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venerdì 31 dicembre 2021

WWF Lombardia: Disapplicare Pedemontana! Una sentenza del TAR ci dà il diritto di contrastare strade e autostrade irrispettose di ambiente e paesaggio


 

Una recente sentenza del TAR del Lazio ha affermato che le norme della cosidetta VIA speciale (contenute nel previgente Codice degli appalti di cui al D.lgs. 163/06) e applicate, tra l’altro, alle opere della c.d. Legge Obiettivo devono essere disapplicate. La sentenza ha specificato che tali norme:

  • non possono consentire l’approvazione di un progetto preliminare privo di una VINCA (Valutazione di Incidenza Ambientale) completa e comprensiva di tutte le prescrizioni di carattere ambientale necessarie per minimizzare le conseguenze negative;
  • non possono consentire di completare o modificare lo studio di VINCA e di individuare anche le misure di mitigazione contestualmente alla redazione del progetto definitivo dell’opera, senza la riapertura del procedimento di approvazione della VINCA;
  • non possono consentire di affidare la Valutazione di Incidenza Ambientale ad una autorità diversa da quella ordinariamente preposta, da individuarsi nella Commissione Tecnica VIA-VAS, istituita presso il MITE;
  • non consentono che possa essere preferita per ragioni imperative di interesse pubblico una soluzione progettuale preferita solo perché meno costosa, quando esiste un’alternativa in grado di arrecare minori impatti all’integrità dei siti di cui deve essere assicurata la conservazione in base alle direttive Rete Natura 2000.

Nel commentare la sentenza Gianni Del Pero, Presidente del WWF Lombardia, ha tra le altre cose dichiarato: "lI WWF vince nell'interesse dell'ambiente e di noi tutti contro la Presidenza del Consiglio! Il lungo ma fondamentale documento (che potete leggere qui) curato dall'Avv. Paola Brambilla ci darà la forza del diritto per contrastare le "nuove" strade e autostrade irrispettose di ambiente e paesaggio. In Lombardia applicabile, ad es., a #Pedemontana!".

mercoledì 29 dicembre 2021

Pedemontana: l'ora della verità. Presentata una interrogazione alla Commisione Europea

Eleonora Evi, europarlamentare dei Verdi Europei. Immagine tratta dal web

 

Lo scorso 9/12/2021 si è tenuto ad Arcore (MB) un confronto pubblico su Pedemontana che ha visto coinvolti gruppi ed associazioni ambientaliste, amministratori locali e politici (leggi qui).
 

L'incontro ha avuto ora un seguito in quanto Eleonora Evi, europarlamentare dei Verdi Europei, ha inoltrato un'interrogazione alla Commissione Europea e una richiesta di chiarimenti alla Banca Europea degli Investimenti (BEI).

Di seguito il testo dei due documenti.

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DOCUMENTO 1

Interrogazione con richiesta di risposta scritta alla Commissione (Articolo 138 del regolamento)
Eleonora Evi (Verts/ALE)

Oggetto: Finanziamento dell'Autostrada Pedemontana Lombarda

La BEI si è impegnata a indirizzare i propri finanziamenti verso progetti volti ad affrontare l'emergenza climatica, limitare il riscaldamento globale a 1,5°C e fermare la perdita di biodiversità.

Eppure, ha approvato un finanziamento pari a 550 milioni di euro per la costruzione delle sezioni B2 e C dell'Autostrada Pedemontana Lombarda (A.P.L.)[1] situate nella Provincia di Monza e Brianza (MB), la provincia italiana con il più alto indice di consumo di suolo[2] (40,6% con punte oltre il 71%).

Il progetto comprometterebbe gravemente gli ecosistemi e la biodiversità distruggendo aree agricole, naturali e protette. L’autostrada non produce soluzioni reali ai problemi viabilistici per i quali è stata progettata decenni fa e aumenterebbe l’inquinamento atmosferico, facendo da volano a ulteriore sviluppo immobiliare e di capannoni industriali e cementificazione, in una zona che ha già il triste primato europeo per cattiva qualità dell’aria.

Nella tratta B2, nei Comuni di Meda, Seveso, Cesano Maderno e Bovisio Masciago, esiste anche il rischio di andare a movimentare terreno ancora contaminato dalla diossina TCDD del disastro ICMESA del 1976.
Reputa la Commissione che il suddetto progetto sia in linea con il principio di non arrecare danno significativo all’ambiente (DNHS)[3]?

Note:
[1] https://www.eib.org/en/projects/pipelines/all/20160045
[2] https://www.isprambiente.gov.it/it/events/presentazione-del-rapporto-consumo-di-suolo-dinamicheterritoriali-e-servizi-ecosistemici-edizione-2021
[3] https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:52021XC0218(01)&from=EN


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DOCUMENTO 2

Bruxelles, 20 dicembre 2021

Egregia Vicepresidente Vigliotti,

Le scrivo in merito alla decisione della Banca Europea degli Investimenti (BEI) di finanziare il progetto di costruzione delle sezioni B2 e C dell'Autostrada Pedemontana Lombarda (A.P.L.)[1]. La questione è oggetto di un reclamo registrato dalla BEI con il riferimento SG/E/2021/24.

La BEI si è impegnata a indirizzare i propri finanziamenti verso progetti volti ad affrontare l'emergenza climatica, limitare il riscaldamento globale a 1,5°C, combattere il degrado ambientale e fermare la perdita di biodiversità.

Eppure, ha recentemente approvato un finanziamento pari a 550 milioni di euro per la costruzione delle sezioni B2 e C dell'Autostrada Pedemontana Lombarda (A.P.L.) situate nella Provincia di Monza e Brianza (MB), ovvero la provincia italiana con il più alto indice di consumo di suolo[2], pari al 40,6% con punte oltre il 71%.
Su entrambe le tratte B2 e C, la Pedemontana occuperebbe e distruggerebbe aree ad uso agricolo, superfici verdi e boscate, anche di pregio e protette da tutele e vincoli nell’ambito di Parchi locali e regionali. Va poi evidenziato che l’infrastruttura interferisce in più punti con la Rete Ecologica Regionale (RER) e con i corridoi Primari, spezzandone la continuità e andando a compromettere irrimediabilmente l’ambiente, gli ecosistemi e la biodiversità con conseguente incremento delle perdite economiche in termini di riduzione dei servizi ecosistemici (come riduzione della permeabilità dei suoli, perdite di produzione agricola e di materiali, minor contenimento dell'inquinamento e dell'erosione, riduzione dell'assorbimento di CO2 e della capacità di mitigazione dei cambiamenti climatici, perdita di impollinazione, ecc..).

Inoltre, l’autostrada non produce soluzioni reali ai problemi viabilistici per i quali è stata progettata, ormai decenni fa e aumenterebbe l’inquinamento atmosferico in una zona cha ha già il triste primato europeo per cattiva qualità dell’aria.
Paradossalmente la viabilità locale rischierebbe un incremento di traffico dovuto al travaso delle percorrenze brevi e medie in cerca di un’alternativa qualora la porzione della ex SS35 (superstrada Milano-Meda) venisse riqualificata in autostrada a pedaggio.
Infine, la tratta B2 attraverserebbe le aree risultate ancora inquinate dalla diossina TCDD sprigionata nel 1976 dalla ICMESA di Meda. La presenza di diossina TCDD è stata rilevata con una campagna ufficiale di caratterizzazione dei suoli con analisi chimiche nel 2008, 2012, 2016 e 2018.

La movimentazione del terreno contaminato per completare l’autostrada, potrebbe dunque comportare un rischio per la popolazione e i lavoratori. Il previsto Piano Operativo di Bonifica, collegato alla realizzazione della Pedemontana, elaborato da APL e approvato da Regione Lombardia nel 2019, essendo per alcuni aspetti insufficiente e senza solide garanzie di sicurezza, non azzererebbe il rischio di liberare la diossina ancora imprigionata nel suolo.
Reputa la BEI che il finanziamento sia in linea con i suoi impegni ambientali e con il principio di non arrecare danno significativo all’ambiente (DNHS)[3]?
In attesa di un suo gentile riscontro, porgo cordiali saluti.

