Il 10 luglio 2013, 37° anniversario del disastro ICMESA, il coordinamento ambientalista INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE ha promosso ed organizzato una iniziativa / conferenza stampa presso la sala Polivalente del Centro Visite del Bosco delle Querce a tema: SEVESO – MEDA: 37 ANNI DOPO DI NUOVO IL RISCHIO DIOSSINA.
Gemma Beretta di Insieme in Rete |
Sono intervenuti anche alcuni Consiglieri Regionali (Corbetta - M5S e Barzaghi - PD) firmatari della MOZIONE URGENTE non ammessa alla discussione in Consiglio Regionale e il Consigliere Provinciale del PD Elio Ghioni.
Durante l'incontro, alla presenza dei giornalisti e su sollecitazione del tavolo composto dai rappresentanti di INSIEME IN RETE, (Gemma Beretta Portavoce, Edoardo Bai, Gianni Del Pero, Alberto Colombo, Giuseppe Grassi) c'è stato un confronto franco con i Sindaci e i Consiglieri presenti.
A fuoco la questione delle INDAGINI AMBIENTALI come da prescrizione Cipe n°3, l'anomalo iter progettuale della pedemontana, il black-out informativo da parte di APL e Regione Lombardia, il rispetto delle norme concernenti le zone ancora contaminate da TCDD e la necessità di una fascia di tutela o piano d'area nei PGT che impedisca le edificazioni a lato autostrada e la questione della viabilità territoriale.
I relatori al tavolo di Insieme in Rete: Bai, Del Pero, Colombo, Grassi |
INSIEME IN RETE, nel rispetto dei reciproci ruoli, pur mantenendo fermo il suo giudizio di inutilità dell'opera autostradale Pedemontana, intende continuare sulla strada del dialogo con il livello amministrativo locale, al fine di rafforzare le condivisioni sulle comuni preoccupazioni, rischio diossina, viabilità, compensazioni ambientali e identificare possibili azioni utili.
Di seguito il comunicato elaborato da INSIEME IN RETE diffuso alla stampa, ai Sindaci e ai Consiglieri.
Seveso – Meda, 10 luglio 2013
37 anni fa il territorio di Seveso, Meda, Cesano Maderno, Desio, Bovisio Masciago e in piccola parte Barlassina, fu colpito da uno dei più gravi incidenti industriali del nostro tempo.
Una situazione che mise in ginocchio la popolazione locale e provocò dolore e sradicamento, mettendo a serio rischio la salute della gente. Le conseguenze di questo grave incidente che vide lo sprigionarsi di una nube tossica di diossina non sono ancora superate e un nuovo pericolo è alle porte.
Oggi il pericolo si chiama Pedemontana, visto che il tracciato della futura autostrada – già in fase avanzata di realizzazione nella zona di Varese – attraverserà poi il territorio che nel 1976 è stato ed è tutt’ora contaminato dalla nube tossica di TCDD.
Su questo aspetto, la preoccupazione dei gruppi ambientalisti di INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE è stata accolta e fatta propria dai primi cittadini.
Nei giorni scorsi i Sindaci di Lentate, Barlassina, Meda, Seveso, Cesano Maderno, Bovisio Masciago e Desio hanno inviato a Regione Lombardia due lettere, rispettivamente indirizzate all’Assessore Maurizio del Tenno (Infrastrutture e Viabilità) e a Mario Mantovani (Sanità), richiamando la loro attenzione su quello che deve essere fatto dalle istituzioni a tutela della salute dei cittadini.
La prima missiva, firmata insieme dai Sette Sindaci – e questo è già di per sé una novità degna di rilievo -, rilancia uno dei punti fondamentali che il coordinamento INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE da tempo evidenzia: il pericolo per la popolazione di fronte alla realizzazione di un’opera che andrà a muovere il terreno contaminato da diossina nelle ex zone A, B e R. L’eco di questa preoccupazione è giunta anche in Regione Lombardia, attraverso una mozione presentata da consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, del PD, e della Lista Ambrosoli, con un primo supporto del consigliere leghista Romeo, poi sfilatosi e riallineatosi con la maggioranza (PDL e Lega) nella votazione contraria alla messa all’ordine del giorno della mozione urgente.
