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sabato 29 febbraio 2020

L'ANPI seregnese ricorda il partigiano Livio Colzani


Attenzione: l’allerta Coronavirus costringe gli organizzatori a rinviare l'iniziativa a data da destinarsi.

Sabato 7 marzo 2020 si terrà a Castelnuovo Nigra (TO) la commemorazione del partigiano seregnese Livio Colzani fucilato dai nazifasciti il 6 marzo del 1944.

Alla manifestazione interverranno il Sindaco di Castelnuovo Nigra e l'assessore alla cultura del Comune di Seregno Federica Perelli.

Chi volesse partecipare può prendere contatto con la locale sezione ANPI (cliccare qui).

La partenza da Seregno è prevista sabato 7 marzo alle ore 7.30 dal parcheggio di via Piave.

Per approfondire consigliamo la lettura del seguente libro:

Irene Crippa, La vita per l'Italia e per la libertà. Brigata G.C. Puecher, Milano, 1945

reperibile in formato digitale (qui e qui)

Nordic Walking: una nuova esperienza all'Orrido di Inverigo


Le Associazioni Le Contrade e Nordic Walking Lombardia propongono una nuova esperienza all’Orrido di Inverigo

SABATO 14 MARZO 2020
dalle ore 8,30 alle ore 11,30
 Ritrovo ingresso Cascina Tuera
 Via Monte Barro, 1 - Inverigo

Una lezione dimostrativa a cui seguirà una passeggiata di 6 km lungo i sentieri e le strade dell’area.
Accompagnati da istruttori si potrà praticare una disciplina motoria in un contesto naturale nel pieno rispetto dei luoghi.

Gli organizzatori forniranno i bastoncini a quanti ne sono sprovvisti.
L’evento è aperto anche a chi è già praticante del Nordic Walking.

Manifestazione a numero chiuso, obbligatoria l’iscrizione da effettuarsi via e-mail a manifestazioni.orrido.inverigo@gmail.com o al cellulare 338.58.39.427

Ingresso libero, è gradito un contributo volontario alle Associazioni.

L’evento non si effettuerà in caso di maltempo e non sarà riproposto in altra data.Gli organizzatori e la proprietà del fondo non si assumono alcuna responsabilità per danni a persone o a cose e pertanto tutti i partecipanti dovranno firmare, prima dell’inizio della manifestazione, una liberatoria per lo scarico di responsabilità.

domenica 23 febbraio 2020

La ‘ndrangheta in provincia di Como e nella Brianza comasca. A marzo la Rassegna contro le mafie a Mariano, Alzate, Cabiate, Carugo, Inverigo e Lurago


A marzo torna la Rassegna contro le mafie "4 colpi alla 'ndrangheta", organizzata dal Circolo Ambiente "Ilaria Alpi", in collaborazione con ben 6 Comuni e Biblioteche: Alzate Brianza, Cabiate, Carugo, Inverigo, Lurago d'Erba e Mariano Comense.

Com’è noto, purtroppo la presenza delle mafie, e in particolare della ‘ndrangheta, è diffusa anche in provincia di Como e nella Brianza comasca.
Pertanto parlare di mafie e di ‘ndrangheta nel nostro territorio è un dato di fatto. E non si tratta solo dei recenti ‘fatti di Cantù’, che hanno portato alla condanna in primo grado di alcuni esponenti della ‘ndrangheta locale. Vi sono molte altre inchieste condotte dalla Magistratura ad attestare la penetrazione mafiosa nella nostra provincia.

RASSEGNA ANNULLATA A CAUSA DEL CORONAVIRUS

La ‘ndrangheta in provincia di Como e nella Brianza comasca

Nella recente Relazione semestrale, la DIA (Direzione Investigativa Antimafia) ha descritto quella di Como come la seconda provincia nel Nord Italia (dopo quella di Torino) per densità mafiosa, in cui si contano addirittura 7 ‘locali’ della ‘ndrangheta “operative sul territorio”. Infatti la DIA ha rivelato che «L’azione di contrasto di magistratura e polizia giudiziaria conferma l’operatività, nella provincia di Como, dei locali» di ’ndrangheta «di Erba, Canzo-Asso, Mariano Comense, Appiano Gentile, Fino Mornasco, Cermenate e Senna Comasco».
Sempre dalle indagini giudiziarie emerge il coinvolgimento della nostra provincia anche in inchieste sul traffico illecito di rifiuti con due distinte inchieste. Una che ha portato all’arresto di 11 persone «responsabili di aver smaltito illegalmente 14mila tonnellate di rifiuti» con perquisizioni in «impianti di trattamento rifiuti nella provincia di Como», e l’altra che ha portato all’arresto a Erba di «uno dei promotori» di un traffico «illecito di rifiuti ed inquinamento ambientali», un personaggio «figlio di un esponente» della ’ndrangheta «coinvolto nell’operazione Infinito» del luglio di dieci anni fa.

La Rassegna “4 colpi alla ‘ndrangheta” a marzo 2020

Proprio per saperne di più della presenza mafiosa nel territorio della Brianza comasca e per conoscere come le mafie si muovono a livello nazionale, è stata organizzata la Rassegna dal titolo "4 colpi alla 'ndrangheta", una serie di quattro incontri, in cui si dibatterà su: “Come agiscono le mafie nei territori: ambiente, economia e società”. Alla Rassegna interverranno esperti, magistrati, scrittori e giornalisti, chiamati ad esporre le loro esperienze e conoscenze nella lotta alle mafie.


ATTENZIONE:
RASSEGNA ANNULLATA A CAUSA DEL CORONAVIRUS


Si parte giovedì 5 marzo a Cabiate con l’incontro dal titolo "Le imprese della ’ndrangheta in Calabria e in Lombardia", in cui si parlerà sia della presenza della ’ndrangheta nella terra di origine, la Calabria appunto, che della penetrazione mafiosa nel sistema imprenditoriale lombardo.

Il secondo appuntamento è fissato per venerdì 13 marzo a Carugo, sul tema "Le donne che fanno tremare la 'ndrangheta", in cui si discuterà del ruolo femminile nella mafia calabrese, tra testimoni di giustizia e omicidi efferati a carico delle donne di famiglie ‘ndranghetiste.

La Rassegna proseguirà poi giovedì 19 marzo a Alzate Brianza, con l’incontro dal titolo "Le mafie nel piatto: agromafie, caporalato e cibo tossico", che proporrà il tema mafie-agricoltura-cibo, trattando la questione del caporalato e dell’illegalità mafiosa nella produzione alimentare, ovvero del rapporto cibo-criminalità.

Il quarto ed ultimo momento della Rassegna sarà giovedì 26 marzo a Mariano Comense e tratterà un tema di scottante attualità, ovvero “I traffici illeciti di rifiuti in Lombardia e in provincia di Como", in cui si discuterà di illegalità criminale nel traffico dei rifiuti, tra roghi e depositi abusivi, che hanno interessato la Lombardia e anche la nostra provincia.

