PAGINE

mercoledì 25 settembre 2013

Da Barlassina a Cesano Maderno: passeggiata alla scoperta delle Oasi, lungo il corridoio del Biulè


Domenica 22 settembre 2013 ha avuto luogo, organizzata dal Comitato per il parco regionale della Brughiera, una passeggiata lungo i sentieri delle Oasi e i boschi di Barlassina, Seveso e Cesano Maderno.


Di seguito troverete il resoconto fotografico dell'escursione. 
La cartina ed i testi sono stati tratti dalla Mappa dei sentieri "Corridoio del Biulè" realizata da Legambiente, Lipu e Parco Groane.


La partenza dal Parco ex-tiro a segno di Barlassina

Attraverso il parco ex-tiro a segno

IL FOSSO DEL RONCHETTO


Nonostante le dimensioni ridotte, solo 8 ettari, il Fosso del Ronchetto ospita ambienti molto diversificati. Il bosco e dominato dalla robinia, specie introdotta in Europa nel XVII secolo e piantata ovunque, ma si riconoscono pregevoli esemplari di specie arboree autoctone come castagni, querce, ciliegi, olmi e carpini. L'ombroso e umido sottobosco ospita mughetti, anemoni e rari narcisi selvatici. Mentre noccioli, cornioli, biancospini, rose canine e prugnoli creano un corredo arbustivo ricco e colorato in tutte le stagioni. La fauna e abbondante: oltre ai comunissimi merli, fringuelli e passeri, e accertata la presenza di specie interessanti come il picchio rosso, il picchio verde, l’allocco e il rampichino.


Nel canalone, una valletta a Y che da il nome al Fosso del Ronchetto, si rifugiano due specie di rane rosse, la rana di Lataste (Rana latastei) e la rana agile (Rana dalmatina), e la raganella (Hyla arborea), anfibio di un intenso colore verde che ama vivere su alberi e arbusti. Tutte queste specie si riproducono in uno stagnetto vicino al bosco, in un prato naturale. Seppur dl dimensioni ridotte, il piccolo specchio d’acqua offre uno spazio tranquillo e isolato, ideale anche per il tritone punteggiato (Triturus vulgaris) e per il più raro tritone crestato (Triturus cristatus).



Da ricordare la presenza di predatori: la biscia d’acqua (Natrix natrix) e il biacco (Col uber viridiflavus), entrambi innocui per l’uomo, sebbene il biacco, più irascibile della biscia d’acqua, se disturbato morde. Da non dimenticare tra i mammiferi, lo scoiattolo (Sciurus vulgaris), tipico abitante dei nostri boschi, il riccio (Erinaceus europaeus), piccolo animaletto insettivoro, il ghiro (Glis glis), grazioso roditore grigio che vive sugli alberi e il moscardino (Muscardinus avellanarium), che sembra un piccolo ghiro arancione, e forma nidi a palla tra i bassi cespugli, dove si ciba dei frutti del bosco.


LA VILLA PETITOSA E IL PARCO DHO


Realizzata nel primi anni del 1800, la Petitosa o Maiocca, può essere considerata la prima vera e propria Villa di Seveso. La villa, sviluppata su due piani, ricorda un fortilizio, con merli di tipo ghibellino a coda di rondine, che richiamano il gusto neogotico tipico del primo ‘800.


La facciata principale della Petitosa, sulla quale si aprono tre finestre rivolte verso il parco, è invece chiaramente neoclassica: il colore dominante è il tipico “giallo lombardo”. Le prime notizie certe sulla Villa risalgono al 1870, anno in cui venne acquistata dal generale Luca Dho (1812-1876), valoroso combattente durante le Guerre di Indipendenza. In seguito, si congedò e acquistò la Petitosa. La scelta di Seveso fu casuale: durante la sua carriera Dho aveva avuto modo di stringere amicizia con numerosi patrioti lombardi, in particolare i Raimondi, che lo invitavano spesso nella villa di Birago, presso Camnago (frazione di Lentate sul Seveso), per escursioni di caccia Altopiano di Seveso. La proprietà venne ereditata dal figlio Gian Battista (che ricoprì la carica di consigliere municipale a Seveso negli anni intorno al 1910 e poco prima della morte negli anni ’30) che comprò dai Borromeo altro terreno, piantò un frutteto e ampiò la Villa sistemando i rustici sul fianco ovest. Attualmente Villa Dho é proprietà del comune di Seveso, donazione del Conte Gianluca Dho, figlio di Gian Battista, sindaco di Seveso per un quindicennio dopo la Liberazione.


L’amministrazione ha dato in comodato il complesso abitativo all'associazione Natur& Onlus, che realizza progetti di accoglienza, educazione e cura di giovani e di anziani. Volontari di Legambiente e degli Alpini si occupano della manutenzione del Parco, che contiene diverse specie arboree di pregio: grandi esemplari di querce, faggi e tassi. Un laghetto artificiale accoglie germani reali, oche, tartarughe palustri e a volte aironi cenerini di passaggio.