La Giunta e la maggioranza in Regione Lombardia, dunque, continuano colpevolmente a sottovalutare la delicatezza della questione, oppure vogliono nascondere qualcosa di scomodo: a oggi, infatti, non sono ancora stati resi pubblici gli esiti dei sondaggi ambientali e delle indagini geognostiche effettuate in prossimità del tracciato della futura autostrada già nel settembre 2012. Perché questo silenzio?
La preoccupazione è legittima, visto che le ultime analisi del 2008 effettuate dalla stessa società Pedemontana avevano evidenziato il superamento dei limiti di presenza della diossina in 52 punti (di cui ben 10 oltre il limite industriale) su 127 realizzati nella tratta tra Meda e Desio.
I dati del 2008 erano stati validati da ARPA.
Ora ARPA, come riferito dallo stesso ente in diverse dichiarazioni, non è stata nemmeno interessata.
Pressapochismo, superficialità, o cos’altro?
La seconda lettera approfondisce proprio questa domanda e chiede all’Assessore regionale alla Sanità Mario Mantovani un costante aggiornamento sulle eventuali nuove ricerche relative agli effetti sanitari della diossina sulla popolazione dopo l’incidente del 10 luglio 1976. I più recenti risultati scientifici, infatti, confermano che l’esposizione a diossina è cancerogena (Dioxin Exposur and Cancer Risck in the Seveso Women’s Health Study, Mocarelli et. al. 2011).
Ma Regione Lombardia non ha ancora risposto, come non lo ha fatto di fronte alle precedenti note inviate dal Comune di Seveso dove si chiedeva di informare costantemente l’Autorità locale in merito alle eventuali nuove ricerche sanitarie sugli effetti della diossina sulla popolazione dell’area interessata dall’incidente Icmesa.
Che fare allora oggi?
I gruppi ambientalisti e i cittadini chiedono ai Sindaci e agli altri amministratori del territorio di
- prendere definitivamente in mano le redini della situazione e di chiedere immediatamente a ARPA di intervenire a verifica del livello di contaminazione dei terreni che dovrebbero essere interessati dal passaggio di Pedemontana al fine di poter verificare la revisione del progetto dell’autostrada evitando il passaggio della stessa in aree in cui si riscontrano concentrazioni di diossine eccedenti i livelli soglia di contaminazione;
- richiedere immediatamente a Regione Lombardia l’ampliamento del Bosco delle Querce includendo nel perimetro del Parco le aree verdi di via della Roggia a Seveso, precisando i tempi e le modalità di realizzazione di questo progetto.
Questo investimento, di cura del territorio, sarebbe un indicatore della forza con la quale i Sindaci e le Sindache si assumono la responsabilità verso una popolazione che non merita il ritorno a un passato da ricordare solo come monito per le generazioni future.
INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE
37 anni fa il territorio di Seveso, Meda, Cesano Maderno, Desio, Bovisio Masciago e in piccola parte Barlassina, fu colpito da uno dei più gravi incidenti industriali del nostro tempo.
Una situazione che mise in ginocchio la popolazione locale e provocò dolore e sradicamento, mettendo a serio rischio la salute della gente. Le conseguenze di questo grave incidente che vide lo sprigionarsi di una nube tossica di diossina non sono ancora superate e un nuovo pericolo è alle porte.
Oggi il pericolo si chiama Pedemontana, visto che il tracciato della futura autostrada – già in fase avanzata di realizzazione nella zona di Varese – attraverserà poi il territorio che nel 1976 è stato ed è tutt’ora contaminato dalla nube tossica di TCDD.
Su questo aspetto, la preoccupazione dei gruppi ambientalisti di INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE è stata accolta e fatta propria dai primi cittadini.
