Area del proposto sottopasso - Esondazione 1976 |
Il 17 dicembre 2020 il Consiglio Comunale di Meda ha deliberato di spostare il torrente Tarò/Certesa. Contro la contestata opera, in area a rischio alluvionale, si è mosso il WWF Lombardia invitando Regione Lombardia, Ferrovie Nord, Autostrada Pedemontana, Concessioni Autostradali Lombarde e Comune di Meda a non sottoscrivere un accordo che fa acqua da tutte le parti.
Di seguito pubblichiamo la lettera del WWF Lombardia.
Spett.le Regione Lombardia, Direzione Generale Infrastrutture, trasporti e mobilità sostenibile, Territorio e Protezione Civile
Spett.le Ferrovienord S.p.A.
Spett.le Autostrada Pedemontana Lombarda S.p.A.
Spett.le Concessioni Autostradali Lombarde S.p.A.
e p.c. Spett.le Comune di Meda
Con riferimento alla bozza di Convenzione tra Ferrovienord spa e Comune di Meda, approvata dal Consiglio Comunale di Meda nella seduta del 17/12/2020, relativa alla “progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori di realizzazione del sottopasso ferroviario lungo le vie Seveso e Cadorna per la chiusura del passaggio a livello lungo la linea ferroviaria FNM Milano-Asso e del nuovo ponte lungo la via Cadorna sul torrente Certesa” per le opere in progetto qui sotto elencate:
- Sottopasso veicolare collegante via Seveso e Cadorna posto alla progr km 21+666 della ferrovia Milano Bovisa – Erba – Asso in territorio comunale di Meda.
- Nuovo ponte sul tratto “deviato”del torrente Certesa lungo via Cadorna in territorio comunale di Meda.
visto lo schema di Accordo approvato nella medesima seduta del Consiglio Comunale di Meda, da stipularsi ai sensi dell’art. 15 della legge 241/1990, tra Comune di Meda, Regione Lombardia, Ferrovienord S.p.A., Autostrada Pedemontana Lombarda S.p.A. e Concessioni Autostradali Lombarde S.p.A., per la progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori di realizzazione del sottopasso ferroviario lungo le vie Seveso e Cadorna, in comune di Meda, per la chiusura del passaggio a livello lungo la linea ferroviaria FNM Milano - Asso, e del nuovo ponte lungo la via Cadorna sul torrente Certesa;
con la presente si segnala:
- che l’area individuata per la realizzazione del sottopasso ferroviario, di cui alla Convenzione ed all’Accordo sopra richiamati, appartiene ad un ambito classificato a RISCHIO MOLTO ELEVATO nel Piano di Gestione Rischio Alluvioni (PGRA), strumento operativo previsto dal d.lgs. n. 49 del 2010 in attuazione alla Direttiva Europea 2007/60/CE, e con scenario di PERICOLOSITA’ di MEDIA PROBABILITA’ con ALLUVIONI con Tempo di Ritorno T = 100-200 anni.
In tali aree, per la d.g.r. X/6738 del 19/06/2017, trovano applicazione le “Disposizioni regionali concernenti l’attuazione del Piano di Gestione del Rischio di Alluvione nel settore urbanistico e di pianificazione dell’emergenza, ai sensi dell’art. 58 delle Norme di Attuazione del Piano stralcio per l’assetto idrogeologico (PAI) del bacino del Po, integrate dalla Variante adottata con Deliberazione n. 5 del 7.12.2016 dal Comitato Istituzionale dell’Autorità di Bacino del Po”; ai sensi dell’art. 59 delle N.d.A. del PAI i Comuni devono adeguare gli strumenti urbanistici conformandoli alla normativa sopraindicata tenendo specificatamente conto che:
“La normativa preesistente è prioritariamente orientata a guidare le nuove trasformazioni urbanistiche verso aree a pericolosità bassa o nulla; la gestione del rischio sul patrimonio esistente è oggi affidata sia alla pianificazione urbanistica che alla pianificazione di emergenza. La Direttiva 2007/60/CE e il D. Lgs. 49/2010 mettono in evidenza che il rischio di alluvioni si gestisce mettendo in campo misure di prevenzione, protezione, preparazione e ripristino correlate e coordinate tra loro e che devono riguardare non solo le nuove trasformazioni ma, soprattutto, le aree già edificate attraverso entrambi gli strumenti pianificatori. Le aree già edificate esposte al rischio sono le aree classificate come, nel nostro caso, R4. Su tali aree l’amministrazione comunale è tenuta a valutare con maggior dettaglio le condizioni di pericolosità e di rischio alla scala locale con le metodologie riportate negli Allegati alla d.g.r. IX/2616/2011”.
