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martedì 23 febbraio 2021

Meda: una alternativa al sottopasso esiste, non ci sono rischi idraulici e costa meno!


Riportiamo di seguito la lettera che il Comitato Cittadino Superamento Ferrovia di Meda ha trasmesso agli Enti Regionali ed alle Società coinvolte con le motivazioni di opposizione al sottopasso e la richiesta di soluzione alternativa meno costosa, di più rapida esecuzione e, soprattutto, non in un'area a rischio idraulico molto elevato come quella di Via Seveso-Via Cadorna.


L'alternativa al sottopasso esiste!


di Arnaldo Borgonovo e Paolo Marelli, COMITATO CITTADINO SUPERAMENTO FERROVIA

Portiamo alla Vostra attenzione alcune informazioni e valutazioni in merito all’opera del sottopasso che si vorrebbe costruire a Meda, il cui accordo tra le parti coinvolte per la progettazione, esecuzione e manutenzione è stato approvato, a maggioranza, dal Consiglio Comunale di Meda del 17/12/2020, in particolare, con i seguenti atti:

  • ACCORDO per la progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori di realizzazione del sottopasso ferroviario lungo le vie Seveso e Cadorna, in comune di Meda, per la chiusura del passaggio a livello lungo la linea ferroviaria FNM Milano-Asso, e del nuovo ponte lungo la via Cadorna sul torrente Certesa, tra Regione Lombardia, Ferrovienord S.p.A., Autostrada Pedemontana Lombarda S.p.A., Concessioni Autostradali Lombarde S.p.A., Comune di Meda;
  • CONVENZIONE tra FERROVIENORD S.p.A. e Comune di Meda per disciplinare la manutenzione dei manufatti, oggetto dell’Accordo: sottopasso veicolare collegante via Seveso e Cadorna e nuovo ponte sul tratto deviato del torrente Certesa. L’opera in oggetto prevede un nuovo sottopasso veicolare lungo le vie Cadorna e Seveso, in comune di Meda, al di sotto della linea ferroviaria Milano–Asso, in concessione a Ferrovienord, lo spostamento di un tratto del torrente Certesa, un nuovo ponte lungo via Cadorna sul torrente Certesa e altri interventi di sistemazione lungo le vie Cadorna e Seveso e presenta evidenti criticità e rischi. Riteniamo doveroso condividere le informazioni a nostra conoscenza e le nostre preoccupazioni con i Vostri Enti, coinvolti nell’approvazione, progettazione, realizzazione e manutenzione dell’opera.


CRITICITA’ AMBIENTALE E NORMATIVA. L’opera prevista è situata in area classificata ad alto rischio idraulico e alluvionale, secondo i criteri definiti dalle direttive
europee (2007/60/CE), dalle leggi nazionali (D.lgs. 49/2010), dal conseguente Piano di Gestione del Rischio Alluvioni PGRA regionale (DGR X/6738, 19/6/2017), recepiti nel piano provinciale PCTP e applicati nei piani comunali di governo del territorio (Variante PGT 2016) e del piano di emergenza comunale (2015).
In quest’area, classificata dal PGT come IIIG, con rischio idraulico R3, sono vietate “…nuove costruzioni, nuove parti interrate, incremento di superfici impermeabili…”. Il piano di emergenza comunale prescrive di “…evitare future impermeabilizzazioni del suolo e interventi che modifichino il naturale deflusso delle acque…” e quindi di evitare lo spostamento del torrente Tarò/Certesa, previsto dal sottopasso.
Il progetto di sottopasso, elaborato da GIRPA per conto di Concessioni Autostradali Lombarde e Autostrada Pedemontana Lombarda e approvato dal CIPE, con Delibera n. 97 del 6/11/2009, più volte citato come unico riferimento alla progettazione del sottopasso nel documento di deliberazione del consiglio comunale di Meda, in premessa all’accordo e alla convenzione in oggetto, fu elaborato prima dell’entrata in vigore delle norme sopra citate e attualmente applicabili per la prevenzione del rischio idraulico e alluvionale.
Maggiori dettagli sono riportati nella lettera che il Presidente Delegato WWF Italia per la Lombardia ha inviato ai Vostri Enti il 4 gennaio 2021 (pubblicata qui).

CRITICITA’ LEGALI. L’opera proposta, trovandosi in area ad alta densità abitativa, richiederebbe numerosi e costosi espropri e comporterebbe la chiusura di vie del centro cittadino (Via Verdi) oltre a ostacoli di accesso a molte abitazioni private e a importanti attività economiche, lungo le vie Cadorna, Francia, Seveso, Gioia e Busnelli. Riteniamo che le complesse procedure di esproprio, affidate ad Autostrada Pedemontana Lombarda e non ancora avviate, per quanto ci risulti, potrebbero generare molteplici ricorsi per danno economico e sociale, con la prevedibile conseguenza di aumento dei costi e di rallentamenti della programmazione ed esecuzione dell’opera.

CRITICITA’ ECONOMICHE. Nell’eventuale ipotesi in cui si volesse procedere, nonostante la non conformità alle normative applicabili in tema di rischio idrogeologico e la prevedibile probabilità di molteplici ricorsi per espropri, i costi stimati dell’opera sarebbero molto più alti rispetto a soluzioni alternative, come per esempio un possibile vicino sovrappasso, che colleghi Via Cadorna e l’uscita della SP 35 Milano-Meda con Via Milano, superando Via Busnelli e la linea Ferrovienord, dimostrato da studi di fattibilità e da computi metrici: 11 milioni contro 3 milioni stimati. Crediamo che sia responsabilità di tutti gli Enti coinvolti assicurare, presto e bene, la realizzazione di un’opera necessaria, che risolva l’annoso e non più rinviabile problema di superamento della linea di Ferrovienord nell’area in oggetto, con la soluzione tecnica che sia la più sostenibile dal punto di vista economico, oltre che urbanistico, viabilistico e ambientale.
In aggiunta alle tre criticità esposte, che coinvolgerebbero direttamente i Vostri Enti, quali responsabili, a diverso titolo, della progettazione e della realizzazione dell’opera, vogliamo informarvi su ALTRI RISCHI E CRITICITA’ d’impatto del previsto sottopasso sul territorio e sulla comunità locale, durante i lavori di cantiere:

  • il sottopasso richiederebbe, da cronoprogramma, il blocco della città per due anni, salvo imprevisti, mentre il possibile sovrappasso su Via Busnelli e sulla linea Ferrovienord non causerebbe gravi impedimenti alla normale viabilità e alle attività cittadine;
  • durante il cantiere del sottopasso e, a regime durante i futuri interventi di manutenzione straordinaria e ordinaria, il traffico, anche pesante, dovrà essere dirottato verso il fragile centro cittadino storico, non essendoci altre soluzioni viabilistiche di collegamento della parte sud-ovest della città, compresa l’uscita della SP 35 Milano-Meda, con la parte nord e verso i Comuni limitrofi.


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