Eleonora Evi, Membro del Parlamento Europeo
 

Note:
[1] https://www.eib.org/en/projects/pipelines/all/20160045
[2] https://www.isprambiente.gov.it/it/events/presentazione-del-rapporto-consumo-di-suolo-dinamicheterritoriali-e-servizi-ecosistemici-edizione-2021
[3] https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:52021XC0218(01)&from=EN

martedì 28 dicembre 2021

Scempio nel Plis Zoc del Peric (Lurago d'Erba). Abbattuta la grande quercia monumentale



Come si fa a non fermarsi di fronte a uno scempio come l'abbattimento di una farnia monumentale come quella che svettava nel Parco sovracomunale Zoc del Peric?

 



Evidentemente qualcuno non si è fermato ed ora il parco ha perso uno dei suoi punti più significativi. La sorpresa è stata scioccante anche perché l’albero era appena stato inserito come elemento naturale nella nuova cartina del PLIS. Come può essere accaduto? Era stata concessa l'autorizzazione al malaugurato taglio?

 



È quello che si si sono chieste le Associazioni del territorio, il Circolo Ilaria Alpi, le Contrade e Calnach, che hanno quindi inoltrato una richiesta di chiarimenti al Comune di Lurago d'Erba, sul cui territorio stava la pianta. L'Ufficio Tecnico ha risposto che  non ha concesso alcuna autorizzazione e che sono in corso delle verifiche volte a risalire alla proprietà del terreno e accertare se qualche altro ente ha concesso tale autorizzazione.

È un primo positivo passo e seguiremo con attenzione gli sviluppi. Auspichiamo che episodi del genere non vengano ripetuti.  

Va sottolineato che la Pianura Padana ospitava una volta immensi boschi di questa secolare pianta (il cosiddetto querco-carpineto collinare), abbattute via via per soddisfare le varie attività dell'uomo. Le ghiande inoltre era uno dei cibi con cui venivano alimentati i maiali, che costituivano un'importante risorsa alimentare nell'economia contadina.

domenica 26 dicembre 2021

Seregno. Questo bosco è nato trent'anni fa: esattamente alle ore 9 del 7 aprile 1991


 

Non è facile datare esattamente la nascita di un bosco; di quello che si trova a Seregno in via Wagner, all'altezza del campo sportivo della parocchia del Ceredo possiamo stabilirne addirittura l'ora. Ce lo riporta un ritaglio di giornale dell'epoca.

 

Il Cittadino, 6 aprile 1991

 
Libro strenna 1991, Seregn de la memoria (Foto Leveni)

Il 7 aprile 1991, alle ore 9, "una cinquantina di seregnesisi si sono trasformati in provetti contadini impegnati a piantare piccoli alberi che andranno a costituire parte del nuovo parco della Porada". Così recitava la didascalia posta sotto la foto in bianco e nero che il libro strenna, edito da Seregn de la memoria, ha dedicato agli avvenimenti più significativi di quell'anno.

 

Pochi giorni dopo il WWF locale era di nuovo in pista per raccogliere firme per il "Meredo verde".

 

Il Cittadino, 13 aprile 1991

 

Il mese successivo, sempre il WWF, organizzava una nuova piantumazione, sempre nella stessa zona, con i bambini della scuola materna Andersen.

 

Il Cittadino, 25 maggio 1991


venerdì 24 dicembre 2021

Befana sul Lambro 2022. Da 35 anni, un percorso di animazione territoriale, arte, e cultura ambientale


Aggiornamento 2/1/2022: anche quest'anno la Befana, per non influenzarvi, non si farà vedere! Lascerà però sul fiume Lambro le sue tracce. Maggiori informazioni cliccando qui.

 

La Befana Sul Lambro è un’iniziativa socio culturale e artistica organizzata dalla Commissione Cultura Alternativa (CCA) e dal Comitato per il diritto al mito-festa dell’infanzia, che da 35 anni ogni 5 gennaio alle 18.00, vigilia dell’arrivo della Befana, anima le sponde del fiume Lambro di Agliate. Il letto del fiume accoglie una teatralizzazione di luci e strutture artistiche davanti a migliaia di spettatori, che dalle sponde chiamano a gran voce l’arrivo della Befana tra canti, musica e danze.

Il Fiume Lambro con la sua storia di abbandono e inquinamento, rivive e diviene scenografia naturale illuminato solo dalle pire di fuochi e dalle luci di piccole lanterne colorate, in un’azione di ripoeticizzazione del fiume e del territorio che accoglie il compiersi del rito.

Le grandi scenografie e strutture teatrali sono ideate e preparate nel corso dei mesi precedenti dalle genti della Valle del Lambro, riunite nel Laboratorio Befana sul Lambro coordinato dalla CCA insieme a tante realtà del territorio. Un lab aperto, partecipato e inclusivo che valorizza le competenze specifiche dei partecipanti, attingendo dal folclore popolare, dalle fiabe e dall’immaginario di popoli vicini e culture lontane.

I bambini e le bambine hanno un ruolo centrale: intorno a loro si costruisce l’attesa della Befana sul Lambro rispondendo ad un bisogno esistenziale dell’infanzia: il bisogno del mito, del magico, dell’ignoto, incarnato dagli spiriti come la Befana, figura ancestrale della tradizione popolare legata al mondo dell’aldilà e al solstizio di inverno. Bambini e bambine insieme ai genitori aiutano concretamente alla costruzione di decori, durante laboratori creativi e pedagogici dedicati tenuti da esperti educatori e formatrici.

Il gioco di luci e di ombre che anima l’intera coreografia richiama proprio la duplice natura di questi spiriti che portano i doni da mondi misteriosi e notturni, aiutando l’infanzia al passaggio all’età adulta e all’elaborazione delle luci e delle ombre dell’esistenza: attraverso di essi si impara il bene e male, la caduta e rinascita.

Ogni anno il gruppo di lavoro sceglie una tematica, strettamente legata alla contemporaneità che sarà il filo conduttore di tutto il percorso. Quest’anno il titolo è:

Befana sul Lambro 2022
Descialbare
Il restauro del non-manifesto

 


Descialbare è la tecnica del restauro che toglie delicatamente gli strati accumulati per lasciare riemergere l’originale che diventi punto di partenza per nuove ricerche e nuove azioni. Questo è ciò che si vuole fare con questa Befana: riprendere in mano i significati, quelli nascosti, quelli lasciati indietro o frantumati per ricostruirne di nuovi e tracciare nuove piste di senso.

La Befana 2022 è una Befana di transizione, impegnata a comunicare il grande lavoro svolto in questi 35 anni con l’intenzione di lasciare un lascito al territorio: un patrimonio culturale immateriale e al contempo concreto: tecniche artistiche e metodologie socio-pedagogiche, ricerche storico-antropologiche strumenti partecipativi che hanno permesso il radicamento di una ritualità collettiva che coinvolge un’intero territorio.

Con questo spirito di continuità e rinnovamento, la Befana sul Lambro 2022 vuole essere un’operazione corale coinvolgendo una rete territoriale nata dalla partecipazione attiva di singoli e di gruppi nel corso degli anni, con la speranza che il territorio accolga il lascito e ne diventi portavoce e realizzatore, raccogliendone i significati e ricercandone di nuovi.