Tale valutazione ha le seguenti finalità:
- individuare la necessità di mettere in opera interventi locali di riduzione del rischio (della vulnerabilità, dell’esposizione o di entrambe) nonché di ripristino provvisorio delle condizioni di sicurezza degli edifici esistenti e prioritariamente sulle infrastrutture per la gestione dell’emergenza, in particolare… viabilità di collegamento;
- guidare le ulteriori trasformazioni urbanistiche in modo che non subiscano danni significativi in caso di evento alluvionale; individuare le aree ove favorire la delocalizzazione degli insediamenti esistenti;
- individuare le aree da assoggettare a eventuali piani di demolizione e di rinaturalizzazione;
- definire specifici scenari di rischio e relativi modelli d’intervento nel Piano di Emergenza Comunale ai fini della salvaguardia della popolazione esposta al rischio alluvione.
E il Comune di Meda, coerentemente alle normative sovraordinate, ha elaborato un Piano di Emergenza che perimetra lo scenario di rischio idraulico della Città (fig.1) e conferma che l’ambito di Via Seveso-Via Cadorna appartiene ad ambito con rischio molto elevato.
Figura 1 - Piano di Emergenza Comune di Meda |
La Provincia di Monza, in sede di VAS alla Variante del proprio PTCP, riprende la cartografia del PGRA (fig. 2) che indica l’area di Via Seveso-Via Cadorna come a rischio molto elevato (si sottolinea la rilevanza e specificità della situazione, la più estesa area a rischio molto elevato del bacino del Seveso nella Provincia di Monza).
Figura 2 - Mappa del rischio del PGRA – da PTCP Provincia di Monza |
In adeguamento alle norme soprarichiamate d.g.r. IX/2616/2011, Direttiva 2007/60/CE, D. Lgs. 49/2010 e seguenti il Comune di Meda ha provveduto ad adeguare il proprio strumento urbanistico a seguito degli approfondimenti di dettaglio condotti. Il risultato che ne è conseguito è l’elaborazione della “componente geologica, idrogeologica e sismica del Piano di Governo del Territorio (PGT)” redatta in conformità ai criteri dell’art. 57 della l.r. n. 12 del 2005, approvati con d.g.r. n. 2616 del 2011 e integrati con s.m.i” (fig. 3).
Figura 3 - Estratto cartografia e norme geologiche PGT Meda |
L’area di Meda tra la Vie Seveso e la Via Cadorna, indicata per la prima volta nel “progetto definito 2009” elaborato da Autostrada Pedemontana Lombarda quale soluzione per consentire l’attraversamento delle Ferrovie Nord (e la chiusura del Passaggio a livello), viene inserita nel 2016 nella classe di fattibilità geologica 3 dall’estensore dello Studio della componente geologica (fattibilità con consistenti limitazioni) nella quale per la prevenzione del rischio idraulico sono previsti specifici divieti (fig.3): sono vietate nuove costruzioni,nuove parti interrate, l’incremento delle superfici impermeabili, elementi allungati che possano costituire ostacolo al deflusso e sono fornite altre prescrizioni con la medesima finalità.