Gli incontri del 19 e 26 marzo 2020 sono inseriti anche nell’ambito del progetto dal titolo “Como futuribile”, che vede come capofila l’Arci di Como, a cui hanno aderito altri sodalizi, tra cui il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”. Il progetto ha per tema la ‘sostenibilità’, che si articola anche attraverso giustizia e legalità, ed è finanziato dal Bando di Volontariato di Regione Lombardia.

Altre informazioni sulle iniziative si possono trovare sul sito www.circoloambiente.org
 
RASSEGNA ANNULLATA A CAUSA DEL CORONAVIRUS

Mariano Comense: le associazioni ambientaliste dicono NO alla tangenzialina nel parco


MARIANO MERITA DI MEGLIO E CHIEDE LA SOLUZIONE DEI PROBLEMI DI VIABILITA’ URBANA SENZA SACRIFICARE IL PARCO REGIONALE DELLE GROANE E DELLA BRUGHIERA.

Non sono ancora passati due anni dalla costituzione del parco Regionale delle Groane e Brughiera che Mariano Comense già conferma di volerne tagliare un pezzo! L’amministrazione di Mariano è intenzionata a costruire una nuova strada che andrà ad intaccare pesantemente le aree verdi del parco.

da "La Provincia" del 20/02/2020

La “Strada del parco”, di cui è stato anticipato il tracciato di 5 km da via per Cabiate, passando dal Cimitero e da Via Sant’Agostino raggiungerà da Via Cattabrega la Novedratese, passando nelle aree verdi del Parco senza alcun rispetto è stata “battezzata” dal Sindaco Alberti al quale è stata attribuita l'incredibile e insensata dichiarazione: in accordo con il Parco delle Groane si chiamerà "Strada del parco"!
Addirittura? Non possiamo però pensare ad uno scherzo, essendo certi che il Parco delle Groane e della Brughiera non abbiano mai avallato questa "scelta".

Realizzare nuove strade, ormai lo sappiamo, è il modo più semplice per creare traffico. Pensare di risolvere un problema di viabilità sovraccomunale e provinciale, con ripercussioni nell'attraversamento urbano di Mariano, è il risultato di una visione miope che non riesce ad affrontare i reali problemi della mobilità urbana di Mariano, a partire da quelli relativi ai plessi scolastici. Sacrificare aree di pregio paesaggistico e ambientale del Parco Regionale delle Groane e della Brughiera è una scelta doppiamente incoerente per un comune che ha tutelato con passione il suo territorio ed è riuscito ad ottenere il Parco dopo un'attesa di oltre trent'anni. Avere poi il coraggio di chiamarla con lo spregevole ossimoro "Strada del Parco" qualcosa di inaudito!

Mariano non ha bisogno di altre strade. Quelle che ci sono hanno bisogno di una manutenzione straordinaria, che da troppo tempo non viene effettuata; una strada non manutenuta è causa di “traffico”, rallentamenti, con emissioni di inquinanti concentrate, e incidenti.
Mariano ha gravi problemi di viabilità urbana: si deve risolvere il problema dei passaggi a livello che sono causa di interminabili code; code che generano anch’esse gravi problemi per la qualità dell’aria della Città.

Mariano ha un gravissimo problema legato agli attraversamenti, anche della provinciale, degli studenti del Jean Monet. E’ necessario e urgente progettare un percorso protetto parallelo alla ferrovia dalla stazione all’Istituto, anche con un sottopassaggio della provinciale. Un intervento semplice e poco costoso ma effettivamente risolutivo di questo problema.
E invece si vorrebbero spendere milioni di euro per una strada inutile in quanto non risolverebbe alcun problema di mobilità, anzi creerebbe ulteriore traffico ma con la devastazione del Parco delle Groane e della Brughiera: uno scempio che i cittadini di Mariano e della Brianza tutta non possono permettersi.

E’ nostra intenzione organizzare nel mese di marzo un primo incontro pubblico sull’argomento al quale invitiamo a partecipare tutti i cittadini e tutti gli amanti della Brughiera,  che sin da ora invitiamo ad essere presenti.

Comitato Parco Regionale Groane-Brughiera, WWF Lombardia, Gruppo Naturalistico della Brughiera, Amici della Brughiera Mariano, Fridays for Future Como

giovedì 20 febbraio 2020

Seregno: avvistato il Gufo reale


Bella sorpresa questa mattina in un quartiere di Seregno: un Gufo reale posato sull'albero del giardino di casa. Si tratta di uno dei tre gufi che erano già stati avvistati nei giorni precedenti.

Probabilmente sono esemplari stanziali in quanto in passato erano già stati ritrovati i boli di peli che vomitano.

mercoledì 19 febbraio 2020

La sinistra brianzola chiede un confronto pubblico e trasparente sull'accordo A2A - AEB


E' ormai di domino pubblico l'accordo di partership industriale tra A2A e AEB (Ambiente Energia Brianza). Il 27 gennaio 2020, un comunicato congiunto delle due aziende ne ha definito i contorni.

AEB è una società partecipata con quote di una serie di Comuni della Brianza (quota maggioritaria con il 54,6 % di Seregno), una società a capitale pubblico che si occupa di offrire una serie di servizi al territorio e che nel vicino futuro, con l'accordo con A2A, avrà con ogni probabilità prospettive e configurazioni differenti.

A2A è una multiutility con 12.000 dipendenti strutturata come Società per azioni, con quote azionarie così suddivise: 25% al Comune di Brescia, 25% al Comune di Milano, 49,2% di azionisti privati/mercato e 0,8% di A2A S.p.A. (azioni proprie).

Sull'argomento abbiamo ricevuto il seguente comunicato stilato da alcuni gruppi della sinistra brianzola.

ACCORDO A2A – AEB: PER UN  CONFRONTO PUBBLICO E TRASPARENTE

Da anni, come esponenti della politica locale, affermiamo la necessità di tutelare l’insieme di società partecipate che hanno finora garantito i servizi ai cittadini rappresentando un patrimonio pubblico.
Da alcuni giorni si è aperto il dibattito sulla possibile partnership territoriale tra A2A e AEB ed anche noi ne abbiamo discusso esaminandone i diversi aspetti e rilevandone le criticità più evidenti.
Chiediamo anzitutto che sulla questione si apra un confronto pubblico e trasparente per approfondire, sin da subito, le seguenti questioni che riteniamo fondamentali ed altre che potrebbero sorgere nel corso del dibattito:

1. Trasparenza e partecipazione. Chiediamo che tutti i soci, a prescindere dalle quote detenute, siano coinvolti fattivamente nella costruzione del percorso che dovrebbe portare alla definizione della partnership. E che tutti i consiglieri comunali che dovranno esprimersi siano pienamente informati e coinvolti per tempo. Chiediamo anche si apra un tavolo di confronto generale all’interno del territorio e che comprenda le forze politiche e sociali e che perciò nessuno tenti di ottenere il consenso operando comune per comune.