 



Grazie alla duratura collaborazione con il Consorzio Comunità Brianza sono già attive le sinergie con: - Agliate Community, un progetto sociale e un luogo dedicato alla comunità, partecipa alla realizzazione della Befana sul Lambro 2022, accogliendo nei suoi spazi nel centro del paese i laboratori dedicati all’infanzia e alle famiglie, In sinergia con le educatrici e gli animatori del Laboratorio mantiene viva e radica l’esperienza di laboratorio attivo e diffuso, creativo e espressivo in un’ottica di continuità e diffusione del percorso. -Il progetto europeo ERASMUS+ “Lessons From the Less Heard” si pone in continuità con la tradizione del laboratorio di accoglienza e inclusione delle fragilità, di contrasto alla solitudine e all’isolamento sociale. In particolare il progetto intende supportare l’inclusione dei migranti nella ideazione e realizzazione della Befana Sul Lambro 2022, affinché si sentano parte della comunità e partecipanti attivi nella costruzione di un prodotto culturale, perché la cultura sia mezzo di integrazione sociale e perché la stessa integrazione sociale possa creare cultura, in uno scambio proficuo a doppio senso.

 



ATTENZIONE: La Befana sul Lambro 2022 e i laboratori sono realizzati nel rispetto delle normative Anti Covid. Possono subire modifiche in corso d’opera tempestivamente comunicate sui canali di comunicazione: @BefanaSulLambro @agliatecommunity

INFO: Laboratorio adulti costruzione grandi strutture: sabato e domenica dalle ore 15.00 alle ore 18.00. Via dell’Isola, Agliate, Carate Brianza MB
Laboratorio per l’infanzia: sabato e domenica. Orario 15-18. Via Cavour, 43. Posti limitati. Necessaria prenotazione agliatecommunity@comunitabrianza.it

CONTATTI: http://www.befanalambro.net/
@BefanaSulLambro @agliatecommunity

 



mercoledì 22 dicembre 2021

Chi fermerà il male oscuro di Pedemontana?

Per visualizzare il servizio su Telereporter cliccare qui

 

di Dario Balotta, Responsabile nazionale mobilità Urbana trasporti e infrastrutture Europa Verde

Puntuale come un orologio svizzero la Regione Lombardia attraverso le Ferrovie Nord Milano (azionista di controllo di Pedemontana Lombarda) ha nominato il decimo presidente in dieci anni della incompiuta autostrada che dovrebbe attraversare la Brianza da Malpensa a Bergamo. Si tratta di Luigi Roth, Cavaliere del Lavoro, una prestigiosa riserva della repubblica che ha ricoperto numerose cariche dalla Pirelli alla Breda ferroviaria dalle Ferrovie Nord Milano alla Cassa depositi Prestiti fino alla Terna. 

 

Ora riveste il ruolo di riserva della Regione visto che è stato chiamato a gestire la concessionaria regionale che era stata dichiarata fallita dal Tribunale di Milano nel 2017 e salvata da un prestito della Regione di 200 milioni (presidente Roberto Maroni) e dalla proroga dei crediti dell'Autostrada Serravalle di 100 milioni di euro. Roth è stato maestro del conflitto d'interessi quando nel 1998 era contemporaneamente presidente di Ferrovie Nord e amministratore delegato di Ansaldo Trasporti si comperava i treni TAF (Treni ad Alta Frequenza) e se li vendeva in qualità di costruttore. Dovette poi dimettersi dalla carica di Presidente di FNM per le proteste del sindacato dei trasporti della Cisl. 

 

Difficile che questa nuova nomina fermi la valanga di dimissioni comprensiva di prestigiosi nomi come l'ex ministro Di Pietro della Giustizia e delle Infrastrutture e l'ex ministro Castelli della Giustizia e dei Trasporti e il male oscuro che porta con sè da anni la Pedemontana. Del resto pensata negli anni '60 e nata nel 1986 più di qualche dubbio viene sulla sua utilità visto i tempi di costruzione e l'impatto devastante che avrebbe sull'ambiente.

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I dieci Presidenti di Pedemontana (dal più recente): Luigi Roth, Roberto Castelli, Andrea Mentasti, Federico d'Andrea, Antonio Franchitti, Antonio Di Pietro, Salvatore Lombardo, Massimo Sarmi, Vincenzo Perrone, Fabio Terragni.

martedì 21 dicembre 2021

Erba (CO), raccolta differenziata in forte diminuzione: perché?


 

di Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”

Nell’ultima seduta del Consiglio Comunale di Erba (CO), si è parlato dell’aumento della Tassa sui Rifiuti (TARI). Ma il dato che richiede più chiarimenti è: per quale motivo la raccolta differenziata a Erba è in forte diminuzione?

Infatti dai dati del gestore Service 24,  la percentuale di separazione è passata da quasi il 73% del 2018 al 66% del 2020 (passando per il 70% nel 2019): occorre che il Comune chiarisca le cause di questa forte diminuzione.

 



Come Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” chiediamo pertanto all’Amministrazione Comunale di Erba i motivi di questa inversione di tendenza delle raccolte separate dei rifiuti: la diminuzione è dovuta ad una minore risposta da parte dei cittadini (cosa che ci sembra poco plausibile) oppure ad un cambiamento del servizio di raccolta da parte di Service 24? In quest'ultimo caso occorre chiarire cosa è cambiato nella gestione del servizio che ha determinato questo minor risultato nelle raccolte differenziate. In definitiva domandiamo: quali sono state le 'pecche' nel sistema?

A nostro giudizio la causa non può essere imputata al Covid, poiché in altri comuni (e in media nella Provincia di Como) la percentuale, nel 2020, è risultata in aumento rispetto agli anni precedenti.

 



Infine, visto che una parte della raccolta differenziata è costituita da plastica (e, parte di questa, è costituita dalle bottiglie di acqua), noi riteniamo che occorra sensibilizzare i cittadini sull'uso dell'acqua di rubinetto da bere, che a Erba è sicuramente di buona qualità, pari a quelle in bottiglia. E, in aggiunta a questo, si potrebbe aumentare il numero delle casette dell'acqua, che rappresenterebbe un sistema efficace per evitare la produzione di bottiglie di plastica. Anche qui chiediamo: cosa sta facendo in tal senso il Comune?



mercoledì 15 dicembre 2021

Cantù: non c'è peggior cieco di chi non vuol vedere le (infinite) alternative alla Canturina bis


Le granitiche certezze della politica canturina

a cura del Coordinamento per la mobilità sostenibile - no alla canturina bis

Abbiamo ascoltato attentamente il consiglio comunale che si è svolto ieri sera a Cantù sul tema della Canturina Bis e abbiamo notato ancora una volta che dalla maggio-minoranza (con l'esclusione del consigliere pentastellato, Rosario Enea) non si è ancora ben compreso il nocciolo della questione.

Ovvero... La mobilità di oggi è basata prevalentemente sull'uso dell'auto. Nessuno nega l'importanza che questo mezzo abbia avuto nel secolo passato. Ma ora ci troviamo a un bivio. Dobbiamo scegliere se ridurre le emissioni inquinanti, garantendo alle persone che gli spostamenti quotidiani possano avvenire con i mezzi pubblici oppure investire in un'opera che comunque non riduce i mezzi privati circolanti, ma li sposta all'esterno della città.

A tal proposito, lo studio del traffico a supporto dell'opera evidenzia benefici parziali che comunque non reggerebbero per tempi lunghi proprio perché la Canturina Bis diluisce solo temporaneamente il traffico, senza toglierlo o ridurlo. E' dunque incondivisibile l'approccio politico che propone sempre la solita facile, ma inefficace risposta ai problemi di traffico.
Perché se davvero dobbiamo attuare i principi dell'ecologia integrale, tanto citati dal consigliere Gabriele Maspero durante il consiglio, dobbiamo anche mettere in dubbio un modello di mobilità (pars destruens) e saperne proporre un altro (pars costruens).

