Domenica 24 maggio 2015 si è svolta la bella passeggiata nella Brughiera organizzata dall'associazione L'Ontano di Montorfano e dal Comitato per il Parco Regionale della Brughiera.
Circa quaranta persone si sono ritrovate al parco del municipio e dopo una breve presentazione degli scopi dell'iniziativa si sono incamminate lungo i sentieri del Monte Orfano.
Arrivati alla vecchia cava il geologo Gianni Del Pero ha illustrato le peculiarità del luogo.
Saliti in cima al Monte ed ammirato il bel panorama ha preso il via la visita ai resti del castello riportati parzialmente alla luce nel 1973.
La fortificazione, situata in una zona particolarmente importante dal punto di vista strategico, permetteva il controllo della pianura milanese e contatti visivi con le strutture difensive del comasco e del mendrisiotto. Una parte della costruzione risale probabilmente all’Alto Medioevo.
Il castello fu scelto come rifugio dalle truppe del Barbarossa dopo la sconfitta nella battaglia di Tassera del 1160. Durante le lotte tra i Torriani e i Visconti il presidio montorfanese fu oggetto di contesa e fu conquistato alternativamente dagli e dagli altri.
La rocca fu più volte abbattuta e ricostruita per essere definitivamente demolita da Carlo V nel XVI secolo.
Alla fine della discesa verso il lago è stato presentato il resoconto della Campagna Rospi 2015.
Lungo il sentiero costeggiante il lago si sono potute visitare diverse ghiacciaie che venivano utilizzate sia per conservare le derrate alimentari sia per immagazzinare il ghiaccio e commercializzarlo nel periodo estivo.
Tra le ghiacciaie meglio conservate vi è il Giazerun, sulla riva ovest del lago, avvolto da una fitta vegetazione e con una struttura completamente interrata tanto da renderlo poco visibile. Esso è composto da una sala circolare di circa 9 metri e alta circa 5, vi si accede da una piccola camera nei pressi della riva del lago.
Nella zona dell’ingresso del lido sono presenti tre ghiacciaie costruite tra ‘700 e ‘800. Delle prime due rimangono solo due emicicli, la terza è perfettamente conservata e consiste in due ampie camere comunicanti in muratura.
Molto apprezzata è stata la lettura di diverse poesie dialettali da parte della poetessa Graziella Molinari.
Nel video sottostante ne potete ascoltare una, prima in italiano e poi in dialetto.
Durante il ritorno una piccola deviazione ha portato il gruppo lungo il sentiero “La Bogia”, contornato da noccioli, un biancospino e un magnifico acero.
Il ritorno alla base è stato allietato da un rinfresco offerto dagli organizzatori.
Per approfondire le vicende storiche o le iniziative naturalistiche citate nel post rimandiamo al sito dell'associazione L'Ontano.
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