Proseguono i lavori previsti dal progetto “Fiumi e Parchi in rete”, promosso dal Parco delle Groane per realizzare e potenziare corridoi ecologici che lo colleghino ad altre aree naturalistiche di pregio del territorio lombardo. I parchi naturali, infatti, sono sempre più isolati a causa dell’urbanizzato e ciò non consente alle specie vegetali e soprattutto animali di spostarsi facilmente alla ricerca di habitat necessari alla propria sopravvivenza. Sono stati quindi recentemente avviati nuovi cantieri a Cesano Maderno, Lentate sul Seveso, Garbagnate Milanese e Senago per riqualificare aree verdi che avranno la funzione di connettere l’area delle Groane con la Brughiera briantea, il Grugnotorto e il Parco Nord Milano. Gli interventi, avviati a dicembre 2019 e che verranno realizzati in circa 3-4 mesi, non solo aumenteranno il valore ecologico delle aree coinvolte ma anche la loro fruibilità da parte dei cittadini, fornendo spazi per il tempo libero o la mobilità dolce.
“Questi interventi fanno parte di un progetto, finanziato da Fondazione Cariplo, che coinvolge una vasta area compresa tra i torrenti Lura a ovest e Seveso a est e tra il territorio della Brughiera a nord e la periferia milanese a sud. L’apporto del Parco delle Groane a livello progettuale e operativo come ente capofila è stato fondamentale anche per l’erogazione dei contributi. Sono inoltre impegnati in questa iniziativa i parchi del Lura, del Grugnotorto e il Nord Milano e un ampio partenariato costituito da enti di ricerca e associazioni” – racconta Roberto Della Rovere, Presidente del Parco delle Groane.
Più precisamente, a Lentate sul Seveso si sta lavorando in un’area compresa tra la via Manzoni e la zona industriale di Copreno, dove verrà ripristinata un’area umida oggi in stato di degrado. L’obiettivo è ricostruire un habitat per specie vegetali e animali tipiche delle zone umide, come la salamandra pezzata che grazie a questo intervento si spera di diffondere dalla brughiera briantea alle Groane, dove oggi è del tutto assente. A tal fine verranno eliminate piante di specie infestanti o esotiche come Robinie, Aceri bianchi, piante morte o deperite, per lasciare invece spazio a specie autoctone, cioè locali, e tipiche degli ambienti umidi quali l’Ontano nero, i Pioppi e i Salici. Inoltre verranno demolite le staccionate e gli osservatori deteriorati e ripristinati una parte di quelli recuperabili per favorire la fruizione di questo spazio da parte della cittadinanza.
A Cesano Maderno si sta intervenendo invece su aree di proprietà comunale situate lungo il lato nord della via Col di Tenda, nota anche come Tangenzialina sud, che funge da zona di connessione tra le Groane e il Grugnotorto. Si è già proceduto allo sfalcio dei rovi e dei prati esistenti, e all’eliminazione dei rifiuti nascosti tra la vegetazione, verranno inoltre progressivamente eliminate le piante di specie esotiche, come le vecchie Robinie, e messi a dimora numerosi alberi e arbusti di specie autoctone, quali Carpini bianchi, Aceri campestri, Biancospini e Cornioli. Infine, verrà realizzato un percorso ciclo-pedonale in calcestre utile sia per la manutenzione del verde che per la fruizione da parte dei cittadini.
Inoltre, per favorire la connessione ecologica tra Groane e Parco Nord Milano sono in corso lavori in alcune aree dei Comuni di Garbagnate Milanese e Senago. A Garbagnate Milanese si sta operando nelle aree boscate in prossimità dell’ospedale e in un’area lungo via Forlanini, in prossimità del torrente Nirone. Si procederà allo sfalcio delle zone aperte, al decespugliamento dei rovi e al taglio di diverse piante esotiche al posto delle quali verranno messe a dimora 3.380 nuove piante autoctone che renderanno il bosco non solo più denso ma anche più ricco di biodiversità grazie alle 22 specie introdotte. A Senago si lavorerà invece su tre zone distinte, una lungo il Canale Villoresi, le altre lungo il torrente Cisnara, accomunate dalla presenza di rovi diffusi e numerose piante esotiche che, anche in questo caso, verranno parzialmente eliminati. Nelle 3 aree verranno messe a dimora 2.650 nuove piante autoctone, soprattutto Farnie, Olmi, Roveri, Carpini e specie tipiche delle zone umide, mentre lungo i torrenti Cisnara e Guisa si opterà per la tipica vegetazione ripariale. Infine, nell’area compresa tra la nuova strada provinciale e il Canale Villoresi si eseguiranno anche scavi per ampliare il fossato esistente e facilitare il ristagno d’acqua, ricreando l’habitat delle zone umide.
“È importate sottolineare che in tutte queste aree verranno abbattute piante esotiche e infestanti che negli anni hanno ridotto la capacità delle specie tipiche del nostro territorio di diffondersi, alterando interi habitat e riducendone la biodiversità.” – dichiara Daniele Piazza, coordinatore del progetto Fiumi e Parchi in Rete per il Parco delle Groane –
“In seguito al taglio verranno però messe a dimora centinaia di nuove piante locali, che supereranno quelle tagliate sia per numero di esemplari che di specie di appartenenza. I cespugli di rovi verranno in buona parte eliminati, non solo per lascare alle piante lo spazio sufficiente per crescere ma anche per rendere più facilmente fruibili e mantenibili le diverse aree coinvolte. Verranno lasciate alcune macchie di rovi in punti strategici per permettere alla fauna selvatica di rifugiarsi. Infine, la legna ricavata dai tagli verrà utilizzata per la produzione di cippato e riutilizzata, in un’ottica di sostenibilità ambientale”.
Presso le aree di intervento verranno collocate bacheche divulgative con lo scopo di informare i cittadini sugli interventi realizzati e sul loro valore ecologico ed educare all’uso delle aree stesse. Maggiori dettagli sul progetto e lo stato di avanzamento dei lavori sono reperibili anche sul sito internet del progetto
fiumieparchiinrete.altervista.org, da cui è possibile accedere ad una mappa interattiva degli interventi.
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