Perché se oggi ci sono città in cui le persone usano per 2/3 dei loro spostamenti solo bus e treni per muoversi, è perchè qualcuno prima di loro ci ha pensato a costruire questo tipo di mobilità. E da qui nasce il nostro appello ad allocare le risorse economiche che si vorrebbero stanziare per la Canturina Bis nel potenziamento dei treni sulla Como-Lecco, in una mobilità integrata nei pressi delle stazioni e in un miglioramento dei servizi pubblici di trasporto su gomma (più frequenza e capillarità dei bus sul territorio).

Infine, ci domandiamo. Se così come cita il consigliere Vincenzo Latorraca (a favore dell'opera) bisogna tutelare la sicurezza dei pedoni in centro città, quanti benefici si otterrebbero invece a togliere traffico veicolare puntando su una mobilità pubblica?
Perchè se a parità di costi economici si ottengono molti più benefici ambientali a costruire negli strumenti urbanistici un piano urbano della mobilità sostenibile, adottandolo sul territorio e poi veicolandolo ai cittadini (tramite un abbattimento dei disservizi e del costo dei biglietti dei mezzi collettivi), capite bene che la Canturina Bis, al confronto, presenta molti più costi ambientali, che reali benefici.

Ancora una volta, lo ribadiamo: no alla canturina bis, sì a tutte le (infinite) alternative che un'anacronistica politica non vuole vedere.

 



martedì 14 dicembre 2021

Conserviamo la Brughiera! BIOBLITZ il 19 dicembre a Lonate Pozzolo

 


Domenica 19 dicembre 2021 dalle ore 10:00 alle 12:30 ci ritroviamo a Lonate Pozzolo per un BIOBLITZ invernale alla brughiera.

Parteciperanno studiosi e studiose di varie discipline scientifiche (botanica, ornitologia, entomologia, lichenologia) per scoprire e condividere con il pubblico il valore naturalistico eccezionale di questa area, sostenendone l’istituzione quale sito della Rete Natura 2000.

«Le aree di brughiera di Malpensa e Lonate ospitano un habitat di riconosciuto interesse di conservazione anche a livello comunitario con il nome “Lande secche europee”  – raccontano gli organizzatori – eppure fin dagli anni Novanta, all’atto della definizione dei perimetri delle aree da individuare come Siti di importanza comunitaria (Sic), il biotopo della brughiera di Malpensa è stato ignorato, pur presentando tutte le caratteristiche di integrità, rappresentatività e valore naturalistico richieste».

Le istanze successive, presentate a partire dal 2011 dal Parco Lombardo della Valle del Ticino alla Regione Lombardia e all’ex Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare, affinché si istituisse nell’area delle Brughiere di Malpensa e Lonate un Sic della rete Natura 2000, non sono state accolte.

«Le aree di brughiera di Malpensa e Lonate Pozzolo ospitano infatti una biodiversità eccezionale (una molteplicità di uccelli, insetti, piante, licheni, muschi), ma sono oggi minacciate da abbandono delle pratiche tradizionali di gestione, specie esotiche invasive, incuria e dall’intervento umano, per la realizzazione di infrastrutture e centri urbani. Per esempio, il progetto di espansione dell’area cargo dell’aeroporto di Malpensa, ne distruggerebbe ulteriormente una frazione rilevante».

Scarica QUI la locandina dell’evento.


Ritrovo presso Parcheggio Centro Parco “Ex Dogana Austroungarica” Via del Gregge, Lonate Pozzolo.
Coordinate: 45°35’25.2″N 8°42’42.0″E

La partecipazione è gratuita.
Per INFO e adesioni, scrivere a info@lifedrylands.eu

L’evento è promosso da:

Progetto Life Drylands
Centro Italiano Studi Ornitologici
Associazione EBN Italia
Associazione Tutela Anfibi Basso Verbano
Associazione vivaViaGaggio
CNR-IRSA Consiglio Nazionale delle Ricerche-Istituto di Ricerca sulle Acque
Coordinamento Salviamo il Ticino
Centro Ricerche Ornitologiche Scanagatta (Varenna, LC)
Ecoistituto della Valle del Ticino
FAI Lombardia
Gruppo Ornitologico Lombardo
Gruppo Ricerche Ornitologiche Lodigiano
Gruppo Insubrico Ornitologia
Associazione per lo Studio e la Conservazione delle Farfalle – APS;
Lega Italiana Protezione Uccelli
Società Botanica Italiana
Società Italiana di Scienza delle Vegetazione
Società Italiana di Scienze Naturali
Società Lichenologica Italiana
Unione Zoologica Italiana
WWF Lombardia
 

Hanno aderito inoltre:

Associazione Micologica Bresadola
Comitato Salviamo la Brughiera
Gruppo Naturalistico Bustese
Legambiente – Circolo BustoVerde
Legambiente Lombardia
Società di Scienze Naturali del VCO

Le argomentazioni di Sinistra e Ambiente contro la Canturina bis: "Occorre togliere il traffico, non diluirlo"

 
 
a cura di Sinistra e Ambiente, Meda
 
Dopo aver letto, analizzato e commentato lo studio del traffico propedeutico al progetto della Canturina bis, abbiamo deciso di mettere a disposizione le informazioni relative al documento "Relazione Urbanistica Ambientale Paesaggistica delle alternative progettuali". Un elaborato corposo di cui ci soffermeremo sui paragrafi più importanti e significativi. Il progetto di Canturina bis ricade nell'ambito territoriale di quattro Comuni:Cantù, Carimate,Figino Serenza e Mariano Comense.
In qualità di intervento definito di "interesse pubblico" e sovracomunale, non verrà con ogni probabilità, considerato ai fini dell'applicazione della della soglia regionale di riduzione del consumo di suolo secondo la LR 31/2014. 
 
Interferenza con la Rete Ecologica Provinciale (REP)
 
La funzione primaria della REP è quella di consentire il flusso riproduttivo tra le popolazioni di organismi viventi che abitano un territorio, ostacolando in tal modo i processi di estinzione locale, l’impoverimento degli ecosistemi e la riduzione dei livelli di biodiversità. 
 
 
Il tracciato della Canturina bis, interferisce con la Rete Ecologica Provinciale in particolare e per la maggior parte con le zone tampone di primo livello (BZP) e le aree sorgenti di biodiversità di secondo livello (CAS). Il tratto di raccordo tra il progetto di Canturina e viale Lombardia, al confine tra Mariano Comense e Cantù, interessa un area di corridoio ecologico di primo livello (ECP).

La Canturina bis e le Aree Agricole Strategiche classificate nel Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP)
 

 
I tracciati di progetto della “Canturina bis” interessano particelle “agricole” cosi come definite dal Sistema Informativo Agricoltura Regione Lombardia (SIARL). Tra queste, il documento evidenzia il passaggio nella zona dei vivai tra Cantù e Mariano Comense o quelle di confine tra aree agricole e altri usi del suolo come la zona tra la frazione Mirabello e Figino Serenza, le zone di via Cattabrega / via Belvedere e Via Segantini a Mariano, che "necessiteranno di specifiche attenzioni progettuali e d’interventi di mitigazione".
 

Interferenze con superfici boscate catalogate secondo il Piano di Indirizzo Forestale (PIF)

 

 
L'ipotesi progettuale della Canturina bis, pur tenendosi al limite delle superfici boscate, andrebbe ad occuparne alcune classificate tali dal Piano di Indirizzo Forestale (PIF). L'attraversamento avverrebbe a mezzo galleria (prevalentemente artificiale) o con passaggio "a raso". L’ambito boscato di maggiore estensione nell’area di progetto è il bosco che afferisce al Laghetto Moscatelli; qui il tracciato del progetto di Canturina bis è con la tipologia a raso e al suo limitare. Le aree boscate interessate sono tipicamente Robinieti, Pinete e Querceti. I tre tracciati ipotizzati (PGT Adattato, Gronda No Parco, Gronda) nella parte alta dell'arteria stradale precedono un tratto in galleria artificiale che necessiterà quindi comunque di scavo e che altererà la naturalità.