2. Livelli occupazionali. La nostra preoccupazione maggiore è rivolta alla piena occupazione di quanti oggi operano in AEB e nelle società controllate con l’obiettivo di “esternalizzazioni zero” e “precariato zero”.

3. Costi e qualità del servizio. Ci chiediamo quali ricadute avrà l’operazione sull’utenza. Chiediamo garanzie nei confronti dei cittadini che oggi usufruiscono dei servizi delle società pubbliche sia sul fronte dei costi che sulla qualità e la puntualità dell’erogazione dei servizi.

4. Sostenibilità. Riteniamo fondamentale conoscere, da subito, gli obiettivi che la nuova gestione si darà per raggiungere risultati importanti sul fronte della sostenibilità ambientale, sociale e territoriale nell’ambito dei servizi erogati attraverso la ricerca e l'investimento nelle energie rinnovabili.

5. Ciclo integrato dei rifiuti. Tra gli obiettivi di sostenibilità, non si può prescindere da quelli legati al ciclo integrato dei rifiuti, che secondo noi  dovrebbe essere un obiettivo da perseguire per realizzare un ambito di gestione territoriale che coinvolga BEA con l’obiettivo di “rifiuti zero”. Chiediamo, in particolare, maggiore trasparenza sul piano industriale che riguarderà la società Gelsia Ambiente, considerato il peso importante che la stessa riveste all'interno del Gruppo.

6. Governance e rappresentanza. Chiediamo chiarezza sul modello di coinvolgimento degli enti locali nei processi decisionali della nuova governance.  Non siamo d’accordo sulla proposta di consiglio di amministrazione avanzata secondo la quale all’insieme dei comuni che assommerebbero al 30% delle quote  viene assegnato un solo consigliere (su 10), a Seregno (col 36%) 4 consiglieri mentre A2A (col 33%) avrebbe sia l’Amministratore delegato che 5 consiglieri. Bisogna perciò studiare una soluzione che permetta contemporaneamente di eliminare gli attriti tra Seregno e gli altri comuni e di raggruppare il capitale dei comuni in modo da metterlo al sicuro e contare il giusto nel CDA.  Considerato il forte impatto sul territorio e i suoi cittadini, riteniamo necessarie garanzie per la tutela del controllo pubblico del territorio.

È bene che questo dibattito sia ampio e coinvolga pienamente tutti i soggetti interessati.
Per parte nostra, ci dichiariamo fin d’ora disponibili al confronto e all'approfondimento e a facilitare il dialogo tra tutte le parti.

Per un’Altra Seregno a Sinistra, Sinistra per Desio, PRC Muggiò, Sinistra e Ambiente (Meda), Impulsi (Meda), PRC Nova Milanese.

lunedì 17 febbraio 2020

Birdwatching con il WWF Lecco sul lago di Olginate


Un lunedì mattina di lezione “diversa” per una settantina di ragazzi della prima media dell’Istituto Maria Ausiliatrice di Lecco, che hanno vissuto un’esperienza all’aria aperta lungo le sponde del lago di Olginate, all’interno del programma delle tre “giornate di eccellenza” che la scuola realizza ogni anno.

Sotto la guida dei loro insegnanti e di alcuni esperti del WWF Lecco e del CROS Varenna, i ragazzi sono stati accompagnati lungo il percorso ad anello che costeggia il lago di Olginate, per una mattinata di “birdwatching”, alla scoperta dell’abbondante avifauna che in questo scorcio di inverno popola gli specchi d’acqua del territorio lecchese.


Numerose le presenze di uccelli sulla superficie del lago e sulle rive. Grazie alle guide che accompagnavano i ragazzi, gli stessi hanno avuto modo di riconoscere le diverse specie, partendo da quelle più comuni, come cigni e gabbiani, per poi andare a distinguere folaghe e gallinelle d’acqua, germani reali e tuffetti, svassi e cormorani, morette e moriglioni… e poi anche qualche presenza un po’ più difficile da individuare, senza le preziose indicazioni di qualche osservatore più esperto: una splendida coppia di smerghi, uno spioncello e il volo delle rondini montane. Una lezione ad apprendimento “diretto”, con interessanti indicazioni sulle caratteristiche delle diverse specie, le loro abitudini alimentari, le differenze tra i piumaggi invernali e quelli estivi, il racconto delle loro migrazioni. Tanti argomenti che hanno suscitato curiosità e domande, alla scoperta di nuovi amici con le ali.


C’è stato il tempo anche per una veloce merenda e per realizzare bellissimi disegni con le forme e i colori degli uccelli, con qualche comprensibile difficoltà ad associare i numerosi nomi nuovi appena imparati. Alla fine comunque una giornata di scuola sicuramente coinvolgente e interessante.


“È sempre un piacere” -ha dichiarato Lello Bonelli, Presidente WWF Lecco- “cogliere l’attenzione e l’interesse per le numerose specie animali che popolano i nostri territori, che vivono vicinissimo a noi e che spesso non conosciamo. Nei volti dei ragazzi e nelle loro domande ritroviamo ogni volta un entusiasmo e un interesse per la natura davvero contagiosi. Una bella giornata e una bellissima esperienza per tutti.“.


domenica 16 febbraio 2020

Fridays For Future di Como: "Meno parcheggi, più biciclette"


Comunicato stampa di Fridays For Future di Como

Il gruppo Fridays For Future di Como esprime forte dissenso per la trasformazione in parcheggio pubblico dell’ex centro accoglienza migranti di San Rocco da parte del comune. Mentre i livelli di polveri sottili sono in continuo aumento, l’amministrazione cittadina non trova di meglio che dare una mano a farli salire ulteriormente, disinteressandosi della grave situazione ambientale e della salute della cittadinanza.

L’amministrazione di Parigi ha scelto recentemente di decostruire entro il 2030, la tangenziale esterna alla città per farci una vera e propria ciclabile nel verde. A Oslo hanno chiuso, a partire dal gennaio 2019, il centro città a tutte le auto (siano esse alimentate a diesel o a benzina). Pesaro ha realizzato una bicipolitana, ovvero una metropolitana in superficie, dove le rotaie sono i percorsi ciclabili e le carrozze sono le biciclette.

Non servono alla nostra città nuovi posteggi che attrarranno nuove auto, serve un sistema di mobilità radicalmente diverso. Noi come gruppo, vediamo piste ciclabili e viali alberati, laddove oggi ci sono strade e traffico. Vediamo al posto dei mezzi privati, un trasporto pubblico più frequente, più capillare e più integrato.

