Sempre sul pezzo in difesa della Brughiera.... anche qui a Malpensa.....NO ALLA COSTRUZIONE DELLA NUOVA AREA LOGISTICA AEREOPORTUALE |
Si è svolta oggi 28 gennaio 2023 la manifestazione per "abbracciare" e salvare la brughiera di Malpensa. Tra i partecipanti anche il WWF Insubria ed il Comitato per il Parco Groane-Brughiera che da decenni operano per la salvaguardia della brughiera briantea.
Il Masterplan 2035 dell'aeroporto - attualmente sottoposto a valutazione di impatto ambientale avanti al Ministero dell'Ambiente e dell Sicurezza Energetica - prevede infatti un'espansione verso sud dell'Area Cargo con la distruzione di 44 ettari di un sito di grande rilevanza naturalistica. Il mondo accademico e le associazioni scientifiche ed ambientaliste si oppongono con forza a questa ipotesi anche perché esistono soluzioni alternative che non comportano la distruzione di una parte importante della brughiera.
Le associani ambientaliste si sono anche fatte promotrici di una petizione per chiedere:
- Al Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, a conclusione della procedura di Via, di valutare negativamente l'espansione verso sud dell'aeroporto di Malpensa con la distruzione di 44 ettari di brughiera e di indicare la compatibilità delle soluzioni alternative esistenti all'interno ed in adiacenza al sedime aeroportuale;
- che il Parco del Ticino, la Città metropolitana di Milano, la Provincia di Varese ed i Comuni territorialmente interessati riattivino al più presto avanti a Regione Lombardia la procedura per l'inserimento di tutti gli 856 ettari della brughiera nella Rete Natura 2000;
- che Regione Lombardia, al termine della sua istruttoria, proponga al Ministero per l'Ambiente ed alla Comunità Europea che la brughiera sia inclusa nella Rete Natura 2030.
Aggiornamento 29/01/2023
Riceviamo e pubblichiamo:
di Dario Ballotta ed Eleonora Evi (Verdi-Sinistra)
"Il Master Plan 2035 non fa tesoro dei già numerosi errori di SEA nella programmazione e gestione di Malpensa 2000 fin dalla sua nascita. Scalo sovradimensionato sottoutilizzato per anni e ancora con abbondanti capacità sia per il traffico passeggeri che merci. Sbaglia il Comune di Milano (azionista di controllo di Sea) a proporre una seconda Cargo city oltretutto fuori dal sedime aeroportuale che danneggerebbe irrimediabilmente la brughiera e la biodiversità del Parco del Ticino. Dal punto di vista trasportistico con la crisi economico/energetica e la de-globalizzazione la domanda di traffico merci attuale futura non giustifica il nuovo investimento e ci si chiede perchè il sindaco di Milano lasci Sea ad insistere su questa strada. Con i numerosi piani di sviluppo del cargo merci approvati dalla regione (fuori da ogni logica programmatoria ) nell'area lombarda di Bergamo (Orio al Serio) ,Parma e Brescia(Montichiari) a maggior ragione la Cargo city della brughiera non garantirebbe la redditività degli investimenti ma favorirebbe solo azioni speculative ai danni del territorio senza assicurarne lo sviluppo economico."
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