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lunedì 18 aprile 2016

Più asparagi, meno autostrade


di Insieme in Rete per uno Sviluppo Sostenibile

Più asparagi, meno  autostrade questo il messaggio affatto banale del Sindaco di Mezzago al Ministro  Delrio e agli altri amministratori presenti all’incontro dello scorso 11 aprile in Provincia di Monza e Brianza per parlare di Pedemontana. Un Sindaco che in dono al Ministro porta il frutto di un territorio che ha qualcosa da tutelare, risultato di investimenti di precedenti amministratori, che già a suo tempo, per altro - pochi tra molti - avevano opposto il loro fermo no al progetto di un’autostrada inutile e dannosa come quella che si è rivelata essere l’incompiuta e monca Pedemontana.


Sembrava un’opera inarrestabile ma ora è  ferma  al palo.  Per quarant’anni è  avanzata  lenta  sui tavoli degli amministratori locali accelerando poi con la velocità artificiosa di una legge berlusconiana - la legge obiettivo - ideata  per agevolare la realizzazione di opere definite, ad insindacabile giudizio di pochi, “strategiche”, come il ponte di Messina, crollato ancor prima della sua costruzione.

Una  legge  però  che  come  ogni  legge,    può  essere  messa  in  discussione,  modificata,  abrogata  come  tutto quello che non appartiene all’ordine dei valori fondanti del nostro vivere civile. Sic transit gloria mundi. 

Qualcuno in Parlamento - ci ha detto Anna Donati di Green Italia lo scorso 18 marzo a Seveso nell’incontro promosso da Insieme in Rete per uno Sviluppo Sostenibile - sta cominciando a lavorare su questo. E’  quindi  ora  di  smetterla  di  prostrarci  davanti  al  totem  di  una  legge  sbagliata  che  nel  racconto  della  sua origine, disvela la malattia dell’Italia dei nostri giorni: sporchi affari, sprechi e devastazioni connessi al cemento e all’asfalto  spacciati per opportunità di sviluppo.

Il Ministro Delrio finalmente dice una verità: i soldi dello Stato per finanziare l’opera sono finiti e lo Stato non ne metterà altri. Con le risorse sino a qui stanziate  la Pedemontana non è arrivata nemmeno a metà e  non è stata completata delle necessarie Compensazioni Ambientali  e connessioni viabilistiche. In Monza e Brianza questa verità la sa soprattutto il Comune di Lentate sul Seveso dove i cantieri si interrompono, ma la sanno anche i Comuni di Bregnano, Lomazzo, Cislago e tutti quelli delle tratte finora realizzate.

A  metà di marzo scorso il Sindaco di Cislago ha lanciato un accorato appello  denunciando la sua lotta senza risposte  contro il mostro Pedemontana  (e Regione Lombardia  che, ostinatamente,  continua a volerla)  che ha già distrutto il suo territorio.
Perché  questo  grido  di  aiuto  non  viene  raccolto  dai  Sindaci  di  Monza  e  Brianza?  Le  risorse  residue dovrebbero  in  primo  luogo  compensare  l’Ambiente  compromesso, poi chiusi  i  cantieri  si  debbono  trovare soluzioni  alternative a  partire dalla  viabilità  intercomunale e  dall’investimento  sul  trasporto  pubblico  e ferroviario.
L’argomento  “Compensazioni  Ambientali”  e  la  conclusione  dei  lavori  squisitamente  necessari  non  è  stato sinora contemplato e si annuncia un tavolo con il governo dei soli sindaci della provincia di MB.
Perché non tutti i Sindaci dal principio alla fine della potenziale autostrada?  Che  senso ha  ora concentrarsi solo sulla B2 e sulla C e D? Mors tua vita mea?

E che vita sarebbe quella con  un cantiere aperto in piena area diossina? Affrontare una bonifica che farebbe ulteriormente  innalzare  i  costi  e  che  porterebbe  inutilmente  di  nuovo  sul  territorio  lo  spauracchio  della diossina? Perché i Sindaci della B2 non hanno evidenziato questo punto con il Ministro Delrio?

Chiediamo che  al tavolo del Ministro, annunciato per la prossima estate, i Sindaci si preparino ad andare in formazione completa e forti di una collaborazione con il territorio che è fatto di cittadini che vanno informati ma anche di gruppi e associazioni competenti con cui i Sindaci devono seriamente interloquire.

Sono  questi  gruppi,  associazioni,  coordinamenti  che  in  questi  anni  hanno  messo  in  discussione  il  progetto tecnico di Pedemontana,  hanno disvelato  e  contrastato  progetti disgraziati  quali    lo sbancamento del Bosco delle  Querce  di  Seveso  e  Meda - denunciato  le  mancate  rispondenze  alle  prescrizioni  di  legge,  i  rischi ambientali e viabilistici connessi alla realizzazione dell’infrastruttura - come l’iniziale volontà di procedere sulla tratta B2 senza un piano di caratterizzazione per verificare l’inquinamento dell’area.

I Sindaci dicono di parlare per il territorio. Dunque  siano  conseguenti  coinvolgendo  direttamente  chi  per  il  territorio  e  l’ambiente  si  è  sempre  battuto evitando  che  l’intera  e  delicata  partita  per  fermare  quest’inutile  autostrada  e  definire  differenti  soluzioni viabilistiche e trasportistiche  sia relegata al mero tavolo istituzionale  poiché,  in solitudine, quella dei Sindaci e del  Presidente  di  Monza  e  Brianza  rischia  di  essere  un’azione  poco  incisiva  e  poco  tutelante  per  il  nostro territorio e ancora subalterna agli interessi degli asfaltatori e cementificatori.

Per scaricare il programma della manifestazione cliccare qui

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