Cosa aspettano i nostri politici a permettere finalmente ai cittadini di muoversi con mezzi sostenibili?

sabato 15 febbraio 2020

Parchi in rete: interventi di connessione tra Groane, Brughiera, Grugnotorto e Nord

Foto tratta da: https://fiumieparchiinrete.altervista.org/
Proseguono i lavori previsti dal progetto “Fiumi e Parchi in rete”, promosso dal Parco delle Groane per realizzare e potenziare corridoi ecologici che lo colleghino ad altre aree naturalistiche di pregio del territorio lombardo. I parchi naturali, infatti, sono sempre più isolati a causa dell’urbanizzato e ciò non consente alle specie vegetali e soprattutto animali di spostarsi facilmente alla ricerca di habitat necessari alla propria sopravvivenza. Sono stati quindi recentemente avviati nuovi cantieri a Cesano Maderno, Lentate sul Seveso, Garbagnate Milanese e Senago per riqualificare aree verdi che avranno la funzione di connettere l’area delle Groane con la Brughiera briantea, il Grugnotorto e il Parco Nord Milano. Gli interventi, avviati a dicembre 2019 e che verranno realizzati in circa 3-4 mesi, non solo aumenteranno il valore ecologico delle aree coinvolte ma anche la loro fruibilità da parte dei cittadini, fornendo spazi per il tempo libero o la mobilità dolce.

“Questi interventi fanno parte di un progetto, finanziato da Fondazione Cariplo, che coinvolge una vasta area compresa tra i torrenti Lura a ovest e Seveso a est e tra il territorio della Brughiera a nord e la periferia milanese a sud. L’apporto del Parco delle Groane a livello progettuale e operativo come ente capofila è stato fondamentale anche per l’erogazione dei contributi. Sono inoltre impegnati in questa iniziativa i parchi del Lura, del Grugnotorto e il Nord Milano e un ampio partenariato costituito da enti di ricerca e associazioni” – racconta Roberto Della Rovere, Presidente del Parco delle Groane.

Foto tratta da: https://fiumieparchiinrete.altervista.org/
Più precisamente, a Lentate sul Seveso si sta lavorando in un’area compresa tra la via Manzoni e la zona industriale di Copreno, dove verrà ripristinata un’area umida oggi in stato di degrado. L’obiettivo è ricostruire un habitat per specie vegetali e animali tipiche delle zone umide, come la salamandra pezzata che grazie a questo intervento si spera di diffondere dalla brughiera briantea alle Groane, dove oggi è del tutto assente. A tal fine verranno eliminate piante di specie infestanti o esotiche come Robinie, Aceri bianchi, piante morte o deperite, per lasciare invece spazio a specie autoctone, cioè locali, e tipiche degli ambienti umidi quali l’Ontano nero, i Pioppi e i Salici. Inoltre verranno demolite le staccionate e gli osservatori deteriorati e ripristinati una parte di quelli recuperabili per favorire la fruizione di questo spazio da parte della cittadinanza.

A Cesano Maderno si sta intervenendo invece su aree di proprietà comunale situate lungo il lato nord della via Col di Tenda, nota anche come Tangenzialina sud, che funge da zona di connessione tra le Groane e il Grugnotorto. Si è già proceduto allo sfalcio dei rovi e dei prati esistenti, e all’eliminazione dei rifiuti nascosti tra la vegetazione, verranno inoltre progressivamente eliminate le piante di specie esotiche, come le vecchie Robinie, e messi a dimora numerosi alberi e arbusti di specie autoctone, quali Carpini bianchi, Aceri campestri, Biancospini e Cornioli. Infine, verrà realizzato un percorso ciclo-pedonale in calcestre utile sia per la manutenzione del verde che per la fruizione da parte dei cittadini.

Foto tratta da: https://fiumieparchiinrete.altervista.org/
Inoltre, per favorire la connessione ecologica tra Groane e Parco Nord Milano sono in corso lavori in alcune aree dei Comuni di Garbagnate Milanese e Senago. A Garbagnate Milanese si sta operando nelle aree boscate in prossimità dell’ospedale e in un’area lungo via Forlanini, in prossimità del torrente Nirone. Si procederà allo sfalcio delle zone aperte, al decespugliamento dei rovi e al taglio di diverse piante esotiche al posto delle quali verranno messe a dimora 3.380 nuove piante autoctone che renderanno il bosco non solo più denso ma anche più ricco di biodiversità grazie alle 22 specie introdotte. A Senago si lavorerà invece su tre zone distinte, una lungo il Canale Villoresi, le altre lungo il torrente Cisnara, accomunate dalla presenza di rovi diffusi e numerose piante esotiche che, anche in questo caso, verranno parzialmente eliminati. Nelle 3 aree verranno messe a dimora 2.650 nuove piante autoctone, soprattutto Farnie, Olmi, Roveri, Carpini e specie tipiche delle zone umide, mentre lungo i torrenti Cisnara e Guisa si opterà per la tipica vegetazione ripariale. Infine, nell’area compresa tra la nuova strada provinciale e il Canale Villoresi si eseguiranno anche scavi per ampliare il fossato esistente e facilitare il ristagno d’acqua, ricreando l’habitat delle zone umide.

“È importate sottolineare che in tutte queste aree verranno abbattute piante esotiche e infestanti che negli anni hanno ridotto la capacità delle specie tipiche del nostro territorio di diffondersi, alterando interi habitat e riducendone la biodiversità.” – dichiara Daniele Piazza, coordinatore del progetto Fiumi e Parchi in Rete per il Parco delle Groane – “In seguito al taglio verranno però messe a dimora centinaia di nuove piante locali, che supereranno quelle tagliate sia per numero di esemplari che di specie di appartenenza. I cespugli di rovi verranno in buona parte eliminati, non solo per lascare alle piante lo spazio sufficiente per crescere ma anche per rendere più facilmente fruibili e mantenibili le diverse aree coinvolte. Verranno lasciate alcune macchie di rovi in punti strategici per permettere alla fauna selvatica di rifugiarsi. Infine, la legna ricavata dai tagli verrà utilizzata per la produzione di cippato e riutilizzata, in un’ottica di sostenibilità ambientale”.

Presso le aree di intervento verranno collocate bacheche divulgative con lo scopo di informare i cittadini sugli interventi realizzati e sul loro valore ecologico ed educare all’uso delle aree stesse. Maggiori dettagli sul progetto e lo stato di avanzamento dei lavori sono reperibili anche sul sito internet del progetto fiumieparchiinrete.altervista.org, da cui è possibile accedere ad una mappa interattiva degli interventi.

giovedì 13 febbraio 2020

Circolo Ambiente: "sul traffico illecito di rifiuti, Como parte civile, non la Regione e il MinAmbiente!"

Il Circolo Ambiente "Ilaria Alpi" si dice soddisfatto della costituzione di parte civile del Comune di Como al processo sui traffici illeciti di rifiuti, che avevano visto la città lariana come snodo ("feudo") dei traffici illeciti. Il processo si è avviato l'altro ieri a Milano e subito trasferito per competenza a Como.

Il rammarico per l'associazione ambientalista è nella mancata costituzione di parte civile della Regione Lombardia e del Ministero dell'Ambiente!

Il Circolo Ambiente "Ilaria Alpi" era intervenuto da subito, all'avvio dell'indagine, chiedendo appunto che tutti gli Enti istituzionali si costituissero come parti civili, proprio per sostenere le accuse contro i trafficanti di rifiuti e per richiedere il risarcimento ambientale.  Infatti i traffici illegali di rifiuti possono avere una pesante ripercussione sull'ambiente, come è successo più volte in Lombardia e anche in provincia di Como, con i "roghi" di rifiuti.

