In un recente video diffuso da Seregno TV l'assessore Mazza fa il punto sul nuovo PGT di Seregno e, come al solito, ci lascia allibiti; lo sbandiera come un PGT a consumo di suolo "sostanzialmente" pari a zero e per avvalorare questa affermazione sostiene che "l'unica trasformazione da verde ad edificabile riguarda una zona agricola" di proprietà del comune che diventerà produttiva.
Seregno, via delle Valli - In rosso l'area di proprietà comunale |
Notevole anche la rilevanza ecologica perché l'area fa parte del corridoio primario - della Rete Ecologica Regionale - di connessione con il Parco Regionale della Valle del Lambro e della Rete Verde di ricomposizione paesaggistica.
Elementi di caratterizzazione ecologica del territorio - Immagine PTCP di Monza e Brianza (adottato) Tavola 2 |
Infatti dalla "tabella di contabilizzazione del consumo di suolo previsto" scopriamo che:
- 13.525 mq di aree agricole verranno destinati a "grandi opere"
- 21.523 mq di aree agricole (corrispondenti al terreno di cui sopra) verranno destinati a nuovi cantieri
- 81.014 mq di aree verdi incolte verranno urbanizzati
- 249.913 mq di aree verdi incolte rimangono destinati a nuovi cantieri (residuo del PRG vigente)
Per approfondire:
- La Mazzata di Seregno sul Parco Brianza Centrale
- Una proposta sensata e la difesa del cemento
- Seregno - Osservazioni al PTCP: la salvaguardia degli Ambiti Agricoli Strategici
- La provincia di Monza e Brianza è la più cementificata d'Italia
- Rete verde di ricomposizione paesaggistica (tavola 6a)
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RispondiEliminaEnnesima riprova che l'Assessore Mazza non sa cosa sia una politica lungimirante e sostenibile del territorio.
RispondiEliminaQuel terreno agricolo poteva benissimo essere inserito nel Plis Brianza Centrale mentre invece sarà destinato all'ennesimo INUTILE E VUOTO capannone, con buona pace del futuro delle prossime generazioni che NON vivranno solo di capannoni...
grazie Assessore, bel regalo di Natale!
Primo Levi, dovunque egli sia, saprà comprendermi...
Eliminaperchè volendo parafrasarlo
vorrei dire se questo, che Seregno vuole trasformare, è un parco regionale
quando non si perde l'occasione di calpestare il bene comune che appartine a tutti gli esseri viventi
in nome del cieco profitto di pochi, in nome della nuova religione assoluta chiamata, a destra ma anche a manca, mercato.
Poi confermare la zona produttiva nel cuore del corridoio primario della RER, la Rete Ecologica Regionale, è quanto di più negativo, incredibile e controsenso che un comune, impegnato nel costituire un parco regionale, potesse pensare. Ma in Italia ed in Brianza, in particolare, tutto può accadadere.
E infatti accade.
Vediamo di fermare questo schifo, tenendo presente che inell'area inquestione ci passa pur un collettore fognario di gross dimensioni e probabilmente li sotto si potrebbero trovare anche delle sorprese...
G.C.