Interferenza con i Vincoli Ambientali e Paesaggistici e con il Parco Regionale Groane (e Brughiera)


 
I vincoli paesaggistici presenti sul territorio intercettati dal progetto riguardano gli ambiti dei torrenti e prevedono la preventiva acquisizione del parere/autorizzazione paesaggistica da parte dell’autorità competente per la realizzazione dell’opera. Per quanto concerne le aree del Parco delle Groane nella porzione della Brughiera interessate dal progetto della Canturina bis e dalla sua prosecuzione con la tangenziale ovest di Mariano, esse sono considerate "di frangia" cioè comprese tra superfici nel Parco e gli ambiti urbanizzati o liberi esterni ad esso. Sono aree comunque con valori ambientali definiti nei capitoli del PIF (boschi), SIARL (aree agricole) e aree ripariali di alcuni torrenti (Serenza, Terrò). I tracciati interferiscono anche con alcuni tratti di sentieri/strade agricole.

Fattibilità geologica
 
Le mappe del corridoio territoriale di passaggio della Canturina bis mostrano la presenza anche di aree con classi di fattibilità geologica 3 e 4 cioè rispettivamente con consistenti e con gravi limitazioni. Le classi 4 con gravi limitazioni interessano in particolar modo gli ambiti dei corsi fluviali del reticolo idrico, seppur con dimensione areale limitata e circoscritta alle sponde dell’alveo.

 
Le nostre considerazioni
 
Le interferenze e le criticità analizzate ora e lo studio del traffico che abbiamo illustrato precedentemente, mostrano che gli impatti ambientali causati dal tracciato sono numerosi e ancora una volta, come per altre strade proposte, insostenibili. La Canturina bis interesserà aree agricole e boscate, torrenti e habitat protetti all’interno del Parco Regionale delle Groane- Brughiera.
Come sempre, l'approcio alla soddisfazione delle sole esigenze del trasporto su gomma con nuova viabilità ha costi elevati. Per la Canturina bis, comprensiva della tangenziale ovest di Mariano Comense, sono stimati 240 milioni di euro nel caso dell'opzione "PGT Adattata" , 196 milioni con l'opzione "Gronda" e 174 milioni per la "Gronda no Parco".
Sarebbe comunque una soluzione di "diluizione" dei volumi di traffico, che reggerebbe per un breve periodo temporale.
Sono altre le strade da perseguire. Occorre togliere il traffico dalle strade e non diluirlo. Per fare questo si devono favorire le alternative all’auto. Perché si parla di mobilità sostenibile e poi non si fa nulla di concreto quando se ne ha l’opportunità? Perché non si pianifica di investire risorse sostanziose per potenziare il trasporto pubblico? Migliorare le coincidenze e sistemare le stazioni fatiscenti? I treni e gli autobus dovrebbero essere la scelta più efficiente ed economica per gli spostamenti quotidiani. Costruire nuove strade favorirà solo l’immissione di nuovi veicoli, in un circolo vizioso senza via d’ uscita.
 
Per questo abbiamo aderito al Coordinamento per la mobilità sostenibile - No Canturina bis formato da 26 gruppi ed associazioni e partecipiamo alle azioni e alle iniziative di contrasto all'ennesima strada che danneggia l'ambiente.

Monza. Paolo Berizzi presenta "È gradita la camicia nera"

 

Lunedì 20 dicembre 2021, alle ore 20.45

CGIL Monza e Brianza, Sala Bruno Trentin

via Premuda 17, Monza

 

presentazione del libro:

È gradita la camicia nera

Verona, la città laboratorio dell'estrema destra tra l'Italia e l'Europa

incontro con l'autore Paolo Berizzi

Raffaele Mantegazza, docente Università Milano Bicocca di Milano

 

A cura di: ANPI, Brianza Accogliente e Solidale, ANED Monza, CGIL Monza e Brianza

 

Nel cuore del ricco Nordest, Verona è il laboratorio italiano dell’estrema destra di potere. Qui ex skinhead e animatori di festival nazirock, capi ultrà che allo stadio inneggiano a Hitler ed esaltano “una squadra a forma di svastica”, tradizionalisti cattolici nemici giurati dell’illuminismo, dello Stato unitario e del “dilagante progressismo ecclesiale”, avvocati dal saluto romano fin troppo facile, promotori di cene e gite in cui “è gradita la camicia nera” entrano in consiglio comunale nella lista del sindaco, organizzano manifestazioni finanziate dal Comune, diventano presidenti di società partecipate o della commissione sicurezza, finiscono a capo dell’Istituto per la storia della Resistenza... In questo libro, Paolo Berizzi racconta le vicende e le contraddizioni di una città unica. Riavvolge il filo che risale non solo ai tempi della repubblica di Salò, di cui Verona fu una delle capitali, ma addirittura agli albori del movimento fascista, visto che quello di Verona fu, nel 1919, il “fascio terzogenito”, nato appena due giorni dopo la fondazione dei Fasci di combattimento in piazza San Sepolcro a Milano. Mostra il fertile terreno di coltura che ha alimentato l’eversione nera, da Ordine Nuovo alla Rosa dei venti al Fronte Nazionale di Franco Freda, o i deliri dei due serial killer che, firmandosi Ludwig, intendevano ripulire il mondo dalla “feccia morale e sociale”, sterminando prostitute, omosessuali, senzatetto, tossicodipendenti, presunti viziosi, preti scomodi. Fotografa un presente in cui la destra radicale monopolizza il tifo calcistico, le proteste ai tempi della pandemia, eventi come il Congresso mondiale delle famiglie. Verona è oggi l’immagine di un possibile futuro per l’Italia e per l’Europa, e questo libro è un invito a non distogliere lo sguardo.

Scarica qui l'estratto di lettura


Paolo Berizzi è inviato di “Repubblica”, dove lavora dal 2000 e firma la rubrica quotidiana Pietre. Ha subito atti intimidatori a causa della sua attività giornalistica sull’estrema destra italiana. Da febbraio 2019 vive sotto scorta, unico cronista europeo sottoposto a protezione per minacce neofasciste e neonaziste. Tra i suoi ultimi libri: NazItalia. Viaggio in un paese che si è riscoperto fascista (Baldini+Castoldi 2018) e L’educazione di un fascista (Feltrinelli 2020).

lunedì 13 dicembre 2021

Vedano al Lambro: presentazione del libro "Lettera a un neonazista".


 

Un incontro per discutere di come si possano combattere le suggestioni che alimentano il ritorno di idee neonaziste, specialmente tra i giovani. Una serata per raccontare il valore della democrazia e la sfida educativa di trasmetterlo ai ragazzi. 

 

Martedì 14/12/2021 alle 21 a Vedano al Lambro, nella Sala della Cultura di via Italia, presentazione del libro "Lettera a un neonazista": a parlarne sarà l’autore, Raffaele Mantegazza, docente di scienze pedagogiche all’università di Milano Bicocca.

No all’inceneritore per bruciare fanghi di depurazione a Como! (Quello che l'Assessore non sa)


 

Dopo quanto riferito in Consiglio Comunale il 6 dicembre 2021 relativamente alla mozione sulla III linea dell’inceneritore della Guzza, presentata dai consiglieri Aleotti, Rovi e Torresani, l'assessore Paolo Annoni pare essersi fatto ammaliare da ACSM AGAM. Praticamente si è bevuto il bicchiere di vino dopo avere chiesto all'oste se era buono. Vediamo di commentare cosa ha detto.

