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venerdì 12 novembre 2021

Distruzione di un'antica via nelle vicinanze della Valsorda

La strada antica per Como posta fra Brenna e Alzate Brianza, dopo la posa della tubatura per la rete del gas-metano.

 

Comunicato del Consiglio Direttivo dell'Associazione Calnach

L'Associazione Calnach, come altre realtà legate al territorio, si impegna da anni a salvaguardare e valorizzare la cultura e la socialità, non solo di Cremnago, attraverso studi ed escursioni guidate per far conoscere monumenti e aree naturali, spesso sconosciuti ed ignorati ai più.

Il Consiglio Direttivo dell'Associazione ha perciò constatato con sorpresa e disappunto che una strada acciottolata ed immersa nei nostri boschi, per un tratto di oltre un chilometro, sia stata interamente ed irreparabilmente distrutta per la posa di tubature per la rete del gas-metano.

Nessuno afferma che ci siano stati illeciti e che la rete del metano non doveva passare, ma visti i pochi centimetri di diametro del tubo da interrare si potevano trovare luoghi e modalità di posa meno invasivi e più rispettosi di un manufatto antico e raro (se non unico) della Brianza. 

 

La stessa strada in foto d'archivio

Era un tratto pregevole e ben conservato dell'antica strada che metteva in comunicazione Alzate con la Valsorda aggirando la collina di Cascina Mirovano dal fondovalle e facendo da confine tra i territori di Brenna e Fabbrica Durini di Alzate Brianza. Questa strada, denominata anticamente Via Longa, è documentata almeno dall'inizio del XV secolo ma sicuramente era ben più antica. Faceva parte della viabilità che collegava Como con il guado del Lambro a Gaggio di Nibionno passando per Urago di Montorfano, poi per i boschi fra Verzago e Orsenigo ed infine per Inverigo. Al centro della Valsorda cremnaghese vi era un bivio, in località denominata evocativamente 'il guasto delle femine morte', in cui la strada proveniente da Milano e dal Pilastrello di Arosio si divideva; da una parte diretta a Erba-lncino passando per Alserio e dall'altra appunto per Como. Da qui si passava accanto alle varie 'tane', anfratti nelle rocce calcaree del costone di Brenna (ben conosciuta dai locali è la 'tana del lupo' dove pare fu ucciso l'ultimo lupo di Brianza a metà Ottocento) e si sfiora il complesso sacro della Madonna di Rogoredo ad Alzate. Il tratto di strada andato perso, dopo secoli di onorato servizio e tenuto in esercizio dalle generazioni precedenti, iniziava dai margini dell'area industriale di Cremnago e terminava alla trincea della Ferrovia Como-Lecco, al ponte detto localmente 'di Cesare'. Ora, disseminati in un mare di fango, rimangono unicamente cumuli di massi che facevano parte probabilmente degli argini o del substrato alla strada.

Ci chiediamo come sia stato possibile pensare, progettare e avvallare un tale scempio. Superficialità e inconsapevolezza della storia del proprio territorio non hanno aiutato a prendere decisioni corrette, nonostante leggi nazionali, piani regionali di governo del territorio e tutele varie. Forse è mancato il sano buon senso e l'amore verso la propria terra.

Comunque sia, non avremo più la possibilità di godere di un paesaggio naturale fra i più suggestivi del comprensorio con un'interessante sedimentazione storica e poi di studiare luoghi con tracce delle nostre radici antiche.

Si auspica che quelle pochissime tracce del passato ancora rimaste siano in futuro gelosamente conservate da istituzioni, proprietari e cittadini e che cessi il processo di svuotamento dei valori storici, artistici e ambientali del nostro territorio.

Un'ultima constatazione amara. Il nostro territorio verde non riesce ad avere pace: c'è sempre qualcuno che ha l'ideona di prospettare cave, strade, fabbriche o discariche da piazzare negli ultimi interstizi verdi che ci sono rimasti.

Cremnago d'Inverigo, 9 Novembre 2021   

 

Rassegna stampa

La Provincia, 11 novembre 2021


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