di Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”
Anche l'associazione dei costruttori edili (ANCE) di Como, nella recente assemblea tenutasi a Villa Erba, non parla più di nuove edificazioni ma indica come priorità la ‘riqualificazione del patrimonio edilizio esistente’. E lo fa riallacciandosi soprattutto a temi di grande attualità, quali il cambiamento climatico e le crisi ambientali che stiamo soffrendo. ANCE parla infatti esplicitamente di “patrimonio immobiliare sovra dimensionato” rispetto al “declino demografico” e, ancora, di “riqualificazione urbana” e “riqualificazione energetica degli edifici esistenti”. Bene quindi, non siamo solo noi ambientalisti a ribadire questi concetti diretti a evitare nuove edificazioni, considerato che, fino a ieri, ci accusavano di voler mettere in crisi il settore dell’edilizia (sic!).
Ma ora manca un passaggio, fondamentale: per poter indirizzare l’edilizia verso il recupero del patrimonio urbanistico esistente, occorre prioritariamente fermare la nuova edificazione su aree verdi.
Sono ancora troppi, anche in provincia di Como, i comuni che prevedono all'interno dei loro strumenti urbanistici (PGT) altre pesanti colate di cemento per nuove lottizzazioni: residenziali, industriali e commerciali. Occorre che i comuni passino a PGT a ‘consumo di suolo zero’, proprio per dare la spinta alla riqualificazione del patrimonio urbanistico esistente, come chiedono anche, finalmente, gli operatori del settore edilizio. Siamo insieme in questa battaglia, pertanto si concretizzi, da subito, lo ‘stop al consumo di suolo’.
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