L’ASSESSORE FORSE NON SA COSA SIA l’ECONOMIA CIRCOLARE

 
La circolarità dell’economia NON è quella che gli hanno riferito! Qui, bruciando i fanghi, si recupera solo un’irrisoria quota di energia e forse in futuro minime percentuali di fosforo, producendo altri inquinanti, CO2 e tonnellate di ceneri che dovranno andare in discarica. I fanghi da depurazione riportati in agricoltura sono la vera prima scelta in tema di circolarità senza scarti, senza inquinare e senza produrre CO2, arricchendo e fertiIizzando i terreni col fosforo (che verrebbe estratto dalle ceneri esattamente con questo scopo), con azoto e con materia organica.

PER L’ASSESSORE UN ULTERIORE CAOS VIABILISTICO E L’INQUINAMENTO NON SONO UN PROBLEMA

 
I camion di Econord non circolano a Como da 3 anni e non lo faranno in futuro. Per quale ragione dovremmo essere contenti di indirizzare altre decine di autotreni al giorno, carichi di fanghi bagnati prodotti altrove, sulla nostra città? L'impianto ex Econord sorge su un’area il cui destino è tutto da decidere e necessita anzitutto di indagini ambientali e certamente di una bonifica cui si fa poco o nulla cenno nelle laccate presentazioni di ACSM. A proposito, chi la paga? I camion arriveranno tutti dall'autostrada e dalla tangenziale? Anche quelli da Lecco ? Anche quelli dei vari comuni delle provincie di Varese, Monza e Brianza e dell'alto lago? Annoni non conosce il sistema della mobilità comasca? Sarà poi ACSM AGAM ad obbligare i trasportatori a prendere l'autostrada e la bretella della tangenziale tra le più care d'Italia? L’area non è già criticamente sottoposta a inquinanti da combustione. i cui flussi (come da tabelle della stessa ACSM AGAM) si diffondono fino alla convalle e nei paesi limitrofi?

PER L’ASSESSORE CI SARÀ UN INCREMENTO OCCUPAZIONALE DEL 20% (8 assunzioni…)

 
Quante assunzioni potrebbero determinare il funzionamento di impianti di bonifica e disidratazione fanghi in serie agli impianti di depurazione o gli impianti di produzione di compost congiuntamente all'uso della frazione umida dei rifiuti o quelli di digestione anaerobica dei fanghi o quelli di produzione di biopolimeri o ancora quelli per la produzione di materiali per la bioedilizia, tutte alternative più circolari e sostenibili dei fanghi rispetto alla combustione? Senza contare che anche i sindacati hanno espresso preoccupazione per la salute dei lavoratori già con le linee esistenti

PER L’ASSESSORE I FANGHI ATTUALMENTE IN LOMBARDIA VENGONO PER LO PIÙ BRUCIATI MA SI SBAGLIA

 
La stessa ACSM AGAM ci ha detto che secondo gli ultimi dati ufficiali del 2018 la maggior parte è destinata all’agricoltura e al compostaggio! Questo impianto rappresenta una scorciatoia più comoda per i proponenti. Che taglia le gambe a scopi diversi dall’incenerimento, verso i quali le tecnologie più innovative si stanno invece orientando .. Ma i grandi gruppi come ACSM AGAM e A2A assieme ai gestori degli impianti di depurazione che vedono una massiccia se non preponderante partecipazione societaria da parte di enti pubblici, non possono scegliere scorciatoie per raggiungere unicamente un obiettivo di profitto aziendale.
Qui si deve ragionare in termini di rigenerazione, resilienza, di vera circolarità, di next generation e gli enti pubblici devono iniziare ad investire e fare scelte strategiche mirando a questi modelli produttivi, non solo rincorrere utili e dividendi di cui non beneficiano certo i cittadini

L’ASSESSORE IGNORA LE NUOVE TECNOLOGIE

 
L’assessore non sa che gli inquinanti possono essere rimossi dai fanghi prima di essere utilizzati in agricoltura? O per la produzione di biocombustibili?? C’è chi lo fa, ci sono già le tecnologie pronte e operanti e come ragion vuole in sede di depurazione stessa. Altro discorso riguarda la scelta di regione Lombardia, la regione più inquinata di Europa, che ha un eccesso spaventoso di inceneritori rispetto alle altre regioni e rispetto al reale fabbisogno e che, differentemente da altre regioni come l'Emilia Romagna, preferisce bruciarli.
Il ricorso ai forni per i fanghi non è il futuro, ma un ritorno al passato mascherato di finta circolarità, impattante in termini di l'inquinamento, produzioni di scorie da incenerimento e produzione di CO2!
Non svendiamo la salute, la qualità della vita e la vera sostenibilità ambientale con una ciclopedonale, con qualche impianto fotovoltaico o con il riscaldamento di un palazzetto del ghiaccio solo perchè le amministrazioni, che pur dovrebbero farlo, non sono in grado di provvedervi.


Circolo Legambiente “Angelo Vassallo” Como
Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”
Fridays for Future Como
WWF Insubria
ARCI Como
Comitato Assemblee Popolari
Movimento 5 Stelle – Como
Europa Verde Como
Civitas Como
Consigliera comunale di Como Pierangela Torresani
Sinistra Italiana – Como

Appello ai giovani: “Unitevi al Circolo ‘Ilaria Alpi’, l’ambiente vi ringrazierà!”



Un appello rivolto ai giovani, affinché diano una mano all'ambiente.
A lanciarlo è il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”, che proprio in questi giorni sta avviando una campagna sui principali social, rivolta proprio a ragazzi e ragazze, per avvicinarli all’attività dell’associazione.
Nei post si chiede appunto ai giovani di accostarsi alle tematiche ambientali.
Dichiarano i referenti dell’associazione: “In questi ultimi mesi si parla molto, a volte in maniera confusa, di ‘transizione ecologica’ e dei pericoli per l'ambiente, derivanti dall’inquinamento e dal conseguente riscaldamento del clima. Temi di cui si occupa anche il nostro Circolo, la cui attività, per essere sostenuta, ha però bisogno di nuove forze, proprio per espandere il raggio delle proprie azioni. È così che abbiamo deciso di rivolgerci ai giovani; lo facciamo anche attraverso alcuni post grafici che diffonderemo tramite le nostre pagine social”.  
 
 


 

Proseguono i referenti del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”: “Il riscaldamento climatico, l'inquinamento e la cementificazione sono questioni di grande attualità e di estrema gravità, eppure spesso non ricevono la necessaria attenzione da parte dei giovani, fatta la lodevole eccezione dei ‘Fridays for future’. Ci vogliamo quindi rivolgere alle ragazze e ai ragazzi che vogliono impegnarsi su queste tematiche, unendosi alla nostra associazione. È possibile collaborare in varie attività, dalla pulizia delle aree protette all’organizzazione dei campi di volontariato, passando per la progettazione delle campagne informative sui temi dell’inquinamento, del consumo di suolo e del riscaldamento climatico. Tante iniziative che richiedono un grande sforzo organizzativo e che pertanto necessitano di nuove e più fresche idee e forze. Ci rivolgiamo in particolare ai giovani residenti nella Brianza comasca e lecchese. Non c'è una età limite, diciamo dai 18 anni in su, è sufficiente avere interesse e passione per la natura e per l’ecologia”.

 


I post della campagna verranno pubblicati man mano sulle pagine social del Circolo, Facebook (www.facebook.com/circoloambiente/) e Instagram (www.instagram.com/circoloilariaalpi/).
Gli interessati possono contattare il Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” tramite l’email info@circoloambiente.org o attraverso le pagine social.

domenica 12 dicembre 2021

Stoppata la tangenziale ovest di Mariano. La strada nel parco (per ora) non si farà!


