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martedì 9 novembre 2021

La protesta dell'ANPI di Monza e Brianza contro "il tradizionale omaggio" ai militi della RSI avvenuto al cimitero di Seregno

Pubblichiamo il comunicato stampa dell'ANPI di Monza e Brianza riguardante la vergognosa commemorazione di militi della RSI, tra cui un volontario della Waffen SS italiana, che si è tenuta nel Cimitero Maggiore di Seregno sabato 6 novembre 2021.

 

[Per leggere il comunicato in formato PDF cliccare qui]



 

A Seregno solo "UN TRADIZIONALE OMAGGIO"?

In attesa che il Governo si decida a sciogliere Forza Nuova, adempiendo anche ad una risoluzione del Parlamento Europeo (2019) con la quale si chiede a tutti i governi di mettere al bando le organizzazioni che si richiamano al fascismo e al nazismo, continuano le iniziative e le celebrazioni da parte di altri gruppi neofascisti. È il caso della cerimonia tenuta dal “responsabile del comitato onoranze caduti Rsi delle province di Milano e Monza e Brianza” al cimitero di Seregno, in occasione del 4 novembre.

“Un tradizionale omaggio”, un rito che durerebbe da ben sei anni, secondo l’articolo del Cittadino di Monza. Diciamo subito che siamo sorpresi dal modo con cui la stampa locale ha riportato la notizia, perché la dovizia di particolari dell’articolo dimostra molto di più di una bonaria funzione, tanto meno tra amici. Si tratta infatti di una commemorazione per celebrare fascisti, volontari, che hanno fatto parte fino all’ultimo di quegli organismi impiegati essenzialmente in operazioni di polizia con funzione repressiva antipartigiana, per la persecuzione e la deportazione nei campi di prigionia e di sterminio degli antifascisti e di tutti coloro che le leggi razziali consideravano non degni di vivere. Ne è la dimostrazione evidente l’appartenenza alla Waffen SS italiana, derivazione della Waffen SS nazista, l’unità che al processo di Norimberga venne condannata, assieme alle SS, come organizzazione criminale, in quanto connesse al partito nazista e responsabili di numerosi crimini di guerra e crimini contro l'umanità. Se si aggiunge anche la lettera di un irriducibile e reduce della X MAS, non ci vuole molto a capire di cosa si sia trattato. Quindi, definire “tradizionale omaggio” ci sembra quanto meno molto superficiale e il fatto che duri da sei anni non la giustifica in alcun modo, ma anzi inquieta. Tutto questo è sfuggito al Cittadino di Monza?

È bene ricordare che le generazioni che ci hanno preceduto hanno pagato un tributo altissimo per responsabilità e scelte scellerate di quei tempi, con due guerre mondiali devastanti, con le persecuzioni nazifasciste che hanno sterminato intere comunità e milioni di singole persone. Furono semplici cittadini che non avevano alcuna colpa, presi di mira soltanto per motivi “razziali”, motivi politici o perché l’8 settembre del 1943 la monarchia sabauda aveva firmato l’armistizio con le forze Alleate. Non furono semplici numeri quelli che passarono per i camini dei campi di sterminio o morirono nei campi di prigionia italiani e tedeschi; furono donne e uomini, bambini e anziani, individui, persone: con un’anima, speranze, ambizioni, il desiderio di essere liberi cittadini in un libero stato, come noi oggi, più fortunati di loro. È bene ricordare che, in Brianza, quelle scelte scellerate causarono la deportazione nei campi di lavoro nazisti di 1200 persone, la deportazione politica per altre 252 persone, la deportazione ebraica per altre 40 persone e di un centinaio per quella militare (IMI). Contro quelle scelte ci furono oltre 300 antifascisti che fecero altre scelte e morirono per ridarci la Dignità, la Libertà e la Giustizia sociale: di questi sei erano di Seregno. Oltre alle numerose donne, tra cui ricordiamo Paola Gianella, Elisa Sala, Bambina Villa: tutte hanno dato un importante contributo nella guerra di Liberazione, pagando anche con la vita, come Salvatrice Benincasa torturata e violentata nella sede della GIL a Monza (oggi Binario 7) prima di essere uccisa e gettata sulle rive del Lambro.

Vogliamo mandare un messaggio chiaro a Prefettura e Questura: è fin troppo evidente che, ricordando quelle figure, si è voluto celebrare e onorare il periodo più tragico della Storia d’Italia, un periodo dove la violenza nazifascista toccò punte di barbarie inaudite, anche in Brianza. È un fatto grave, gravissimo, perché, anche senza saluti di circostanza e parole d’ordine del momento, la sostanza non cambia e l’ANPI non accetta e condanna queste cerimonie dove il male viene mascherato dalla misericordia per giungere al rispetto, inteso come onore, e alla riscrittura della Storia.

Presidenza provinciale Anpi Monza e Brianza
8 novembre 2021

 

Leggi anche: Seregno – Lealtà Azione e Memento, l’uso delle lapidi per legittimare il nazifascismo

 

 

L'articolo del Cittadino

Per leggere l'articolo pubblicato sul Cittadino MB cliccare qui


Post aggiornato il 10/11/2021

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