Contributo culturale di Aldo Sangalli
LE LANTERNE
Di piccole fiamme
si costellano gli archi e le rive
quando la luce
scavalca con un passo il fiume.
Là, ecco i bambini con la lanterna,
portatori delle memorie future
ed unici, inconsapevoli
narratori del mito
per i tempi a venire.
Già, i bambini con la lanterna, gli attori veri della Befana.
La lanterna è la più potente delle invenzioni che portiamo sul fiume, la più carica di significati e di segreti. Ogni bimbo è un universo che nel momento in cui guarda il fiume coi fuochi, registra, progetta fantasticando, illumina con una miriade di pensieri diversi il buio che troppo spesso lo circonda. Noi gli diamo la lanterna, la chiave di lettura per i messaggi cifrati che incontrerà. Una delle chiavi, per carità, ma la più semplice e la più poderosa, quella che spaventa il buio e lo mette in fuga. Solo allora l'uomo che sarà potrà scegliere e tutti conosciamo il valore rivoluzionario di questo verbo che necessita di libertà per potersi esprimere e la sua necessità di abbattere barriere culturali per esistere.
La mano si “allaccia” alla lanterna e non la lascerà fino a quando si sarà consumata, quasi che, chi dietro la mano respira, avvertisse il valore di questo suo stare. Sembra magico il fare luce al fuoco nell'acqua, pare di farne parte, di accoglierne la forza per usarne il mistero. Ecco, si tiene per mano il proprio diritto, la propria volontà di rivendicarlo.
Tutto lo svolgersi della Befana sarebbe poco senza le lanterne-bambino che dipingono di ombre colorate gli occhi e le occhiaie.
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