 

di Gianni Del Pero, Presidente Delegato WWF Lombardia 

 

Il 21 Dicembre, data storica per il Parco delle Groane e della Brughiera nella quale il Consiglio Regionale approvò nel 2017 la legge istitutiva, rischia di regalarci altre buone notizie. stavolta relative alla tangenzialina di Mariano.
Il testo del Piano Territoriale, che verrà portato in approvazione il 21/12/2021, recita così:

"Riguardo alla indicazione della amministrazione comunale di realizzare nel territorio del parco la cosiddetta “tangenziale ovest” collegata poi alla ipotesi di realizzazione della “Canturina bis” non si può prendere atto della volontà espressa; tale infrastruttura non è infatti inserita né nel documento di piano e nel piano dei servizi del piano di governo del territorio comunale, né nel piano territoriale di coordinamento provinciale e pertanto non è possibile indicarne la previsione nella planimetria di piano, pena l’incoerenza dello strumento di pianificazione del parco; inoltre per sua natura il piano territoriale di coordinamento di un’area protetta non può normare o dettare proposte o indicazioni riferite ad aspetti viabilistici che sono propri degli strumenti di pianificazione di livello provinciale.
Si evidenzia inoltre che l’amministrazione comunale non dispone al momento di una progettualità specifica e di dettaglio, né ha messo a disposizione dati conoscitivi, tali da giustificarla nuova opera viaria quali: a) l’impossibilità tecnica di un percorso alternativo fuori dal territorio del parco; b) i volumi di traffico interessanti il centro abitato che giustificano la nuova infrastrutture; c) le previsioni di abbattimento di sostanze inquinanti all’interno del centro abitato previste con la nuova realizzazione; si evidenzia inoltre che il progetto definitivo, una volta predisposto, dovrà essere poi soggetto a valutazione di impatto ambientale". 


Cascina Belvedere
 

Anche se purtroppo dice anche:

"Qualora dal confronto fra le amministrazioni ed enti interessati si intendesse procedere alla realizzazione dell’opera si dovrà tenere conto di tutta una serie di problematiche legate alla tutela e salvaguardia dell’area protetta e del paesaggio collinare...; pertanto si dovrà ...garantire opportuni corridoi atti a non creare soluzione della continuità territoriale e a evitare fenomeni di deframmentazione; si dovranno garantire opportune opere di compensazione e mitigazione, atte a valorizzare le aree circostanti il tracciato e a garantire a conclusione dei lavori un saldo positivo della qualità dell’ambiente secondo principi di biopotenzialità territoriale; dovrà inoltre essere garantita la continuità della fruizione escursionistica e ciclabile ( parte del tracciato interessa il sentiero Meda-Montorfano); particolare attenzione dovrà essere rivolta, stante la morfologia e la ristrettezza dei luoghi all’innesto della nuova arteria in via Cascina Belvedere".


venerdì 10 dicembre 2021

Seregno: Il Comitato Unitario Antifascista festeggia i cinquant'anni e presenta i "Quaderni del 25 Aprile"



Nel cinquantesimo anniversario della sua fondazione, il Comitato Unitario Antifascista per la difesa delle Istituzioni Repubblicane “Pierino Romanò” di Seregno presenterà, 

 

domenica 19 dicembre 2021 alle ore 17, 

in sala Mons. Gandini, via 24 Maggio, Seregno

il libro “Il 25  Aprile a Seregno tra cronaca e storia (1946-1971)"

primo della serie Quaderni del 25 Aprile

 

Accesso consentito ai possessori di "Super green Pass"

è consigliata la prenotazione: eventi@seregno.info - tel. 0362263251


Dalla presentazione:

Il Comitato Unitario Antifascista di Seregno compie quest'anno cinquant'anni di storia. Costituito nel 1971 “per la difesa delle Istituzioni Repubblicane”, allora minacciate drammaticamente dall'eversione nera e dal terrorismo, guidato nel corso di mezzo secolo da personalità come Luigia Formenti o Pierino Romanò, al quale è stato non a caso intitolato, ha organizzato senza interruzioni un'attività che non si è limitata all'organizzazione della giornata del 25 Aprile, ma ha animato in vari modi la cultura cittadina attorno ai temi dell'antifascismo e della difesa della Costituzione.

 


 

Nei due anni di restrizioni sanitarie che tutti abbiamo subito, inevitabile è stata la tristezza di dover rinunciare alle solenni celebrazioni del 25 Aprile alle quali eravamo abituati, a quella  larga partecipazione di pubblico ad un momento per noi essenziale della nostra vita civile, che negli ultimi anni ci sembrava fosse ormai un connotato della manifestazione seregnese. Inevitabile è stato nel contempo chiederci se e come sarà possibile riprendere un cammino che sembra sempre più ostacolato non tanto da circostanze contingenti, quanto dal diffondersi di un clima ostile all'antifascismo, ritenuto anacronistico e “divisivo”, quando non inutile. Eppure è sotto gli occhi di tutti il rischio attuale di un'avanzata di forze antidemocratiche e di una cultura che disprezza i valori sanciti dalla Costituzione.
 

Per orientarci in questo momento di crisi e di isolamento, abbiamo voluto riandare alla storia che ci ha portato fin qui, pubblicarne il resoconto, del quale questo volumetto rappresenta una prima parte,  quella che copre gli anni dalla proclamazione della giornata  del 25 Aprile come Festa nazionale alla fondazione del nostro Comitato, di cui pubblichiamo lo Statuto. Promosso nel 1971 dall'Amministrazione comunale a maggioranza DC, su proposta delle forze democratiche, esso prevedeva la partecipazione dei partiti dell'arco costituzionale, dei sindacati, delle associazioni di partigiani e di ogni altra che ne condividesse le finalità. 

 


Oggi,  i partiti che avevano sostenuto lo sforzo unitario della lotta contro il fascismo sono stati spazzati via dalla Storia, i loro eredi sono in minoranza rispetto a quelli che nell'antifascismo non intendono riconoscersi; la scuola, in passato sempre coinvolta  nelle celebrazioni seregnesi, sembra ormai un territorio lontano. Eppure, non coinvolgere i giovani nei momenti più alti della vita civile è un modo sicuro per avviarsi alla disgregazione sociale. Abbiamo costruito molte cose in questi cinquant'anni: raccontarle, fare un bilancio del nostro passato, vorremmo servisse a indicarci la strada per  garantire  ancora nel futuro l'originaria unità antifascista, e con essa la difesa della Costituzione nata dalla Resistenza e dei suoi valori, che sono umani e morali, prima ancora che politici e sociali.  

giovedì 9 dicembre 2021

Canturina Bis: il progetto di una nuova strada che vorrebbe attraversare numerose aree del Parco delle Groane e della Brughiera, rovinandole


Vieni ad informarti!
Domenica 12 dicembre 2021
ore 10.00-15.00
Piazza Spallino, Montesolaro di Carimate


La Canturina Bis è il progetto di una nuova strada, una “tangenziale” che dovrebbe alleggerire il traffico dal centro di Cantù.
Il percorso purtroppo passerà quasi interamente su aree protette del Parco regionale delle Groane, sul territorio comunale di Figino Serenza e Carimate.

 



Secondo progetto la strada dovrebbe unire due punti del comune di Cantù, via Milano e corso Europa. Le alternative di percorso in fase di studio sono 3: per i tecnici incaricati dalla Provincia la variante “Gronda” è quella che soddisfa ”al meglio” i parametri tecnici, economici ed ambientali.
La verità è che questa soluzione avrebbe invece un impatto enorme, distruggendo aree naturali tutelate, boschi e prati del Parco regionale delle Groane.
Il Comune di Carimate ha espresso indirizzo favorevole a detto tracciato (delibera del 13/05/21).

Perché la Canturina Bis?
La canturina Bis dovrebbe servire a fluidificare il traffico nel centro di Cantù e migliorare il collegamento Mariano-Como. La verità è che i risultati attesi dallo studio del traffico prevedono un miglioramento della velocità media di deflusso di soli 2 km/orari nell’ambito canturino, a scapito di altre zone: ad esempio via Grandi/corso Europa, via San Giuseppe/via Genova e Via Nobili Calvi saranno influenzate negativamente.
L’ennesima striscia di asfalto larga sei metri che avrà il solito effetto di spostare il problema da un posto ad un altro, e non di risolverlo.

