Le associazioni ambientaliste ribadiscono la contrarietà alla nuova strada che deturperebbe l’area naturalistica di Scarenna.
a cura di: Gruppo Naturalistico della Brianza, Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”, Associazione Testa di Rapa
Abbiamo letto che alcune aziende con sede a Scarenna si sono rivolte ad un avvocato per tutelarsi per la mancata realizzazione della strada (chiusa dal 2010) nella frazione che interessa i territori di Asso, Canzo e Caslino d’Erba.
Occorre però tener conto che non ci sono solo le esigenze delle aziende; infatti ci sono anche molti cittadini che hanno espresso la loro opinione, con più di 1000 adesioni alla nostra petizione in cui si afferma che: “La costruzione di una nuova strada lungo le sponde del Lambro danneggerebbe irrimediabilmente un ambito di pregio paesaggistico ed ambientale a tutt'oggi molto frequentato …I sottoscritti cittadini dicono NO a una strada per auto e camion nei terreni agricoli della piana di Scarenna e chiedono alle Amministrazioni Comunali coinvolte di considerare l'alternativa che limiti il consumo di suolo, che tuteli quest'area verde e il Fiume Lambro”.
La Comunità Montana che ha promosso il progetto non ha mai considerato seriamente delle alternative – se non addirittura l’opzione di sola messa in sicurezza dell’area di frana – alla proposta di realizzare il nuovo tracciato lungo il fiume Lambro.
Ma, ci chiediamo: una strada conviene anche a chi abita a Scarenna?
E’ normale che alcune aziende pensino di esser avvantaggiate da una nuova strada, paradossalmente vi è anche qualche attività legata al turismo, che nella conservazione del paesaggio avrebbe un punto di forza. Si tratta però di capire se e quale opera è anche nell’interesse di una comunità come quella di Scarenna. C’è chi ha comprato casa in questi 13 anni per scegliere una zona libera dal traffico, tranquilla e sicura, ma già un articolo di giornale, in occasione delle passate festività pasquali, ha prospettato l’apertura della strada di Scarenna come soluzione al traffico turistico sulla strada provinciale: c’è il timore che la strada si trasformi in tangenziale di Canzo (!), passando attraverso la frazione di Scarenna tramite il ponte vicino alla ditta Oltolina.
La nostra proposta resta la possibilità di realizzare una pista ciclopedonale, come strada bianca lungo il Lambro da Erba ad Asso, che è fattibile e sarebbe servita dalle stazioni ferroviarie lungo il percorso, così da pensare a spostamenti combinati treno+bici. La ricaduta sulla frequentazione turistica dei luoghi sarebbe evidente, con beneficio anche per molte attività economiche. Una scelta più interessante per i cittadini e più rispettosa dell’ambiente. Un anello di circa 5 Km, dalla stazione Trenord di Canzo-Asso, passando per le aree naturalistiche con ritorno dal centro di Scarenna: un percorso potenzialmente attrattivo, simile alla passeggiata attorno al lago del Segrino, con la possibilità poi di portare le persone verso il centro di Asso con un miglioramento delle presenze e delle prospettive per le attività economiche, dai negozi ai ristoranti. In caso di emergenza il tratto ciclabile di Scarenna potrebbe essere utilizzato come viabilità alternativa.
In definitiva, per l'area naturale di Scarenna servono soluzioni alternative, più rispettose del territorio e della sua promozione turistica. Per questo è doveroso analizzare con attenzione i flussi viabilistici che nei fine settimana attraverserebbero l'abitato di Scarenna, nonché le relative conseguenze di inquinamento causato dal traffico, soprattutto per i residenti.
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