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martedì 30 maggio 2023

Civenna: grande partecipazione alla serata per il futuro del Monte San Primo


Grande partecipazione, con quasi 100 persone che hanno riempito la sala consiliare di Civenna di Bellagio, e grande interesse, alla serata dal titolo 'Quale futuro per il Monte San Primo?', organizzata dal Coordinamento 'Salviamo il Monte San Primo, formato da ben 32 associazioni.

L'incontro è partito con una relazione iniziale di Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente "Ilaria Alpi",  che ha presentato in modo critico il ‘progetto di fattibilità’ approvato della Comunità Montana Triangolo Lariano e dal comune di Bellagio, progetto che prevede soprattutto la realizzazione di piste da sci, innevamento  artificiale con cannoni sparaneve,  toboga in plastica e nuovi parcheggi in località San Primo.
 
È poi intervenuto Roberto Cerati, presidente del Gruppo Naturalistico della Brianza, che ha rilevato i motivi di infondatezza del progetto, legato in particolare allo sci, in un contesto di crisi climatica che ci costringerà a temperature più alte e quindi con sempre meno innevamento naturale. A supporto sono stati proiettati anche alcuni stralci di una trasmissione del TG1 Rai, inclusa un’intervista al sindaco di Bellagio, Barindelli, che giustificava il progetto nonostante il giornalista lo incalzasse sul tema del riscaldamento globale; la proiezione dell'intervista ha suscitato un certo scalpore tra il pubblico presente.


È intervenuto quindi l'ingegner Enrico Scaletti, residente a Bellagio, che ha presentato le controproposte - elaborate insieme al Coordinamento di 32 associazioni -  che riguardano soprattutto la manutenzione dei boschi e dei pascoli, la manutenzione dei sentieri e la mobilità sostenibile.

Si è quindi passati al dibattito con i cittadini presenti: la quasi totalità degli intervenuti ha espresso forti critiche nei confronti del progetto, ritenendolo totalmente anacronistico rispetto alla crisi climatica che stiamo vivendo, chiedendo nel contempo maggior rispetto per la naturalità della montagna.

È emersa ancora una volta la pubblica indignazione per la mancata apertura, da parte delle Istituzioni, di un tavolo di confronto con le associazioni e la cittadinanza.
 
Durante la serata si è continuata anche la raccolta firme che ha già superato di gran lunga le duemila adesioni.

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