zero consumo di suolo;
- Francesco Colombo, Sindaco di Ronco Briantino (MB) - il primo comune della Provincia di Monza e Brianza con un PGT a crescita zero;
- Damiano Di Simine, Presidente di Legambiente Lombardia;Paolo Conte, Docente a contratto del Politecnico di Milano, portavoce del coordinamento regionale lombardo di gruppi per l'ambiente "Insieme in Rete per uno sviluppo sostenibile" e dell'Osservatorio PTCP di Monza e Brianza.
ho inviato il link al sindaco di Seregno ed all'assessore al territorio e urbanistica. Vediamo se vengono! la speranza è l'ultima a morire.
RispondiEliminaPoi ovviamente ho inviato il link ad oltre 2000 persone della mia mailing list. Speriamo!
io questa volta sarò con voi. Christian B.
Ti ringraziamo e ti aspettiamo.
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