Tracciato Viario della Canturina Bis (tratteggiato in rosso)
Riceviamo e pubblichiamo.
di T. P.
Siamo nel 2021, ci piace parlare di riduzione delle emissioni e di mobilità sostenibile, ma poi, quando arriva il momento di mettere in pratica quei buoni propositi, la migliore soluzione che viene in mente per potenziare i collegamenti viabilistici tra Como e i comuni della provincia, è quella di costruire l’ennesima strada da centinaia di milioni di euro, sperando che le vetture spariscano all’interno delle gallerie. A mio modesto parere, significa solo spostare il problema da un posto ad un altro… un po’ come mettere la spazzatura nel cestino dall’altro lato della strada invece che nel proprio bidone. Perché quei mezzi che vogliamo rimuovere dal centro di Cantù si riverseranno inevitabilmente in altri imbuti. E con essi la loro CO2.
Nello studio sul traffico leggo che s“dai risultati emersi dal modello, si riscontra nell’area di studio
una sostanziale invarianza delle percorrenze e dei volumi di traffico, e
un aumento della velocità media complessiva del 1%. Per quanto riguarda
l’ambito di intervento si verifica un aumento della velocità del 5%” e
che la realizzazione della nuova strada è in grado di “determinare, a
livello di area canturina, un netto incremento delle velocità medie di
deflusso (da 42,5 a 44,6/44,7 km/h) e di generare una riduzione
generalizzata dei carichi veicolari sulla rete urbana di Cantù, con la
sola eccezione delle due direttrici trasversali di adduzione, costituite da via Grandi/corso Europa e da via San Giuseppe/via Genova all’altezza di Vighizzolo”.
È di questo che stiamo parlando? Incrementare la velocità del traffico di 2 km/h a scapito di altre zone? Fluidificare il traffico canturino per migliorare la qualità dell’aria? Forse chi respira fuori dal centro si merita un’aria più ricca di anidride carbonica?
E qual è il prezzo di tutto questo? Oltre ai milioni di euro? La perdita dei pochi fazzoletti di verde che sono rimasti nel nostro territorio ormai estremamente urbanizzato, in cui nascono ipermercati in continuazione, ma i campi diminuiscono inesorabilmente, un pezzettino alla volta.
Nella relazione ambientale e paesistica sono infatti evidenziati i numerosi impatti che la strada avrà sul territorio. “Gli effetti più significativi si registrano come detto nel Tratto A (tra via Nobili Calvi - Carimate e via Piemonte - Cantù, con attraversamento del Serenza a Figino Serenza). A fronte di alcuni effetti negativi che si possono percepire da diversi punti di vista, e che dovranno essere significativamente mitigati, la nuova opera, propone la possibilità di nuovi paesaggi se si considera il punto di vista dell'utente della nuova strada”. Poi, nel documento di approvazione di fattibilità delle alternative progettuali, si assegna un punteggio “buono” per quanto riguarda gli aspetti ambientali, sia per la soluzione A che per la soluzione B. A me sembra estremamente incoerente e riduttivo. Va bene mitigare l’impatto, ma una strada nel mezzo di un’area verde, per quanti pannelli fonoassorbenti e cespugli ci si possa mettere intorno, avrà comunque un impatto enorme. E stiamo parlando anche di luoghi all’interno di un Parco.
Siamo pieni di esempi di opere realizzate con lo scopo di ridurre il traffico: strade, viadotti, svincoli, sottopassi, rotonde, … ma il risultato finale qual è?
L’obbiettivo dovrebbe essere quello di diminuire il numero di mezzi sulle strade, e non di favorirne l’immissione. Non sto dicendo che sia facile, ma le persone andrebbero invogliate ad utilizzare mezzi alternativi rispetto all’auto. Anche perché ormai, i parcheggi non bastano più… Chissà che decideremo di cementare una parte del lago per costruire un nuovo autosilos… magari mascherandolo con qualche pannello blu.
Riflessioni così chiare e comprensibili a qualsiasi intelletto che non si comprende come non vengano recepite
RispondiEliminaIl fatto è che più facile sono i discorsi spendere tanti ma tanti soldi per strade nuove rovinando l'unica fonte d'ossigeno cioè il nostro verde piuttosto di investire sulle strade esistenti con una manutenzione efficace con tanto di piste ciclabile e investendo in mezzi pubblici più organizzati anche nelle periferia che vanno promosso magari con divieto d'accesso dei veicoli nelle strade vicino alle scuole per evitare troppi mezzi. E abbassamento degli abbonamenti dei bus per i pendolari
RispondiEliminaForse nello studio del traffico c'è anche scritto che si ridurrebbe la permanenza delle auto nella misura 2000 per ora/giorno (48.000 ore....
RispondiEliminaaumentando la velocità diminuisce la permanenza... difficile da capire??????).
Incoerente come la maggior parte delle critiche.....prima scrive che passa in galleria (vero...il 76% è in galleria) ma poi rintuzza scrivendo che vengono eliminati i pochi fazzoletti verdi.... Allora altro luogo comune....dove ci sono strade ci creano centro commerciali, stazioni di servizio, negozi, uffici, centrali nucleari..... questo (se mai si farà la Canturina bis) sarà il primo esempio di insediamenti sotterranei....ma per favore!!!!
Magari pensare che nel giro di qualche anno ci saranno moltissimi mezzi ibridi/elettrici, potrebbe far pensare che diminuendo l'attenzione sull'effetto "inquinante", rimarrà il pregio di una migliore mobilità.
L'importante è che i mezzi pubblici li usino gli altri.....come sempre quelli bravi lasciano che i problemi restino dove sono.
Primo, ridurrebbe la velocità del traffico in alcuni punti ma la peggiorerebbe notevolmente in altri punti. Quindi non è risolvere il problema ma spostarlo.
EliminaSecondo, è sia in galleria che in trincea/superficie. Quindi i fazzoletti verdi sono sicuramente eliminati.
Terzo, i mezzi ibridi/elettrici non causano meno traffico.