Quanto dovrebbe costare?

I costi stimati variano dai 170 ai 240 milioni di euro a seconda della variante considerata, in particolare 195 Milioni per la variante Gronda. Questi soldi, tra l’altro, non sono disponibili (ne sono stati stanziati solo 95).
Vogliamo davvero finanziare l’ennesima opera che non porterà ad un beneficio per la comunità a lungo termine? E se diventasse l’ennesimo cantiere iniziato e mai concluso?

Che impatto avrà sul territorio?
Distruttivo. Gli impatti ambientali causati dal tracciato sono numerosissimi. La strada attraverserà aree agricole e boscate, torrenti e habitat protetti all’interno del Parco delle Groane. Causerà nuovo inquinamento acustico, luminoso ed atmosferico. Consumerà ulteriore suolo, i pochi prati rimasti. Nessuna ridicola “opera di mitigazione” renderà l’opera sostenibile, ma servirà solo a camuffare l’ennesima colata di cemento.

Ci sono alternative?

Per risolvere il problema del traffico si devono favorire le alternative all’auto. Perché si parla di mobilità sostenibile e poi non si fa nulla di concreto quando se ne ha l’opportunità? Perché questi soldi non vengono investiti per potenziare il trasporto pubblico? Migliorare le coincidenze e sistemare le stazioni fatiscenti? I treni e gli autobus dovrebbero essere la scelta più efficiente ed economica per gli spostamenti quotidiani. Costruire nuove strade favorirà solo l’immissione di nuovi veicoli, in un circolo vizioso senza via d’ uscita.

Cosa può fare il Comune?
Cercare di impedire che un progetto assurdo come questo rovini il proprio territorio. Uno degli ultimi prati sarà distrutto, chilometri di gallerie saranno scavati, e la comunità non trarrà alcun beneficio. I veicoli transitanti in Via Nobili Calvi si moltiplicheranno.

Cosa puoi fare tu cittadino?
Informati e tieniti aggiornato, attraverso i media, i documenti ufficiali dei Comuni e della Provincia e le pagine social delle numerose associazioni che stanno lavorando per contrastare questo progetto. Fai sentire la tua voce!

RIMANI INFORMATO!
#nocanturinabis
coordinamento.nocanturinabis@gmail.com
 


Da 26 realtà ambientaliste del territorio nasce il Coordinamento per la mobilità sostenibile - No Canturina bis

 

Mentre il mondo si interroga sugli scenari che si verificheranno nei prossimi anni a causa dei cambiamenti climatici, la politica canturina pensa ancora a realizzare un'opera stradale pensata per una mobilità privata su gomma.
  • Noi siamo contrari a qualsiasi Canturina Bis, in quanto ogni risorsa economica allocata in grandi opere stradali significa un incentivo a un modello di mobilità fallimentare che ormai ha dimostrato tutta una serie di criticità ambientali.
  • Quello che chiediamo è che si investa fin da subito in una mobilità basata su bus, treni e biciclette.
  • Una mobilità in cui il trasporto pubblico sia potenziato in termini di offerta.
  • Una mobilità integrata che consenta alle persone di raggiungere il proprio luogo di lavoro usando bus e treni.
  • Una mobilità che sia davvero pubblica e quindi gratuita.
  • Una mobilità in cui siano potenziati i servizi ferroviari sulla linea Como-Lecco e le stazioni ferroviarie siano collegate con un servizio tpl su gomma efficiente.
  • Una mobilità in cui le persone abbiano la possibilità di lasciare la propria auto in garage, utilizzando i mezzi collettivi.
  • Una mobilità diversa per le merci che può essere costruita all'interno degli strumenti urbanistici con piani urbani della logistica sostenibile in cui venga attuata una transizione del traffico merci da gomma a rotaia e una riduzione della dispersione nella logistica.


No a questa nuova infrastruttura stradale che attraversa (o come dice qualcuno: "lambisce") il parco Brughiera, appena ampliatosi sui nostri territori solo qualche anno fa.

Convertiamo ecologicamente le nostre economie. Sì alla mobilità pubblica. No alla Canturina Bis.

Coordinamento per la mobilità sostenibile - No Canturina bis

 

I gruppi aderenti:
Amici della Brughiera – Mariano, Associazione Calnach Cremnago di Inverigo, Associazione ChiaraBib, Associazione Comitato Parco Regionale Groane-Brughiera, Associazione Demas Da Fa, Associazione Il Gambero, Associazione L'Ontano, Associazione Le Contrade Inverigo, Circolo Ambiente Ilaria Alpi, Collettivo l'84, Comitato No alla Strada nel Parco, Comitato pendolari Como-Lecco, Comitato Sentiero Pedemonte Como-Lecco, Fridays For Future Como, Gruppo Naturalistico della Brianza, Impulsi, Sostenibilità e Solidarietà – Meda, Legambiente Cantù, Legambiente Seregno, Legambiente Seveso, Sinistra e Ambiente – Meda, Unione degli Studenti Como, We For The Planet, WWF Insubria, WWF Lombardia

Comitato Brughiera: un banchetto per promuovere il sentiero Meda Montorfano


 

Domenica 12 dicembre 2021 il Comitato per il Parco Regionale Groane Brughiera sarà in piazza Cavour, Meda con il proprio banchetto per una festa pre-natalizia su invito a partecipare arrivato dal Comune.

Tiziano Grassi , presidente del Comitato, ci ha detto: "Come al solito proporremo i nostri contenuti e i nostri materiali, compreso mappe del Sentiero ME MO (Meda - Montorfano) e le "bellissime" magliette ME MO - 2021 che proporremo su offerta. Quello che raccoglieremo lo utilizzeremo per le spese per le attività di manutenzione che svolgiamo nel Parco lungo il sentiero con il CAI e la SEM di Meda. Spero di vedervi domenica... in tanti!"

martedì 7 dicembre 2021

Como. Passeggiata poetica tra arte, natura e testimonianze di fede, ispirata al sole e alle fonti, per dare il benvenuto al solstizio d'inverno


 

L'associazione Sentiero dei sogni, nell'ambito del progetto Il futuro è oggi, organizza domenica 19 dicembre 2021 "Fratello sole, sorella acqua", una passeggiata creativa sulla "Riviera di Como". Ritrovo alle ore 14.15 sul sagrato della chiesa di Sant'Agata, a Como in via Briantea. Fine evento ore 17 all'eremo di San Donato, Como, località Garzola Superiore. Evento gratuito con registrazione obbligatoria cliccando qui.

Due chilometri e mezzo di cammino con soste e letture in una chiesa moderna realizzata da un artista, Eli Riva, di cui ricorre il centenario della nascita e che era molto legato al simbolo solare, nel chiostro medievale dell'Eremo di San Donato e in due di quelle che un tempo erano sue pertinenze: casa Balzaretti, dal cui giardino si gode uno degli scorci panoramici più belli di Como, e l'azienda agricola San Donato, che conserva la fonte in grotta, ancora attiva, del convento, accanto alla quale si trova un'icona francescana con un'iscrizione dal "Cantico di frate sole" ("Laudato si' , mi signore, per sota acqua").

Conduce il percorso Pietro Berra, poeta e presidente dell'associazione Sentiero dei Sogni.

Intervento di Giovanna Riva, figlia e curatrice del catalogo generale di Eli Riva

Letture di: Diego Conticello, Mirna Ortiz e Wolfango Testoni

L’iniziativa è inserita nel progetto Il futuro è oggi, di Arci Como, Auser Como, Legambiente Como, L’isola che c’è, Battito d'ali, Sentiero dei sogni e Ecoinformazioni, approvato e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e da Regione Lombardia.