IL CORRIDOIO DEL BOSCO DEL BIULE’


Il corridoio del Bosco del Biulé rappresenta una via di comunicazione naturale che permette alla vita di spostarsi e di stare in relazione e dove la comunità umana può "vivere" la natura vicino a casa propria. L’area, di 19 ettari distribuiti su 2000 metri di lunghezza e una larghezza oscillante dai 10 ai 300 metri, può considerarsi un vero e proprio “corridoio” che mette in comunicazione le impartanti aree verdi di Cesano Maderno e Seveso all’interno dei limiti urbani dell’Altopiano delle Groane.

I margini del Parco delle Groane diventano quindi delle porte di accesso alla godibilità pubblica della natura e del territorio. Per questo il Bosco del Biulé e un’opportunità sociale per la comunità e una necessità ambientale per la vita naturale. Il cuore del corridoio ambientale del Bosco del Biulè ha inizio lungo la via Cacciatori delle Alpi a Seveso, nell’ex campo di tiro a segno di via San Marco.


L’area, proprietà comunale di circa 20.000 mq con rinnovazione di robinia, pioppo tremulo e salice, è stata completamente riqualificata dopo anni di abbandono e degrado. Grazie all’attività del Comitato del Bosco del Biulè-Seveso, un gruppo di residenti si occupa della cura e della piccola manutenzione. Da qui trova origine un luogo di aggregazione e partecipazione sociale.


Seguendo il torrente Comasinelle, che scorre fra le case in direzione di Cesano Maderno, si raggiunge il piccolo Bosco del Biulè, proprietà privata confinante con l’ex tiro a segno. Pregevole per la presenza di vecchie farnie e pini silvestri e molte specie autoctone, e uno scampolo di bosco incredibilmente sopravvissuto all’urbanizzazione. Si apre poi un’ampia piana a seminativo, regimata con una vasca volano per le acque di piena del torrente Comasinella, oggi rinaturalizzato per un buon tratto.

Il corridoio del Bosco del Biulè arriva quindi all’Oasi LIPU attraversando lo storico quartiere Biulè.


L'OASI LIPU


L'Oasi LIPU di Cesano Maderno, nata nel 1997 in collaborazione con il Comune ed il Parco delle Groane, si estende su una superficie di circa 100 ettari di boschi, brughiere e zone umide. Perla sua particolare localizzazione in un'area molto industrializzata ed urbanizzata, l'Oasi e stata oggetto dl numerosi interventi di miglioramento e riqualificazione ambientale.


Il più importante tra questi progetti é sicuramente quello che ha portato alla costruzione di un'area umida totalmente ricreata di ben 12 ha: si tratta di una zona lacustre ricca di piante acquatiche, libellule, anfibi quali il Tritone crestato e il Tritone punteggiato, e soprattutto numerosi uccelli. Infatti, delle ben 148 specie di uccelli censite nell'Oasi, la maggior parte la si può osservare in quest'area: anatre e folaghe che qui trascorrono l'inverno, gli ormai rari Tarabuso e Airone rosso, passeriformi quali il Migliarino di palude che vive tra il canneto, oltre a rapaci (come il Falco pescatore e il Lodolaio) e a tantissimi altri. Altri ambienti degni di nota all'interno dell'Oasi sono i boschi di Farnia, Ciliegio, Betulla, Carpino bianco, con sottobosco di Rovo, Sanguinella, Frangola e Biancospino: qui nidificano lo Sparviere, il Falco Pecchiaiolo, il Picchio rosso maggiore e il Picchio verde, che costituisce il simbolo dell'Oasi.


Spostandosi nelle zone più aperte é possibile osservare l'Averla piccola, il Pigliamosche, il Gheppio e la Poiana a caccia di roditori sui prati, e rapaci notturni quali la Civetta e il Barbagianni. Proprio per il recupero e lo svezzamento dei rapaci notturni é in funzione presso l'Oasi una Stazione di Ambientamento, nella quale i giovani animali si abituano all'ambiente circostante nel quale verranno rilasciati.


La Stazione di Ambientamento, come l'area umida, é visitabile accompagnati da una guida Lipu; il resto dell'Oasi, attrezzata con oltre 4 km di sentieri, bacheche illustrative, punti di osservazione fissi, e il nuovissimo centro di Educazione e Formazione Ambientale, è sempre aperta al pubblico per la libera fruizione.

Il bosco degli gnomi
Nido artificiale di allocco
Pozza temporanea
Ciliegio americano (Prunus serotina), specie invasiva dell'Oasi. Foglie, rami e corteccia contengono acido cianidrico, che viene rilasciato durante il processo di appassimento del fogliame impoverendo così ampi tratti di bosco.
Barriere di contenimento del Gambero rosso della Lousiana. E' attualmente considerato tra le 100 specie aliene invasive in Europa e la Regione Lombardia l'ha  inserita nella lista nera delle specie alloctone animali oggetto di monitoraggio. La sua presenza in Oasi è circoscritta all'area umida principale e agli stagni all'interno delle aree boscate limitrofe.
L'area umida princiapale
L'osservatorio
Meraviglioso esemplare di carpino
Per visualizzare il programma cliccare qui.

Nessun commento:

Posta un commento

Chiediamo gentilmente, a chi usa questo spazio per i commenti, di usare toni costruttivi per mantenere la discussione su un livello di confronto civile e utile per tutti.