Pedemontana B2: render tratto Baruccanetta-Meda |
di Domenico Corrusco
Con l’avanzamento dei lavori della Pedemontana e, in particolare, della tratta B2, si stanno moltiplicando le osservazioni e le richieste da parte di residenti e amministrazioni locali. Molte di queste si concentrano sulla necessità di eliminare o ridurre il pedaggio per i residenti dei comuni attraversati dall’opera, con l’obiettivo di ridurre l’impatto economico su chi vive nelle zone interessate. Tuttavia, questa misura potrebbe non essere sufficiente a risolvere il problema centrale, che è ben più profondo.
La tratta B2, infatti, va a sostituire la superstrada Milano-Meda, una strada che oggi svolge il ruolo di arteria per il traffico locale e regionale senza richiedere pedaggio. Questa superstrada è fondamentale per deviare il traffico, anche proveniente da altre aree, evitando che si riversi nei centri abitati e garantendo una certa fluidità sulle strade locali. Trasformarla in un’autostrada a pagamento rischia di avere l’effetto opposto rispetto a quanto auspicato.
Il vero pericolo è che, imponendo il pedaggio, non solo i residenti, ma anche chi si sposta da altre zone sarà incentivato a evitare l’autostrada, preferendo le strade locali per evitare il costo. Questo scenario genererebbe un aumento del traffico nei paesi attraversati, con un peggioramento della qualità della vita e un’intensificazione dell’inquinamento. Si verrebbe così a creare un paradosso: un’autostrada scarsamente utilizzata e centri abitati congestionati da veicoli che prima sfruttavano la superstrada.
L’eliminazione del pedaggio per i soli residenti non basta a risolvere questa criticità. Già oggi la superstrada Milano-Meda consente di deviare il traffico anche non locale, prevenendo l’ingolfamento delle strade interne. Per ottenere risultati significativi, sarebbe necessario mantenere l’accesso gratuito per tutti, e non solo per i residenti. Altrimenti, si rischia di costruire un'infrastruttura che, invece di migliorare la viabilità, la peggiora.
Pedemontana B2. Lo svincolo di Meda e la tangenziale Meda-Seregno |
A complicare ulteriormente la situazione c’è la scelta di realizzare nuove strade secondarie come compensazione per l'impatto del traffico, per evitare che questo si concentri nei pressi degli svincoli autostradali. Un esempio è la Tangenziale Meda-Seregno, pensata per deviare il traffico vicino agli accessi della Pedemontana. Tuttavia, anche questa soluzione rischia di non essere risolutiva. Anziché alleggerire il carico complessivo, la tangenziale sembra spostare semplicemente il problema, allargando l’area dei disagi. In altre parole, anziché risolvere il traffico, lo si distribuisce su un territorio più vasto, col risultato di amplificare le criticità.
In definitiva, la questione fondamentale è chiedersi se l’autostrada Pedemontana sia realmente necessaria nelle modalità attuali. Il rischio è che, senza un ripensamento strutturale, si finisca per avere un’autostrada sottoutilizzata, con un pedaggio che spinge i veicoli verso le strade locali, e nuove infrastrutture come la Tangenziale Meda-Seregno che si limitano a spostare il problema anziché risolverlo.
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