Proprio per approfondire quanto succede in Lombardia in materia di traffici illeciti di rifiuti, il Circolo Ambiente "Ilaria Alpi" sta organizzando, per il mese di marzo, un incontro pubblico, con uno specifico "focus" sulla provincia di Como. Questo appuntamento sarà all'interno della Rassegna sulla mafie "4 colpi alla 'ndrangheta", che coinvolge ben 6 comuni e biblioteche del territorio della Brianza comasca, nella zona che va da Mariano Comense ad Alzate Brianza, e che vedrà per protagonisti esperti, magistrati, scrittori, giornalisti, impegnati nella lotta alle mafie ed ecomafie.

mercoledì 12 febbraio 2020

Caporetto federalista della Lombardia: ora ridà le strade allo Stato

di Dario Balotta, presidente ONLIT (Osservatorio Nazionale Liberalizzazioni Infrastrutture e Trasporti)

Da una parte  si chiedono nuove competenze - rivendicando la maggiore efficienza della gestione regionale - contemporaneamente, senza troppa pubblicità, si restituiscono quelle considerate scomode. E così si scopre  dalla Gazzetta Ufficiale del 28 gennaio scorso  che le  regioni che più puntavano al federalismo e all’autonomia differenziata (la Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Piemonte) hanno chiesto e ottenuto la restituzione all’Anas, la società pubblica che gestisce la rete, di 3.200 km di strade regionali oramai disastrate e piene di buche.

La Lombardia cederà 1.086 km di strade, una vera e propria Caporetto federalista. La provincia che si è liberata dell’estesa di rete maggiore è quella di Pavia con 299 km. Seguono le provincie di Brescia con 178 km, di Bergamo con 170, di Mantova con 131, di Milano e di Sondrio con 66, di Varese con 59, di Lecco con 55, di Cremona con 45, di Como con 10 e di Monza con 3 km. 

L’operatività del trasferimento dei vari tratti di strade, che saranno riclassificate come statali, è ora subordinata ai verbali di consegna che quantificheranno i costi necessari per la loro gestione e che a sua volta verranno riconosciuti come corrispettivi che il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti verserà all’Anas. Vent’anni fa - in Lombardia  nel cuore dell’epoca formigoniana - le regioni avevano preteso e ottenuto di gestire le strade statali, a livello locale, certe che lo avrebbero fatto meglio della azienda statale. La Lombardia passò le strade alle Province. Il risultato è stato però lo stesso: a vent’anni di distanza la manutenzione è crollata, l’asfalto è una groviera e ogni viaggio è diventato un pericolo. Ora, invece di investire di più e gestire meglio le strade, si rinuncia a qualsiasi sforzo e si richiama in aiuto lo Stato. E tutto mentre si pretendono dallo Stato centrale dopo il referendum consultivo  del 2017 nuove competenze.

In mano alla Regione restano i monumenti al fallimento del federalismo stradale: le autostrade regionali (dannosissime e per fortuna mai partite in Lombardia, come Broni-Mortara, Cremona-Mantova, Treviglio- Bergamo e Valtrompia) e la gestione delle fallimentari e/o incomplete nuove autostrade (le Pedemontane Lombarda e le semivuote BreBeMi e Tem).

Tra i 1.086 km di rete trasferiti spicca la Strada Statale 294 della valle di Scalve, una sessantina di km in alta montagna dove l’11 gennaio scorso al confine tra le provincie di Bergamo e Brescia si sono staccate parti di calcestruzzo dalla volta di una galleria della via Mala provocando un incidente che ha coinvolto tre autovetture, una delle quali è stata colpita dai calcinacci.

Come dimostra il caso Trenord, società al collasso praticamente fin dalla sua nascita, dieci anni fa, il federalismo dei trasporti non ha mai portato bene alla lombardia. Invece d’invocare sempre più competenze, i loro presidenti dovrebbero gestire meglio quelle che hanno.

domenica 9 febbraio 2020

In ricordo di Umberto Guzzi

Umberto Guzzi (il primo a sinistra) durante un'escursione nella Brughiera
di Tiziano Grassi, presidente del COMITATO PARCO REGIONALE GROANE - BRUGHIERA

Tristissima la notizia della scomparsa di Umberto Guzzi, per noi prima di tutto un Amico e anche Insegnante, per noi che lo abbiamo conosciuto in Brughiera.

Ci ha insegnato e ci ha esortato a considerare tante cose durante le nostre iniziative per indirizzare la nostra presenza su questo pianeta nel modo meno devastante possibile. Anzi, nel modo più corretto e sostenibile possibile, attraverso pratiche, consigli ed azioni che Umberto non smetteva mai di esortarci a considerare come punti fermi e irrinunciabili se avevamo veramente a cuore questo territorio.

Escursione "geologica" nella Brughiera (Umberto Guzzi è il secondo da destra)
Anche dopo aver saputo della sua malattia e dopo non aver potuto più partecipare alle nostre iniziative, ci inviava consigli e documenti da considerare e su cui aveva piacere anche ricevere un nostro parere.

Sarà sempre nei nostri pensieri e nei contenuti che cercheremo di trasmettere a coloro che ci seguono nelle nostre iniziative dentro e fuori dalla Brughiera che lui tanto amava.

Anche la Brianza coinvolta nella campagna "NO2 NO Grazie"


Il WWF Lombardia partecipa alla campagna di monitoraggio degli Ossidi di azoto "NO2 NO Grazie" promossa dai Cittadini per l'Aria onlus installando 5 campionatori passivi nell'OA WWF Insubria a Milano, Garbagnate, #Meda, Cantù e Como.


Approfondimento


NO2, No Grazie! È la campagna che coinvolge i cittadini nella misurazione di uno dei veleni più pericolosi in circolazione, il biossido di azoto, gas prodotto principalmente dai veicoli Diesel. A concentrazioni elevate, come quelle che si registrano a Milano e nell’area metropolitana durante tutto l’arco dell’anno, causa infiammazioni delle vie aeree (tosse, bronchiti, oppressione toracica e difficoltà di respirazione), e può portare al restringimento delle vie aeree polmonari, in particolare tra le persone con asma preesistente.

La prima edizione della campagna ha avuto luogo nel febbraio 2017 quando più di 200 milanesi hanno aderito al progetto di scienza partecipata acquistando i campionatori per l’aria che poi hanno posizionato davanti alla propria abitazione, negozi, uffici o davanti alla scuola dei figli.

I risultati hanno dato vita ad una mappa dei veleni di Milano che ha dimostrato una situazione molto pericolosa per chi abita in città e che pone tutti noi di fronte alla necessità di prendere provvedimenti immediati e coraggiosi. Misure che devono essere messe in atto sia dai cittadini (evitare di utilizzare l’auto in città, non acquistare un’auto diesel),  ma anche e soprattutto dalle amministrazioni comunali alle quali è stato chiesto un intervento immediato per liberare la città dai diesel.

