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mercoledì 5 dicembre 2018
Pedemontana ed il piano quasi perfetto del M5S (che ci lascia perplessi)
Intervento del Coordinamento No Pedemontana
Eravamo presenti la sera del 23 novembre presso la Sala Consiliare di Cesano Maderno, dove gli esponenti del Movimento 5 Stelle hanno illustrato una possibile alternativa al completamento di Pedemontana. L'ipotesi prende le mosse dallo studio di fattibilità elaborato da Infrastrutture Lombarde e Regione Lombardia, relativo alla "riqualificazione" della Superstrada Milano Meda con l'ampliamento a 3 corsie tra Bovisio Masciago e Milano. (“Riqualificazione” lo diciamo per inciso, che sembra più finalizzata al confronto con il Governo; “Regione ha fatto la sua parte, ora la Pedemontana va completata e il governo tiri fuori i soldi”).
La proposta del Movimento 5 Stelle prevede che questo ampliamento a 3 corsie si faccia anche tra Bovisio e Lentate e, dunque su quella che sarebbe la tratta B2 della Pedemontana, di cui costituirebbe l'alternativa. Inoltre il Movimento 5 Stelle ipotizza che la 3° corsia in questione venga dedicata al transito di autobus secondo il modello Bus Rapid Transit, illustrato con animazioni e immagini del progetto realizzato a Chicago (USA).
L'ipotesi è suggestiva, ma ci lascia a dir poco perplessi.
Ampliamento a 3 corsie significa in realtà rifacimento dell'attuale Superstrada allargandola poi di diversi metri su entrambi i lati; si aggiunga che si dovrebbero realizzare le stazioni del Bus Rapid Transit e i relativi sottopassaggi. E' evidente che tutto questo comporta in ogni caso lo sbancamento e la movimentazione di grandi quantità di terre e la dispersione di polveri contaminate dalla diossina a seguito del disastro Icmesa del 1976, nella parte del tracciato tra Meda Seveso Cesano e Bovisio. Il più grave problema per l'ambiente e la salute legato alla realizzazione di Pedemontana si ripropone dunque tale e quale anche con la proposta avanzata dal Movimento 5 stelle.
Su questa problematica, i relatori si sono limitati a ribadire che la società Pedemontana è stata costretta a effettuare (nel 2016) la caratterizzazione dei suoli analizzando i campioni di terra prelevati lungo il tracciato nei Comuni coinvolti nell’inquinamento. Vero; però poi i risultati di queste analisi vanno letti. E sono risultati a dir poco preoccupanti. Su tutto il tracciato la diossina è presente in concentrazioni elevate, superiori (anche di molto) alle soglie di rischio previste dalla legge. Inoltre la contaminazione nella nostra zona ha (purtroppo) una peculiarità. La diossina è pervasiva, è ovunque, in concentrazioni molto elevate, lungo tutto il tracciato in oggetto, spesso a pochi metri da abitazioni; è nei giardini, nei campi, in un'area molto vasta e densamente abitata. In queste condizioni, per quanto ne sappiamo non esiste la possibilità di effettuare una bonifica in sicurezza per la popolazione (senza cioè comunque movimentare le terre contaminate). Non a caso in più occasioni si è parlato in passato di messa in sicurezza del territorio che significa non intervenire in modo impattante sulla zona inquinata, preservare le aree verdi (agricole e non) evitando di costruire, e si dovrebbero estendere le analisi del suolo su tutta l'area inquinata dal 1976.
Riguardo dunque al tema specifico, qualsiasi alternativa in direzione dell'auspicata (anche da noi) mobilità sostenibile, non può basarsi su interventi massicci sulla Milano Meda, nella tratta contaminata, e semmai si deve rafforzare il trasporto pubblico ad esempio sulle linee ferroviarie esistenti, verso Milano, e ampliando la S9 Seregno Saronno (per fare degli esempi).
Riteniamo che il problema diossina non debba essere considerato un problema secondario, per cui prima si inventa un bel progetto e poi si vedrà il da farsi: questa sarebbe la stessa logica di chi ha progettato Pedemontana. E riteniamo che non basti un autobus per fare la sostenibilità. E anche il più lungimirante, avveniristico, onesto, economicamente conveniente e "americano" dei progetti non può essere realizzato se vi è anche lontanamente un rischio per l'ambiente e soprattutto per la salute della popolazione.
Noi continueremo ad opporci a qualsiasi opera che devasti il territorio e minacci la nostra salute quale che sia il nome che gli si vuole dare; anche per questo oltre alle iniziative che continueremo a proporre, saremo anche noi a Torino l'8 dicembre insieme al Movimento No TAV e a tutti i movimenti che difendono i territori e i beni comuni.
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