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venerdì 26 luglio 2013

Pedemontana e diossina: perchè i dati dei carotaggi non vengono diffusi?


Durante la seduta del Consiglio Provinciale di Giovedì 18 luglio 2013, l'Assessore Giordano ha risposto all’interrogazione n. 18/2013 a firma del Consigliere Ghioni avente ad oggetto: “Problema diossina nel tratto "B2" dell'autostrada Pedemontana”.

Ricordiamo che l'interrogazione era nata sulla base di un rapporto collaborativo con INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE.

La risposta dell'Ass. Giordano, oltre a riconoscere il ruolo propositivo del coordinamento ambientalista INSIEME IN RETE, alla cui attività si deve in buona parte la variante di modifica progettuale che ha risparmiato parte del Bosco delle Querce dallo sbancamento (soluzione per noi positiva ma ancora insufficiente rispetto alla globalità delle criticità), conferma in pieno le nostre preoccupazioni.

Balzano all’evidenza alcuni fatti:
- è stata effettuata da parte di Strabag (per conto di APL) una campagna di rilevamenti ambientali (quelli da noi segnalati a luglio/agosto/settembre 012) ma SENZA IL COINVOLGIMENTO DI ARPA. E' un'ulteriore conferma dopo la risposta al question time alla Camera dei Deputati di Giugno di cui avevamo relazionato in precedenza;
- APL non intende divulgare questi dati, se non DOPO la presentazione del progetto esecutivo validato.
Ciò è molto grave, in quanto:
1) i dati analitici non sono certificati da ARPA e sono quindi "di parte"; la metodologia operativa (abbiamo assistito ad alcuni dei sondaggi ambientali allora eseguiti), qualora abbiano davvero ricercato diossine, è probabilmente fuori dai protocolli per la ricerca di TCDD visto e considerato che le sonde utilizzate erano raffreddate ad acqua, mentre i protocolli prevedono carotaggi a "secco". In aggiunta, i prelievi per l’analisi delle diossine devono essere effettuati con trivelle a mano o escavatore per caratterizzare i primi decimetri di sottosuolo, non le prime decine di metri come fatto, evidentemente con altra finalità. Ma ancor di più, qualora siano state effettuate le analisi e riscontrato il superamento dei limite di legge, per anche un solo parametro, non solo non è possibile tenere segreto il dato ma deve essere data tempestiva comunicazione (entro 24 ore) ai sensi degli artt. 242 e 304 d.lgs. 152/06. L’omissione costituisce reato penale.
2) stante l'iter scelto da APL è evidente che questi dati non influiranno sulle scelte progettuali dell'esecutivo. Lo stesso Giordano dichiara che "saranno fatti successivamente anche ulteriori carotaggi e questi avverranno solo a valle della validazione del progetto esecutivo". Ora, se una zona dove deve passare l'autostrada, risulta essere contaminata, come possono analisi "a posteriori" modificare un progetto esecutivo che è l'ultimo passaggio prima dell'avvio dei lavori? Giordano evidenzia un'altra cosa preoccupante e cioè che al momento l'unica figura in grado di convocare il Collegio di Vigilanza è il Presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni. 
Questo a causa di mancata assegnazione di deleghe. 
Così, mentre prima era il duo Formigoni/Cattaneo a condizionare fortemente l'attività del Collegio di Vigilanza, ora ci si trova catapultati in una vera TRAGICOMMEDIA ALL'ITALIANA: NON VI SONO INTERLOCUTORI CON CUI RAPPORTARSI, MA L'ITER REALIZZATIVO VA AVANTI LO STESSO, A PRESCINDERE.
INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE

Documento

La risposta dell'Assesore provinciale Francesco Giordano

Grazie presidente, innanzitutto in premessa, considerato che su alcuni temi il consigliere Ghioni ha allargato ulteriormente il perimetro dell’ interrogazione, utilizziamo il criterio che le risponderò sulle domande che lei ha posto, e sono veramente tantissime, legate sia a Pedemontana che alle metrotranvie.

Su Pedemontana, ho avuto già modo di dirlo ma non è mai troppo ricordare che questa Provincia e questa amministrazione e molto più modestamente l’assessore che le risponde hanno ricevuto come eredità del passato il progetto definitivo di Pedemontana. Quindi le scelte che appartengono agli amministratori e agli enti che hanno preceduto la provincia di Monza Brianza, credo che come principio sia ingeneroso trasferirle a coloro che non ne hanno responsabilità. Peraltro, per quello che riguarda il Bosco delle Querce, a me piace ricordare anche, rispetto al retaggio del passato, una variante che è stata proposta (i meriti è giusto distribuirli a chi li ha).

Su stimolo delle associazioni ambientaliste, ho fatto mia una proposta di sintesi tra una proposta diciamo molto più radicale che era quella delle associazioni ambientaliste, le dieci associazioni che sono coordinate in rete, e il progetto definitivo modificato che in quel momento, cioè l’anno scorso, era ancora in itinere. 

