di Dario Balotta, presidente ONLIT (Osservatorio Nazionale Liberalizzazioni Infrastrutture e Trasporti)
Sorprende che il PD si inalberi per essere venuto a conoscenza dell'assegnazione della progettazione della tratta D (l'ultimo tratto) di Pedemontana, senza che essa abbia informato i sindaci e la provincia brianzola. Ribadendo così che la tratta D si potrebbe fare, ma con il coinvolgimento del territorio. Peccato che il progetto è in contrasto con la revisione della convenzione (Concessioni Autostradali Lombarde-Pedemontana) che stabilisce che la tratta D non si deve fare. L'affidamento del progetto ad una società di consulenza, Milano Serravalle Engineering controllata dalle Ferrovie Nord e quindi dalla Regione, desta qualche sospetto sull'indipendenza del progettista. Se Pedemontana non muove un dito per fare la tratta C (di cui è necessaria una revisione dei prezzi almeno del 50% per avviare i lavori e indennizzare i 19mila proprietari dei terreni bloccati per 13 anni), c'è da pensare che l'affidamento della consulenza serva per giustificare l'esistenza di una concessionaria che ha 130 dipendenti. La Pedemontana sta in piedi grazie ai molti contributi pubblici ricevuti per coprire un organico che è quadruplo rispetto a qualsiasi altra concessionaria autostradale italiana a parità di rete. In questo modo si alimentano maxi appalti (questo è di 5 milioni di euro) tutti interni ad un sistema politico che consente troppi dubbi di legittimità e di trasparenza.
Nessun commento:
Posta un commento
Chiediamo gentilmente, a chi usa questo spazio per i commenti, di usare toni costruttivi per mantenere la discussione su un livello di confronto civile e utile per tutti.