Qualcosa si è mosso, tanto che nel gennaio 2018 il progetto di Cittadini per l’Aria è stato presentato al Sindaco Sala a Palazzo Reale durante un convegno nel corso del quale sono stati illustrati i dati della campagna 2017 con l’obiettivo di promuovere scenari possibili per una città meno inquinata.

Grazie al successo e ai risultati ottenuti, abbiamo deciso di andare oltre lanciando nel 2018 una seconda campagna che ha coinvolto oltre che Milano anche Roma, Brescia e, in modo autonomo ma che ha seguito il nostro progetto, Bologna.

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«Le campagne quest’anno sono state due» spiega Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l’Aria. «A Milano questa nuova fase della campagna prevede un focus sull’esposizione dei bambini, proponendo ai partecipanti di “adottare” una scuola posizionando un campionatore davanti all’ingresso o in un parco giochi. A Roma e Brescia abbiamo proposto invece la prima fase della campagna, cioè quello che abbiamo fatto a Milano lo scorso anno, e cioè di posizionare i campionatori fuori dalle proprie case, scuole e luoghi di lavoro per un mese». A Roma l’iniziativa è stata realizzata insieme a Salvaiciclisti Roma, a Brescia la collaborazione è stata con Basta Veleni, mentre a Bologna Aria Pesa ha gestito in proprio l’intero progetto.

Il progetto è stato reso possibile grazie al lavoro di tutti i volontari dell’associazione, ai 700 cittadini che hanno partecipato alla campagna (e che idealmente ringraziamo a uno a uno), e alle numerose associazioni e imprese che hanno sostenuto il progetto: Patagonia Store Milano, Fondazione Imation, BioEcoGeo, Municipio 6, Retake Milano, WWF Lombardia e  WWF Insubria, Carugate in Movimento, Bene Comune Cernusco, Massa Marmocchi, Parco Nord Milano, Greenpeace (Gruppo locale Milano), Comitato la Goccia, Le Giardiniere Milano, Ciclobby, Altroconsumo

Informazioni:

venerdì 7 febbraio 2020

Il Circolo Ambiente "Ilaria Api" compie 30 anni di attività!


Fitto il programma 2020: “Brianza Senza Plastica”, Campo di volontariato, Festa delle Api, Rassegna antimafia, escursioni nel territorio, ... e molto altro

Il Circolo Ambiente "Ilaria Api" compie 30 anni di attività! Con uno slogan: “Trent'anni a difesa del territorio”, che riassume l’attività dell’associazione ambientalista, che festeggia appunto il 30° anniversario e che anche quest'anno organizzerà molte iniziative a difesa dell'ambiente e dei diritti. L’attività del Circolo, che venne fondato nel 1990 a Merone, per poi nel 2015 trasferirsi nella nuova sede di Alzate Brianza, si è sempre caratterizzata per una strenua difesa dell’ambiente, contro l'inquinamento e la cementificazione, nel territorio che comprende le province di Como, Lecco e la Brianza.


Per il 2020 il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” prevede un’attività molto intensa, a partire dal progetto ‘Brianza Senza Plastica’ (vincitore del bando di Fondazione Cariplo) che vedrà tutta una serie di iniziative per eliminare la plastica usa-e-getta (stoviglie, posate, bicchieri, bottigliette per l'acqua, che verranno sostituiti con beni durevoli) e per sensibilizzare i cittadini sulla riduzione alla fonte dei rifiuti.

A marzo partirà la rassegna contro le mafie “4 colpi alla ‘ndrangheta”, in collaborazione con 6 comuni della zona che va da Alzate Brianza a Mariano Comense. Inoltre sono previsti alcuni interventi di educazione ambientale nelle scuole del territorio. E poi le iniziative “storiche”: dal Campo di volontariato internazionale (ad agosto) nel PLIS “Zoc del Peric”, alla “Fiera della Canapa” fino alla “Festa delle Api” di Erba, quest'ultima giunta ormai alla dodicesima edizione.

Il Circolo Ambiente continuerà ad occuparsi della promozione della mobilità sostenibile e in particolare del rilancio della ferrovia Como-Lecco, anche attraverso lo sviluppo del Sentiero Pedemonte. Il Circolo partecipa anche al progetto “Como Futuribile”, che vede come capofila l’Arci di Como.

Sempre per quest’anno sono previste ulteriori iniziative, tra cui: presentazione di libri, gite ed escursioni guidate alla scoperta del nostro territorio e molte altre ancora.

SCHEDA


Il Circolo Ambiente "Ilaria Api" agisce nel territorio compreso nel territorio delle province di Como, Lecco e della Brianza.
Nei 30 anni di attività, l'associazione si è sempre contraddistinta per una strenua lotta contro l'inquinamento e la cementificazione del territorio; ma anche per i progetti di recupero ambientale di aree naturali e le iniziative contro la privatizzazione dell'acqua.  Notorie le vertenze a difesa del fiume Lambro e contro l'incenerimento dei rifiuti. Senza dimenticare le azioni per una nuova cultura per la tutela del territorio: interventi di educazione ambientale nelle scuole, cineforum e presentazione di libri sulle tematiche ambientali. E poi le iniziative a favore della pace e contro le mafie ed ecomafie.
Sul sito web www.circoloambiente.org sono riportate le vertenze e le iniziative portate avanti negli ultimi anni dall’associazione.

Questi i riferimenti e i recapiti del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”

Sede: via Parini n. 8 – Alzate Brianza (CO), aperta al martedì dalle ore 21 alle ore 23
Email: info@circoloambiente.org
Sito web: http://www.circoloambiente.org/
Facebook: Circolo ambiente "Ilaria Alpi"
Sottoscrizioni e tesseramento: IBAN: IT 27 J 03599 01899 050188533639  , intestato a: Circolo Ambiente Ilaria Alpi (per la tessera 2020: importo minimo 20 euro)
Direttivo: Roberto Fumagalli (presidente), Moreno Casotto (vicepresidente), Franco Invernizzi (tesoriere), Antonio Bertelè, Lucia Bolotta, Daniele Bosisio, Marco Jussen, Raffaella Rusconi.

Lombarda Petroli, chi è stato?



A dieci anni dal sabotaggio al deposito della Lombarda Petroli di Villasanta (MB)

Il 23 febbraio 2020 alle ore 20.30
in Arci Sottovento
Via Monte Grappa 4/a
Monza

presentazione del libro inchiesta

LOMBARADA PETROLI
chi è stato?