Nei giorni scorsi i Sindaci di Lentate, Barlassina, Meda, Seveso, Cesano Maderno, Bovisio Masciago e Desio hanno inviato a Regione Lombardia due lettere, rispettivamente indirizzate all’Assessore Maurizio del Tenno (Infrastrutture e Viabilità) e a Mario Mantovani (Sanità), richiamando la loro attenzione su quello che deve essere fatto dalle istituzioni a tutela della salute dei cittadini.
La prima missiva, firmata insieme dai Sette Sindaci – e questo è già di per sé una novità degna di rilievo -, rilancia uno dei punti fondamentali che il coordinamento INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE da tempo evidenzia: il pericolo per la popolazione di fronte alla realizzazione di un’opera che andrà a muovere il terreno contaminato da diossina nelle ex zone A, B e R. L’eco di questa preoccupazione è giunta anche in Regione Lombardia, attraverso una mozione presentata da consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, del PD, e della Lista Ambrosoli, con un primo supporto del consigliere leghista Romeo, poi sfilatosi e riallineatosi con la maggioranza (PDL e Lega) nella votazione contraria alla messa all’ordine del giorno della mozione urgente.
La Giunta e la maggioranza in Regione Lombardia, dunque, continuano colpevolmente a sottovalutare la delicatezza della questione, oppure vogliono nascondere qualcosa di scomodo: a oggi, infatti, non sono ancora stati resi pubblici gli esiti dei sondaggi ambientali e delle indagini geognostiche effettuate in prossimità del tracciato della futura autostrada già nel settembre 2012. Perché questo silenzio?
La preoccupazione è legittima, visto che le ultime analisi del 2008 effettuate dalla stessa società Pedemontana avevano evidenziato il superamento dei limiti di presenza della diossina in 52 punti (di cui ben 10 oltre il limite industriale) su 127 realizzati nella tratta tra Meda e Desio.
I dati del 2008 erano stati validati da ARPA.
Ora ARPA, come riferito dallo stesso ente in diverse dichiarazioni, non è stata nemmeno interessata.
Pressapochismo, superficialità, o cos’altro?
La seconda lettera approfondisce proprio questa domanda e chiede all’Assessore regionale alla Sanità Mario Mantovani un costante aggiornamento sulle eventuali nuove ricerche relative agli effetti sanitari della diossina sulla popolazione dopo l’incidente del 10 luglio 1976. I più recenti risultati scientifici, infatti, confermano che l’esposizione a diossina è cancerogena (Dioxin Exposur and Cancer Risck in the Seveso Women’s Health Study, Mocarelli et. al. 2011).
Ma Regione Lombardia non ha ancora risposto, come non lo ha fatto di fronte alle precedenti note inviate dal Comune di Seveso dove si chiedeva di informare costantemente l’Autorità locale in merito alle eventuali nuove ricerche sanitarie sugli effetti della diossina sulla popolazione dell’area interessata dall’incidente Icmesa.
Che fare allora oggi?
I gruppi ambientalisti e i cittadini chiedono ai Sindaci e agli altri amministratori del territorio di
- prendere definitivamente in mano le redini della situazione e di chiedere immediatamente a ARPA di intervenire a verifica del livello di contaminazione dei terreni che dovrebbero essere interessati dal passaggio di Pedemontana al fine di poter verificare la revisione del progetto dell’autostrada evitando il passaggio della stessa in aree in cui si riscontrano concentrazioni di diossine eccedenti i livelli soglia di contaminazione;
- richiedere immediatamente a Regione Lombardia l’ampliamento del Bosco delle Querce includendo nel perimetro del Parco le aree verdi di via della Roggia a Seveso, precisando i tempi e le modalità di realizzazione di questo progetto.
Questo investimento, di cura del territorio, sarebbe un indicatore della forza con la quale i Sindaci e le Sindache si assumono la responsabilità verso una popolazione che non merita il ritorno a un passato da ricordare solo come monito per le generazioni future.
INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE
Rassegna stampa sull'evento:
- La7 (video)
- Il Cittadino (pagina di Seveso):
- Il Cittadino web / Il Giorno / MB News:
- Il Giornale di Seregno
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