Siamo riusciti (mi piace anche in questo caso usare il plurale, considerata la genesi di questo obiettivo che è stato raggiunto) quindi, le associazioni ambientaliste, l’assessore che è stato mediazione e parte intermedia tra le richieste delle associazioni ambientaliste e il Collegio di Vigilanza di Pedemontana siamo riusciti con una variante che, banalizzando, potrei dire che si è sostituito uno svincolo con un’uscita e siamo riusciti a recuperare due terzi delle aree che sarebbero state consumate all’interno del Bosco delle Querce, e quindi questo credo che è un titolo di merito per tutti coloro che sono riusciti a pensare, proporre, raggiungere questo obiettivo.

È del tutto evidente che le preoccupazioni anche su un terzo delle aree interessate ancora da Pedemontana ci sono tutte e sono assolutamente legittime.
Quindi per quanto riguarda le due richieste che vengono fatte sui carotaggi: il primo quesito io ho già avuto modo in qualche modo di anticiparlo in altra sede.

Le verifiche, come peraltro avevo già detto in passato, sono state realizzate in corrispondenza del tracciato che è oggetto delle aree influenzate dall’incidente di ICMESA e che, anche perché quella è l’indicazione che dà la prescrizione del CIPE, le due prescrizioni del CIPE, la 3 e la 169, rimangono legate ad un territorio dei cinque comuni, i comuni di Seveso, Meda, Cesano e Bovisio e non ha interessato il comune di Desio.

Io ho avuto già modo anche in questo, informalmente, di dirlo in diverse sedi : il comune di Desio è stato interessato anch’esso, per una parte seppur marginale rispetto al complessivo territorio interessato dall’incidente ICMESA, e quindi ritengo legittimo da parte di tutti coloro che ritengono che andrebbero allargati i carotaggi anche sul territorio di Desio, come forse sarebbe stato più giusto anche inserire il comune di Bovisio e il comune di Desio nella suddivisione di quei 60 milioni che lei citava pocanzi.

Quindi da questo punto di vista la risposta nel primo quesito circa i carotaggi, certamente sono già stati fatti ma è anche vero che saranno fatti successivamente anche ulteriori carotaggi e questi avverranno solo a valle della validazione del progetto esecutivo.
La domanda che lei pone a me, che io ho posto prima che lei la ponesse a me ad altri, che era quella: qual è la ragione che porta APL a non trasferire i risultati non dico pubblicamente perché si potrebbe anche, come dire, trasferire questi dati anche applicando un principio di riservatezza.

Ad oggi io e i miei uffici non siamo in grado ancora di determinare l’esito dei carotaggi che già ci sono stati perché tutti questi dati APL li trasferirà solo dopo l’approvazione del progetto esecutivo.
Questa credo che sia una preoccupazione di APL legata a una, come dire, ipotetica difficoltà nel proseguire probabilmente i lavori, in ogni caso ci sono l’ARPA, l’ASL, insomma, ci sono diversi soggetti istituzionali che possono essere coinvolti e che saranno coinvolti.


L’ARPA stessa, che è il soggetto che ne ha la responsabilità, dovrebbe, senza stimolo e suggerimento di alcuno, né privati cittadini né rappresentanti istituzionali, nel caso in cui l’esito dovesse essere non conforme alla sicurezza dei cittadini nell’ambito di quel territorio, dovrebbe ovviamente approfondire ulteriormente e, se il dato non fosse compatibile con quell’esigenza che pocanzi le ho declinato, ovviamente anche bloccare eventualmente i lavori.
In ogni caso sia attraverso note che richieste ufficiali, considerato che ad oggi ho già avuto modo di dirlo in un’altra occasione, non mi è possibile trasferire queste richieste nella sede formale all’interno della quale si è ormai consumato tutto l’iter decisionale di Pedemontana , cioè il Collegio di Vigilanza, perché il nuovo esecutivo dopo non so quanti giorni, ma credo oramai un paio di mesi, non ha mai convocato un Collegio di Vigilanza.

È stato richiesto, ed io l’ho richiesto all’assessore sia quando è venuto a Monza ma l’avevo già fatto con una richiesta formale come componente permanente del Collegio di Vigilanza, alla richiesta formale non ho ricevuto risposta, verbalmente in un incontro l’assessore mi ha spiegato che lui non può convocare il collegio di Vigilanza per una ragione semplicissima: perché lui non è il presidente del Collegio di Vigilanza, perché ad oggi il Presidente Maroni non lo ha ancora delegato come Presidente del Collegio di Vigilanza.