Saranno presenti l'autore Marco Fraceti e Vittorio Agnoletto curatore della prefazione.

giovedì 6 febbraio 2020

Como Fridays on Tour


Comunicato stampa di Fridays For Future Como

Domani venerdí 7 febbraio saremo davanti al Liceo Volta. Seguiranno poi altri scioperi, nei venerdì successivi, davanti agli istituti Caio Plinio, Liceo Teresa Ciceri e istituto Matilde di Canossa.
Coinvolgere tutti gli studenti a partecipare, riteniamo sia determinante per spingere l'Amministrazione Comunale, la Regione Lombardia e le Istituzioni scolastiche a occuparsi finalmente dei problemi reali e del futuro di noi studenti.
Chiediamo che la scienza, la cultura, il libero pensiero e il bene comune, diventino finalmente valori determinanti nelle scelte politiche.

Chiediamo al Comune di Como l'adozione di un Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, la tutela delle aree verdi, il miglioramento della raccolta differenziata, la realizzazione della pista ciclopedonale Eurovelo5 e tante altre importanti proposte per rendere la nostra città sostenibile e a misura d'uomo.

Chiediamo a Regione Lombardia di guardare con lungimiranza al futuro scegliendo di investire in una mobilità radicalmente diversa e sostenibile.

Chiediamo alle Istituzioni scolastiche di supportarci in questa svolta radicale a tutela dell'ambiente. In particolare, chiediamo:
- che le scuole siano fornite con fonti di energia 100% rinnovabile e pulita.
- che tutte le materie curricolari, umanistiche e scientifiche, siano riviste alla luce della crisi climatica ed ecologica per prepararci ad affrontare le nuove sfide che verranno.
- che le scuole collaborino con le istituzioni per un trasporto pubblico ecologico al fine di abbattere le emissioni.
 - che le scuole favoriscano e supportino ogni iniziativa degli studenti su temi ambientali come momenti di discussione e formazione, inclusi questi scioperi.

Il nostro futuro é messo in grave pericolo da una politica sorda e disinteressata al futuro di noi giovani. Non abbiamo più tempo.


Appuntamento davanti al Liceo Volta domani 7 febbraio dalle 7.45 alle 14.00.
La presenza di ognuno di noi può fare la differenza!

Link al blog che abbiamo appena aperto:  https://fridaysforfuturecomo.wordpress.com/

martedì 4 febbraio 2020

Verde urbano a Meda: non servono soluzioni improvvisate, serve una strategia


di Gianluigi Cambiaghi e Alberto Colombo, portavoce del gruppo Impulsi - Sostenibilità e Solidarietà

Nell'affrontare il tema della tutela e dello sviluppo del verde urbano il gruppo di Impulsi-Sostenibilità e Solidarietà ha posto recentemente l'attenzione sulla necessità che sul nostro territorio fortemente urbanizzato (con una densità abitativa di 2824 abitanti per kmq e un consumo di suolo pari al 52%) si rispettino gli obblighi e le enunciazioni che la legge 14 gennaio 2013, n.10, intitolata Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani impone, seppur senza sanzioni, ai comuni con più di 15000 abitanti, Meda compresa.

Sinora a Meda, invece di dare piena rispondenza alla menzionata legge, si preferisce percorrere soluzioni improvvisate quali quelle che hanno portato nello scorso novembre alla decisione di far tagliare una dozzina di pini in buone condizioni lungo la via Trieste e in via Cialdini, angolo via Tiziano. Il tutto senza nemmeno un parere tecnico qualificato.

Anche la successiva piantumazione con alberi giovani non ha certo compensato il danno causato dall’abbattimento di alberi adulti. Il taglio è stato generalmente ritenuto eccessivo e privo di adeguate informazioni alla cittadinanza e ha indotto le minoranze, presenti in Consiglio comunale, a protocollare una mozione che, riprendendo quella presentata da Sinistra e Ambiente, purtroppo rimasta inapplicata anche se approvata il 15/12/2016 dal Consiglio Comunale, impegni il sindaco e la giunta alla stesura di un regolamento del verde pubblico e privato. Il 30 gennaio 2020 la nuova mozione è stata condivisa e votata all'unanimità, senza però definire una data certa d'avvio della procedura.

Noi riteniamo che, per quanto indispensabile, il regolamento del verde rappresenti, come piano delle regole, solo una parte, sicuramente la più delicata per via delle questioni disciplinari e prescrittive che richiedono equilibrio ed intelligenza, di una strategia che prevede altri dispositivi per una corretta progettazione e per una gestione sostenibile ambientalmente, economicamente e socialmente del verde urbano.

Questi ulteriori strumenti, non alternativi ma complementari, individuati dal Comitato per lo Sviluppo del verde pubblico, istituito ai sensi dell’art. 3 della legge per monitorarne l'applicazione e promuoverne l'attuazione, sono: il Censimento del Verde, strumento conoscitivo essenziale per il bilancio arboreo (art.2), per la programmazione dei servizi, per la progettazione e per la stima degli investimenti economici.

Il Sistema Informativo del Verde, strumento volontario per la gestione informatizzata dei dati inventariati e il Piano Comunale del Verde che è lo strumento che, oltre a disegnare una visione strategica dell’assetto naturale della città, definisce i principi e fissa i criteri d’indirizzo per la realizzazione di aree verdi pubbliche nell’arco della futura pianificazione urbanistica generale (art. 6, comma 1 lettera e della Legge 10/2013). E' evidente a questo punto che a tutti i soggetti direttamente coinvolti, come il municipio, e a quelli che si sentissero chiamati in causa, come i gruppi d’interesse locali e i cittadini attivi sull’ambiente, sarà chiesto uno sforzo anzitutto nell'approccio che non potrà non prescindere dalla prospettiva, dagli obiettivi e dalla metodologia delineati dalla strategia. In secondo luogo nello stanziamento di risorse che a regime dovrà auspicabilmente essere pari al 3% del bilancio ordinario comunale.

Per far sì che i costi d'avvio si evolvano in investimenti produttivi (affermazione verificata e avvalorata in numerose pubblicazioni e convegni scientifici), occorrerà inevitabilmente investire nelle persone; in tutte quelle attente e interessate all'ambiente e più in generale alla collettività e disposte a collaborare e a essere utili.

All'amministrazione il compito di individuare le più preparate professionalmente e quindi a separare, a nostro avviso, l'ufficio ecologia/ambiente dall’Area Infrastrutture e Gestione del Territorio da cui oggi dipende, nominando, se le condizioni di legge lo permettessero, un responsabile del servizio verde che abbia competenze tecniche in materia (un dottore agronomo o forestale) o se ciò non fosse attualmente possibile, in attesa di pubblicare il bando, si formino uno o più tecnici del verde tra coloro che si proponessero per il ruolo.

Perché la sfida sia accettabile e i risultati attesi alla portata, sarà importante ricercare la collaborazione del Comitato per lo Sviluppo che per legge deve supportare i comuni; si utilizzi la comunicazione per sensibilizzare i cittadini mediante azioni mirate e differenziate a seconda dei soggetti. Decisivo sarà il loro attivo coinvolgimento, come pure delle scuole, dei gruppi, delle associazioni, dell'ente parco Groane-Brughiera nella gestione e valorizzazione partecipata di questo importante bene comune.

