Oggi, al 22° piano del Pirellone i promotori della proposta di legge regionale di iniziativa popolare per la promozione ed il sostegno dell'economia sociale e solidale hanno consegnato alla Regione Lombardia oltre 9000 firme a supporto, quasi il doppio del numero di firme richiesto per poter presentare un progetto di legge.
I promotori dell'iniziativa sono: la Rete di Economia Solidale della Lombardia, che rappresenta i Distretti di Economia Solidale e i Gruppi di Acquisto Solidale lombardi, le Reti bergamasche Cittadinanza sostenibile e il Bio-distretto per l'agricoltura sociale, il Forum Terzo Settore rappresentato dall'Unione Regionale delle Pro-loco.
L’iniziativa, che è stata lanciata a marzo 2019, è stata coronata dal successo grazie al lavoro, durato 6 mesi, di oltre 100 volontari ed attivisti provenienti dai gruppi di acquisto solidale (GAS), dai Distretti di Economia solidale (DES), ma anche da associazioni, botteghe del commercio equo, pro loco, banche del tempo e singoli cittadini e cittadine.
Decine e decine di consiglieri comunali, assessori, sindaci e funzionari hanno presenziato ai banchetti nelle piazze e contribuito alla autenticazione delle firme raccolte.
Tra gli obiettivi della legge c’è il riconoscimento da parte della Regione dei soggetti operanti nell’economia solidale e sociale; l’istituzione di un forum regionale dell’economia solidale e sociale con il compito di elaborare proposte, organizzare l’attività di divulgazione e fornire dati; l’istituzione di un comitato scientifico per le indagini di settore; la creazione di distretti territoriali per favorire l’incontro tra le istanze della società civile e ciò che l’Economia solidale e sociale offre in termini di beni e servizi per la collettività; favorire l’emergere di un mercato del lavoro che indirizzi gli studenti e le studentesse verso lavori o iniziative di auto imprenditorialità nell’ambito dell’economia solidale e sociale.
Il prossimo passo è costituito dalla discussione della proposta di legge in Consiglio Regionale che, ne siamo certi, prenderà atto della grande adesione popolare al progetto di legge e ne determinerà un percorso di approvazione spedito..
Riportiamo di seguito alcune dichiarazioni dei promotori:
Patrizio Monticelli, co.presidente RES Lombardia (rete di economia solidale): "La cosa che più mi ha sorpreso in questi sei mesi di contatti e relazioni è stata la voglia di partecipazione: ci hanno cercato ovunque per poter firmare la proposta di legge, dalle città capoluogo ai piccoli paesi, dalla Valtellina al basso Garda, dalle valli bergamasche al varesotto, dal Parco Sud Milano alla Brianza, dal cremonese al pavese. Stimolati dalle tante associazioni territoriali, in primis dai GAS (gruppi di acquisto solidale), i cittadini lombardi hanno sconfessato il luogo comune del disimpegno e dell’individualismo. Se l’obiettivo è chiaro e concreto le persone vogliono esserci e dire la loro. Qui l’obiettivo è chiaro: vogliamo che anche in Lombardia si riconosca e si sostenga una economia diversa, basata sulla giustizia sociale e non solo sul profitto, sul riconoscimento della dignità del lavoro, su una agricoltura di qualità e in difesa dell’ambiente, su stili di vita e su consumi consapevoli, che non ci rendano schiavi della GDO (grande distribuzione organizzata) e dei centri commerciali."
Claudio Bonfanti, presidente Biodistretto dell’agricoltura sociale - Bergamo: "E’ stata una straordinaria esperienza positiva, dove ciascuna delle Organizzazioni promotrici ha fatto la sua parte e allo stesso tempo ha lavorato in sinergia con altre. Sono 9000 e passa cittadine e cittadini lombardi coinvolti e convinti. Ringrazio a nome del Biodistretto dell’Agricoltura Sociale di Bergamo tutte le persone, a partire dai volontari, che hanno reso possibile questo successo. Ciò testimonia che l’economia sociale e solidale non è un’invenzione, e neanche un gioco di parole. Continueremo fino a raggiungere l’isola che c’è."
Nessun commento:
Posta un commento
Chiediamo gentilmente, a chi usa questo spazio per i commenti, di usare toni costruttivi per mantenere la discussione su un livello di confronto civile e utile per tutti.