L’area compresa nel Foglio Seregno è caratterizzata da bassa sismicità. La sismicità della porzione lombarda della Pianura Padana è infatti caratterizzata da pochi terremoti di magnitudo da media a bassa, localizzati principalmente lungo il margine delle Alpi tra i laghi di Garda e Iseo, mentre più a ovest gli eventi si presentano più sparsi. In generale si osserva una diminuzione sia dell’energia rilasciata sia del numero di terremoti da est verso ovest, con la quasi assenza di terremoti a ovest di Milano. Nell’area del Foglio il Catalogo Parametrico dei Terremoti Italiani non riporta alcun terremoto con magnitudo momento Mw ≥ 4.5 e/o intensità epicentrale Io ≥ 5, nell’intervallo temporale 1000-2002.
Anche la sismicità strumentale (1981-2006) è pressoché assente: il Catalogo Strumentale CSI 1.1 e il Bollettino Strumentale INGV riportano solamente tre eventi con epicentro localizzato all’interno dell’area del Foglio e con magnitudo locale ML inferiore a 2.5 (Fig. 9).
Gli unici terremoti con Mw ≥ 5.0 localizzati da CPTI04 nelle vicinanze dell’area compresa nel Foglio (Fig. 9) sono quelli del 26 novembre 1396 (Maw 5.37 ± 0.30) e del 9 febbraio 1979 (Maw 5.03 ± 0.18).
Il terremoto del 1396 è noto solamente attraverso la cronaca (1337-1517) della famiglia Mezzotti di Monza, pubblicata nel 1840. Sulla base di questa unica fonte che riporta danni ad alcune case di Monza vari studi assegnano un’intensità di 7- 8 MCS alla città. La localizzazione dell’epicentro di CPTI04, ottenuta da questo unico dato di intensità, è da ritenersi molto incerta.
Il terremoto del 9 febbraio 1979 è localizzato da CPTI04 qualche km a est di Vimercate. Secondo GUIDOBONI et alii (2007), i risentimenti di questo terremoto non hanno superato I 6 MCS, assegnata a 9 località a est dell’Adda e ha avuto effetti classificati come I 5-6 MCS a Besana in Brianza e I 5 MCS a Cantù, Seregno, Desio e Monticello Brianza.
Più in generale, secondo i dati contenuti nel Database Macrosismico Italiano 2004 i risentimenti nelle località situate nell’area del Foglio non superano I 5 MCS, riportata solamente a Biassono in seguito al terremoto del 20 novembre 1991.
Altri risentimenti sono dovuti a terremoti con epicentro localizzato lontano dall’area in oggetto.
Inoltre, le storie sismiche di queste località sono disponibili a partire dal terremoto del 1887 della Liguria Occidentale, che ebbe una vasta area di risentimento in tutta l’Italia settentrionale.
La storia sismica di Monza (Tab.8; Fig. 10) pur cominciando nel 1276, conferma che i risentimenti sono sempre al di sotto della soglia del danno, ad eccezione del sopra citato terremoto del 1396 e del terremoto del 1951 del Lodigiano (I 6 MCS), e sono conseguenza di terremoti con epicentro lontano, ma anche di magnitudo non elevata.
Tabella 8 - storia sismica di Monza |
Figura 10 - storia sismica di Monza |
Aggiornamento 31/10/2016
Lo scorso 10 aprile 2016 è entrata in vigore la nuova zonazione sismica (DGR n. 2129 dell’11 luglio 2014) e la L.R. n. 33/2015.
I comuni della Brianza risultano inseriti nelle zone 3 (bassa sismicità - nella mappa fondo rosa) e 4 (sismicità molto bassa - nella mappa fondo bianco).
In Lombardia non ci sono comuni lombardi inseriti nella zona 1 (la più pericolosa) mentre sono 57 quelli inseriti nella zona 2 (alta sismicità), 1.028 i comuni inseriti nella zona 3. I restanti 446 comuni sono stati inseriti in zona 4.
La nuova normativa prevede:
- trasferimento ai comuni delle competenze in materia di opere o costruzioni e vigilanza in zone sismiche, per le opere ricadenti sul loro territorio;
- per i comuni in zona sismica 2 (alta sismicità): obbligo dell’autorizzazione preventiva all’avvio dei lavori;
- per i comuni in zona 3 e 4 (sismicità bassa e molto bassa): obbligo del deposito della documentazione relativa al progetto prima dell’avvio dei lavori;
- attività di controllo sistematico degli interventi relativi a opere o edifici pubblici o, in genere, edifici destinati a servizi pubblici essenziali, ovvero progetti relativi ad opere comunque di particolare rilevanza sociale o destinate allo svolgimento di attività, che possono risultare, in caso di evento sismico, pericolose per la collettività;
- attività di controllo su tutti gli altri tipi di edifici in tutte le zone sismiche.
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