Ci auguriamo che si giunga al prossimo 21 novembre 2020, Giornata Nazionale degli Alberi, senza altri inutili e dannosi tagli affinché possa anche a Meda essere celebrata con un effettiva e concreta volontà di tutela e con azioni reali che accrescano e proteggano il nostro patrimonio arboreo.

Esistono dunque opportunità innovative che andrebbero colte e applicate anche se sinora a Meda, continua a mancare, tanto nelle discussioni che nelle decisioni, la consapevolezza dell'importanza di una politica ambientale pubblica non separata da quelle di controllo dello sviluppo economico.


Parco GruBria: le associazioni si incontrano


Lunedì 3 febbraio 2020, presso il Centro di Educazione Ambientale di via Alessandria si è svolta una riunione informale che ha visto per la prima volta insieme le principali associazioni che gravano sul territorio del neonato parco del Grugnotorto Villoresi e della Brianza Centrale (Plis GruBria).


 

All'incontro hanno partecipato, almeno nella fase iniziale, il Presidente Arturo Lanzani, il consigliere del parco Paolo Conte e l'Assessore all'Urbanistica del Comune di Seregno Claudio Vergani.


La serata è stata dedicata alla reciproca conoscenza e allo scambio di informazioni riguardanti i problemi del parco. Una parte importante del tempo è stata dedicata a verificare la possibilità di organizzare o comunque coordinare le iniziative che vengono programmate nei singoli comuni.

Cesano Maderno: Lipu, GEV e Comune presentano “I ragazzi che hanno scelto la natura”


Il 19 febbraio 2020 alle ore 21 presso l’Oasi Lipu di Cesano Maderno, nell’ambito degli appuntamenti organizzati dalle Guardie ecologiche volontarie del Parco delle Groane insieme al comune di Cesano Maderno, verrà presentato il documentario “I ragazzi che hanno scelto la natura”.

“Un viaggio emozionante alla scoperta della biodiversità italiana, un’occasione speciale per trovarsi a faccia a faccia con il fratino, il grillaio, la cicogna e altre specie a rischio, accompagnati da giovanissimi ed appassionati volontari – dichiara Massimo Soldarini, Project manager del progetto - Ma anche la storia di una rete di amici grande quanto l’Italia”. Questo è il documentario “I ragazzi che hanno scelto la natura”, nato per raccontare il progetto LIFE Choose Nature (#ChooNa) dalla Lipu finanziato dal programma LIFE dell’Unione Europea e sostenuto da Fondazione Cariplo.

Regista del documentario è Marco Tessaro, esperto in analisi e comunicazione ambientale, che ha realizzato le riprese con il supporto degli stessi volontari. Il progetto LIFE Choose Nature coinvolge infatti più di 300 giovani (tra i 18 e i 30 anni) in tutta Italia, membri degli European Solidarity Corps.

I volontari sono riuniti in gruppi, ognuno dei quali si concentra su una specie protetta o su una problematica ambientale, cercando di monitorare e proteggere la fauna locale e diffondere buone pratiche tra i cittadini. In più, proprio l’Oasi Lipu di Cesano Maderno è diventata il luogo di ritrovo per il Gruppo Comunicazione, che si occupa di raccogliere materiale informativo e fotografico dalle altre sezioni e diffonderlo attraverso i mezzi d’informazione e i social network. Dopo la proiezione del documentario, saranno alcuni volontari del Gruppo Comunicazione ad esporre direttamente il proprio lavoro, trasmettendo quello che hanno imparato nel corso del LIFE Choose Nature.

Il programma della serata prevede una presentazione a cura di Tiziano Milazzo (coordinatore Gruppo Comunicazione Choose Nature), seguirà la proiezione del documentario e, in conclusione, il racconto dell’esperienza di Chiara Spallino e Giulia Radogna, due volontarie del progetto.

Contatti e link utili

-    Teaser del documentario: vimeo.com/288740616
-    Telefono: 0362-528424
-    Mail: volontariato@lipu.it

lunedì 3 febbraio 2020

Barni: in 50 per salvare l’orto di don Emilio!


Una cinquantina di persone hanno partecipato domenica 2 febbraio 20202 a Barni, al presidio per salvare l’orto di don Emilio, contro il progetto del Comune che vorrebbe realizzarvi un parcheggio!
Al presidio hanno dato l’adesione alcune associazioni: Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”, Civiltà contadina, Gruppo Naturalistico della Brianza, Terra Viva.


Molti gli striscioni esposti, tra cui:
  • “Chi ama la terra non muore mai; don Emilio tu fiorirai”
  • “Coltiviamo orti, non automobili!”
  • “Più orti, meno parcheggi!”
  • “Giù le mani dalla terra!”
Durante il presidio, le oltre 50 persone hanno ricordato la figura di don Emilio, la sua associazione “Tutela dell’ambiente: un dovere comune universale” e il significato dell’orto, con l’idea di proseguirne la coltivazione in accordo con la Parrocchia.


Criticato pertanto il progetto col quale si vorrebbe asfaltare l’area verde per far posto al parcheggio, cancellando l’orto e la memoria dell’attività di don Emilio.

L’auspicio dei partecipanti al presidio è pertanto che il Comune di Barni annulli definitivamente il progetto per il nuovo parcheggio, salvaguardando l’orto della Parrocchia.

Linea S11 Trenord: una rondine non fa primavera

di Dario Balotta, Europa Verde

L’entrata in servizio del nuovo treno “Caravaggio” da lunedì 3 febbraio 2020 sulla linea S11 Rho-Milano-Monza-Como non è la soluzione dei gravi problemi gestionali di Trenord, come invece appare dall’ottimismo sparso a piene mani dall’azienda. Una rondine non fa primavera.

Non basta un nuovo treno per far ripartire Trenord e avere un servizio ferroviario decente: servirà attendere l’arrivo di alcune decine di treni e verificarne la piena affidabilità. Ciò è vero soprattutto alla luce del fatto che i treni precedenti - i TAF e i TSR costruiti da Ansaldo Breda (ora Hitachi) - sono stati consegnati con enormi ritardi rispetto ai programmi e hanno presentato diversi problemi tecnici all’inizio della loro attività, nonostante gli alti prezzi di vendita.

Per lasciarsi davvero alle spalle i problemi legati a ritardi, soppressioni di treni, aria condizionata o riscaldamento guasti, porte rotte, sistemi di vendita dei biglietti inadeguati e iniqui quando non funzionanti, ciò che occorre davvero è  un cambio di passo nella gestione di Trenord: una nuova gestione che la proroga del contratto di servizio (con affidamento diretto) per altri 10 anni non assicurerà.

Per quanto riguarda la consegna dei 100 treni Caravaggio ordinati a Hitachi, è lo stesso fornitore ad aver affermato di avere una capacità produttiva fino a 2 treni al mese per la commessa di Ferrovie Nord: è pertanto realistico pensare che le consegne di tutti convogli possano avvenire in 6 anni e 2 mesi, cioè, se tutto va bene, entro febbraio del 2026.