L’ultimo aggiornamento degli studi geologici di supporto al PGT risale all’Ottobre 2016 e quindi restano da recepire i contenuti della d.g.r. X/6738 del 19/06/2017 che, come detto, assegnano l’area in esame a Zone con Livello di Rischio Idraulico Molto Elevato R4.
Figura 4 - Aree a Rischio Significato PGRA Revisione 2019 |
Con due estratti dal Geoportale Regione Lombardia si documenta la cartografia del Piano di Gestione del Rischio Alluvioni (PGRA), PGRA, elaborata dalla Regione Lombardia in conformità della Direttiva Alluvioni 2007/60/CE che mostra, lo scenario di PERICOLOSITA’ di MEDIA PROBABILITA’ (fig. 4) con ALLUVIONI con Tempo di Ritorno = 100-200 anni e il RISCHIO IDRAULICO MOLTO ELEVATO R4 (fig. 5) per l’area in esame.
Figura 5 - Mappa del Rischio Idraulico PGRA Regione Lombardia |
Tra le opere indicate nel “progetto definito 2009”, approvato dal CIPE prima dell’entrata in vigore di tutte le norme sopra richiamate per la prevenzione del rischio idraulico, era previsto “lo spostamento” di un tratto dell’elemento del reticolo principale denominato Tarò_Terrò_Certesa. Tale intervento è citato nelle premesse all’Accordo tra gli Enti e le Società ma non figura tra quelli oggetto della convenzione tra Comune e Ferrovienord. Ci auguriamo che ciò sia dovuto alla valutazione della assoluta insostenibilità di tale opzione in un ambito a Rischio Idraulico Molto Elevato, con due gravi episodi alluvionali nel 2014 e varie altre esondazioni negli anni tra cui quelle del 1951, 1976, 1997 e 2007, solo per ricordare le più devastanti.
Evento alluvionale in Meda 1951 |
La direttrice via Seveso-Via Cadorna costituisce inoltre un complicato nodo idraulico: vi scorre interrato, infatti, il “Sevesetto”- Roggia Traversi che dopo avere costituito per secoli un elemento idrografico derivato in Cantù dal Torrente Seveso, alimentando la cosiddetta “Valle dei Mulini” sino a Meda, per poi recapitare le proprie acque a Desio. Il torrente è stato prima tombinato e, in seguito ma solo in parte, collettato e intubato all’interno di collettore fognario, sottodimensionato ai carichi idraulici e quindi con scolmatore sempre attivo e, infine, interrato. Numerose misure piezometriche condotte in Via Seveso e limitrofe attestano, inoltre, la presenza di una falda sospesa oscillante tra 2,5 e 4 m. dal piano campagna, alimentata dal deflusso sotterraneo da Ovest lungo Via Seveso della Roggia e da Nord lungo le direttrici di drenaggio di Via C. Colombo, Via Orsini, Via Verdi, Mazzini e limitrofe (rilevamenti in Via Dante, Via Roma, e Via Donizetti).
Alluvione 15 Novembre 2014 |
Per tutto quanto sopra si invitano gli Enti e le società in indirizzo a non sottoscrivere ne l’Accordo ne la Convenzione ed a rivalutare l’ipotesi di realizzare un sottopasso ferroviario in area a rischio idraulico molto elevato, con molteplici criticità idrogeologiche e idrauliche, in un ambito che la pianificazione regionale e comunale, nel rispetto della normativa comunitaria recepita, escludono da qualsiasi livello di fattibilità.
Gianni Del Pero, Geologo, Presidente Delegato WWF Italia per la Lombardia
DLGS 1/2018 ART 18 COMMA 3 "I piani e i programmi di gestione e tutela e risanamento del territorio e gli altri ambiti di pianificazione strategica territoriale devono essere coordinati con i piani di protezione civile al fine di assicurarne la coerenza con gli scenari di rischio e le strategie operative ivi contenuti."
RispondiEliminaPreservate torrente taro' e suo circondario
RispondiEliminaNo ad opere mostruose
Rispettate la natura
Oggi ne stiamo pagando le conseguenze