Quindi l’unico soggetto che può convocare e presiedere il Collegio di Vigilanza è il Presidente della Giunta Regionale. Io pensavo che fosse quasi un automatismo quello della delega all’assessore alla partita sulla presidenza dei collegi di vigilanza, viceversa ho appreso, con sorpresa devo dire, che questo automatismo non solo non c’è stato ma ad oggi ancora non è avvenuto.

Questo difetto di conoscenza mia è la conseguenza di una consuetudine che è retaggio della mia esperienza negli anni precedenti: il Presidente Formigoni, appena si insediava l’esecutivo, delegava in modo automatico nel caso specifico il consiglio di vigilanza di APL, ma non solo quello, all’assessore alla partita Raffaele Cattaneo . Purtroppo ad oggi il nuovo esecutivo non ha ancora, diciamo, utilizzato il meccanismo di delega.

Come componente del Consiglio di Vigilanza ho già fatto registrare che saremmo anche interessati e onorati che fosse presieduto dal Presidente della Giunta Regionale, sempre che questo avvenga. Quindi alle difficoltà precedenti che sono legate al venir meno di quella figura professionale che era il direttore generale Regalia, che per tanto tempo ha svolto una funzione di “Trade union” tra istituzioni, Provincia, Comune, o semplici singoli cittadini, associazioni ed APL, si aggiunge anche un’ulteriore difficoltà che è che non c’è mai stato negli ultimi mesi la possibilità di fatto. Per farla breve il processo decisionale di confronto si è interrotto con il venir meno della responsabilità di Raffaele Cattaneo.
Dopo quella data non c’è stata più la possibilità di partecipare a nessun momento istituzionale utile per il confronto e per decisioni ulteriori.

Ci sono stati due Collegi di Vigilanza dell’assessore che lo ha sostituito, un professore universitario che peraltro ha lasciato una traccia così labile che non ricordo neanche il nome e il cognome di questo assessore.
Era una persona squisita dal punto di vista umano e anche con conoscenze, probabilmente di altra natura, molto importanti perché avevo fatto una ricerca , è anche un docente universitario e ha una conoscenza approfondita per esempio dell’energia, del mondo dell’energia.
Però in questo, ovviamente, in quei pochi mesi che ha sostituito Cattaneo, non è riuscito.
Ha convocato due Collegi di Vigilanza ma non c’è stata nessuna possibilità, di confronto certamente sì, ma non si è potuto decidere nulla.
Quindi in questo contesto purtroppo la mia possibilità legata alle sue preoccupazioni, che peraltro sono le mie, è legata sempre e solo a note formali di richiesta da parte della Provincia nei confronti della regione.
Viceversa per quello che riguarda la raccomandazione sui 60 milioni da destinare alla compensazione, dove lei giustamente richiama la necessità di realizzarle su opere relative e propedeutiche all’autostrada stessa, viceversa in questo caso le posso dire che per i 60 milioni, con un lungo processo di mediazioni, è stato trovato l’accordo con i comuni interessati per la ripartizione.
Ripartizione che benevolmente hanno chiamato “Riparto Giordano” per la lunga mediazione che è intercorsa tra i comuni e attraverso il sottoscritto.

Nel riparto è stato inserito anche Bovisio-Masciago, seppur fuori dalla prescrizione 51 del CIPE.
Che in quel momento mai e nessuno ha posto per esempio l’interrogativo se attraverso quella deroga potesse rientrare per esempio il comune di Desio che, ovviamente in misura minore e marginale rispetto agli altri cinque, ma è comunque coinvolto non solo dall’incidente ICMESA ma anche da un forte impatto del passaggio di APL , considerato che lo svincolo più importante non solo dell’autostrada ma addirittura a livello europeo insiste sul territorio di Desio.

In ogni caso per quello che riguarda questi 60 milioni la posso rassicurare che non solo c’è l’accordo per la ripartizione ma che certamente, perché così è l’impegno della Provincia ma soprattutto dei percettori del denaro, cioè i cinque sindaci, hanno sempre rivendicato la necessità di avere i soldi ma per destinarli solamente ed esclusivamente ad opere legate e propedeutiche all’autostrada. E quindi da questo punto di vista credo di poterle trasferire con certezza che non vi saranno distrazioni di risorse o di parte delle risorse dei 60 milioni su altri interventi.

Devo dire, e chiudo su questa interrogazione, che i comuni e la Provincia hanno richiesto almeno 150mila euro come anticipazione dei 60 milioni di euro per poter destinare queste risorse ad un progetto omogeneo per tutti i comuni che sarebbe elaborato dalla provincia anche con l’utilizzo di professionisti esterni.

Devo dire che anche su questo punto, a parte che da tempo non ho interlocutori, ma a suo tempo mi era già stato detto di no, anzi ci era stato detto di no a tutti, a tutte le amministrazioni coinvolte.

Articoli apparsi su "Il Giorno" del 31/7/2013

Per leggere i due articoli cliccare: 
qui (Incubo diossina ...)
e qui (Anche l'assessore...).


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