Vignetta tratta dal web |
Dario Balotta, LeU Lombardia
Per tutto il mese di agosto, sino a domenica 2 settembre, un treno su cinque di Trenord verrà soppresso per la “pausa” estiva. Si tratta di 474 treni giornalieri soppressi nel mese di agosto (il 20% dei 2.200 convogli giornalieri in servizio in Lombardia). Se le corse sono ridotte del 20% allora perché non scontare del 20% gli abbonamenti mensili?
La maxi soppressione di treni agostana arriva in soccorso del collasso di Trenord (crisi di mezzi,crisi di personale, crisi organizzativa e tempesta gestionale per il divorzio in atto tra FNM e FS). Mentre gli anni scorsi il “copioso” taglio di treni riguardava solo due o tre settimane del mese di agosto, quest’anno i treni mancheranno per ben quattro settimane.
La sospensione del servizio ferroviario ad agosto interesserà in modo diverso una trentina tratte lombarde e se nel 2015 veniva giustificata con lo spostamento di risorse per Expo oggi come si giustifica? Così i lavoratori pendolari, ma anche i turisti, rischiano di pagare cari i tagli delle corse di agosto. Essi si sommeranno alle già pesanti decurtazioni estive, non solo per i treni, ma anche di autobus urbani ed extraurbani lasciando come alternativa inevitabile l’uso dell’automobile.
Si tratta di una scelta in decisa controtendenza rispetto alla volontà, a parole, di promuovere il turismo grazie ad un servizio pubblico efficiente ed un trasporto meno inquinante. Per pendolari, precari, anziani, studenti e turisti si annuncia un agosto senza servizi minimi di trasporto pubblico. Come se fossimo ancora negli anni ’60, quando ad agosto le fabbriche chiudevano i battenti e tutti andavano in ferie.
La sola lombardia sviluppa il 20% del turismo straniero in Italia che come è noto si muove molto in treno ma i turisti stranieri si troveranno con un servizio azzoppato. Se è vero che c’è una lieve flessione della domanda è anche vero che essa si distribuisce su tutto l’arco della giornata compresi gli orari dei treni tagliati.
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