Riceviamo e pubblichiamo
di Biagio Catena Cardillo, Comitato Beni Comuni MB
A chi è appassionato di fenomeni paranormali consigliamo di collegarsi al sito della Provincia.
Si aprirà un documento dal titolo “Servizio idrico della Brianza: il Garante avalla la scelta della Conferenza dei Sindaci”.
Chi avrà la compiacenza di leggere il documento indicato potrà rendersi conto che i “luminari” del servizio idrico della Provincia hanno interpretato la segnalazione inviatagli dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) come l’avallo all’affidamento del servizio idrico a Brianzacque. Sottolineano, poi, che l’Autorità non impugnerà il provvedimento e non minaccia ricorsi ma “auspica che per il futuro vengano presi in considerazione i principi indicati, riservandosi di monitorare l’operato dell’Amministrazione”.
Secondo la Provincia, quindi, il 17 ottobre l’Autorità Garante si sarebbe convocata in adunanza e, dopo aver analizzato la delibera di giunta provinciale n. 85/2011, la nota del 1° dicembre 2011, protocollo 57506/98/2011/275 dell’Ufficio d’Ambito Territoriale Omogeneo e il relativo schema di convenzione, nonché il parere vincolante della conferenza dei comuni reso in data 22.12.2011, avrebbe deliberato che, tutto sommato, non interessa a nessuno che la provincia abbia adottato provvedimenti illegittimi: l’importante è che per il futuro si seguano le regole.
Bando agli scherzi, facciamo un po’ di chiarezza. L’AGCM, come si evince dalla nota che potete leggere cliccando qui, ha chiaramente segnalato alla provincia che: “l’affidamento in house a Brianzacque è avvenuto in assenza dei necessari requisiti per tale forma di affidamento”, riservandosi di monitorare l’operato della provincia.
Ai sensi dell’art. 21-bis della L. n. 287/1990, come modificato dall’art. 35 del D.L. n. 201/2011:
1. L'Autorità garante della concorrenza e del mercato è legittimata ad agire in giudizio contro gli atti amministrativi generali, i regolamenti ed i provvedimenti di qualsiasi amministrazione pubblica che violino le norme a tutela della concorrenza e del mercato.
2. L'Autorità garante della concorrenza e del mercato, se ritiene che una pubblica amministrazione abbia emanato un atto in violazione delle norme a tutela della concorrenza e del mercato, emette, entro sessanta giorni, un parere motivato, nel quale indica gli specifici profili delle violazioni riscontrate. Se la pubblica amministrazione non si conforma nei sessanta giorni successivi alla comunicazione del parere, l'Autorità può presentare, tramite l'Avvocatura dello Stato, il ricorso, entro i successivi trenta giorni.
Pertanto, se la Provincia entro sessanta giorni non si conforma alla segnalazione ricevuta, revocando ogni provvedimento relativo all’affidamento a Brianzacque, l’AGCM presenterà ricorso tramite l’Avvocatura dello Stato.
Non si riesce a comprendere come la provincia possa interpretare la segnalazione come l’avallo del percorso della provincia.
Un’ultima precisazione risulta doverosa. Il Consigliere Poletti ritiene che l’alternativa al percorso seguito dalla provincia sarebbe la privatizzazione. Non è vero! Questo è l’ennesima mistificazione della realtà! L’unica strada percorribile è l’affidamento del servizio idrico a un soggetto in possesso dei necessari requisiti (la grande patrimoniale brianzola che nascerebbe a seguito delle varie operazioni di incorporazione tra quelle storicamente esistenti sul territorio) e sua erogazione tramite la controllata Brianzacque!
Il documento pubblicato sul sito della provincia, che potrebbe anche suscitare grasse risate a chi legge, desta invece gravi preoccupazioni perché è l’ennesima dimostrazione che il servizio idrico è stato messo nelle mani sbagliate.
Quindi, per il bene di tutti chiediamo all’Assessore Sala, al CdA dell’ATO e ai loro suggeritori annidati nei CdA di Brianzacque e Alsi: "per decenza, dimettetevi!!!"
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