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lunedì 12 agosto 2024

Dove c'era un albero, ci sarà una casa: l'incredibile contraddizione di Seregno

Una pagina del "Piano Clima" di Seregno


Negli ultimi giorni, abbiamo affrontato due temi centrali per la Brianza attraverso altrettanti post: il primo, intitolato "Case inutilizzate e speculazione immobiliare in Brianza: un’analisi critica" (cliccare qui), metteva in luce la problematica delle abitazioni non occupate nei comuni della Provincia di Monza e Brianza. Il secondo post, "Esperienze virtuose per la Brianza / 1: contrastare le isole di calore nelle nostre città" (cliccare qui), offriva un'analisi delle buone pratiche necessarie per contrastare il consumo di suolo, proponendo azioni come la depavimentazione, la piantumazione di nuovi alberi e la protezione degli alberi esistenti, specialmente quelli di grandi dimensioni.

 

A seguito della pubblicazione di questi articoli, abbiamo ricevuto un commento da parte di una socia del Circolo Legambiente di Seregno, che ci ha inviato delle immagini tratte da Google Maps. Le foto mostrano un giardino in via Ariosto, dove fino a poco tempo fa sorgevano alcuni maestosi cedri, ora abbattuti per far posto a un nuovo edificio. La socia ha commentato con amarezza: "Depressione di ferragosto... questi alberi sono stati abbattuti... e anche quelli dietro il condominio... per costruire nuovo edificio."

Seregno, via Ariosto. Prima e dopo (vista da sud)

Via Ariosto, prima e dopo (vista da nord)

Questo episodio rappresenta un’occasione per riflettere su alcune questioni cruciali. In un comune come Seregno, dove quasi il 17% delle abitazioni risulta non occupato, in un contesto globale in cui il riscaldamento climatico è una minaccia sempre più pressante, la scelta di abbattere alberi per costruire nuove strutture appare come una grave contraddizione. Questa contraddizione è ancora più evidente se consideriamo che l'amministrazione locale, che da sei anni è al governo della città, si presenta come promotrice di un "piano clima", un documento che, almeno sulla carta, dovrebbe guidare le politiche locali verso una maggiore sostenibilità ambientale.

Il caso dei cedri abbattuti in via Ariosto è emblematico di una gestione del territorio che appare disconnessa dalle reali esigenze ambientali del nostro tempo. Pur riconoscendo che l'area in questione è privata e che il Piano di Governo del Territorio (PGT) vigente consentiva l'edificazione, resta il fatto che si continua a consumare suolo in un contesto dove la domanda di nuove abitazioni dovrebbe essere ridimensionata, data l'alta percentuale di case inutilizzate.

È legittimo domandarsi quale sia il vero valore attribuito al verde urbano e alla tutela dell'ambiente, quando le azioni concrete sembrano andare nella direzione opposta a quella auspicata nei piani e nei proclami. La speranza è che il nuovo PGT, che dovrebbe essere elaborato sulla base delle indicazioni del piano clima, tenga realmente conto delle esigenze ambientali e ponga fine al consumo indiscriminato di suolo. Ciò non significa bloccare completamente l'edificazione, ma piuttosto impedire che ogni metro quadro di suolo vergine venga impermeabilizzato senza una reale necessità.

Il nostro invito è quindi rivolto all'amministrazione e a tutti i cittadini: non ci sono più scuse per rimandare le decisioni e le azioni necessarie. È tempo di passare dalle parole ai fatti, per tutelare il nostro territorio e garantire un futuro sostenibile alla Brianza.

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