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martedì 24 luglio 2012

Seregno: l'acqua mette su casa


Immagine tratta da Google Earth

La "casetta dell'acqua" a Seregno si farà. La notizia anticipata da questo blog all'inizio dello scorso mese di giugno è stata confermata da un comunicato stampa pubblicato sul sito del Comune di Seregno che qui riprendiamo. 

Progetto finanziato dall’ATO
L’ACQUA METTE SU CASA
In via Bellini una versione moderna delle vecchie fontane pubbliche, dove rifornirsi di acqua sia naturale che gasata a cinque cent al litro.

La comunicazione dell’ATO MB è di qualche giorno fa: un finanziamento di 10 mila euro per portare a Seregno una «casa dell’acqua» (il costo complessivo del progetto è di 21.400 euro). «Lo scorso mese di marzo – ha spiegato l’assessore ai Parchi, all’Ecologia e all’Ambiente Flavio Sambruni, che ha promosso l’iniziativa – abbiamo partecipato a un bando dell’Ambito Territoriale Ottimale che prevedeva il cofinanziamento del progetto. Lo scorso 4 luglio l’ATO ci ha comunicato che lo abbiamo vinto: la casa dell’acqua sarà posizionata nel parcheggio di via Bellini, in un’area verde a confine con via Donizetti».

Il parcheggio di via Bellini, al Lazzaretto, è stato individuato perché, spiega l’assessore, «nell’area c’è la possibilità di collegare la struttura all’acquedotto. Inoltre dal parcheggio di via Bellini ogni giorno passano centinaia di persone. Non solo gli abitanti del quartiere, ma anche chi si reca al mercato del sabato o a quello del mercoledì e i pendolari che vanno in stazione. Infine l’area è interamente video sorvegliata».

La «casa dell’acqua» è una «stazione di rifornimento» pubblica, dove i cittadini possono rifornirsi di acqua frizzante o naturale al costo di 5 cent al litro, «consentendo un risparmio del 75 per cento della spesa annua sull’acqua in bottiglia, che per una famiglia di quattro persone è di 320/330 euro, e una riduzione notevole dell’impatto di bottiglie di plastica sull’ambiente, sia per lo smaltimento della plastica che per l’immissione di anidride carbonica nell' atmosfera provocata dal trasporto delle bottiglie dagli impianti fino ai supermercati. Insomma niente imballaggi, filiera cortissima, acqua a chilometro zero: questa iniziativa dimostra che la gestione pubblica dell’acqua può essere efficace», precisa l’assessore Sambruni.

Nelle prossime settimane Brianzacque, che si occuperà della manutenzione, avvierà le procedure per individuare il fornitore della «casetta», le modalità di accesso al servizio.

«Da un anno stiamo lavorando a questo progetto – ha precisato Sambruni – e, attraverso un’analisi approfondita dei modelli delle “casette” e delle diverse possibilità di gestione, siamo riusciti a ridurre di oltre la metà l’investimento previsto che, all’inizio, era di 60/70 mila euro».

E poi c’è anche un risparmio «indiretto». Chi beve «a chilometro zero» perché preleva la risorsa idrica direttamente dal rubinetto, al posto che dalle bottiglie di plastica in contenitori P.E.T., contribuisce ad abbattere la quantità di anidride carbonica, tra i principali gas responsabili dell’effetto serra. Brianzacque pubblica sul proprio sito web (http://www.brianzacque.it/) un bollettino che, per ciascuno dei 23 Comuni serviti, indica i risultati dei parametri delle analisi di laboratorio, permettendo così ai cittadini - consumatori di controllare la qualità della risorsa idrica fornita dalla rete municipale.

Gli altri Comuni che, in Brianza, hanno ottenuto il finanziamento dell’ATO MB sono Renate, Sovico e Meda.

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