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mercoledì 16 ottobre 2024

Da Milano una lezione di sostenibilità: nuovi orti urbani finanziati dai privati


Enrico Fedrighini, ex assessore al verde del Municipio 8 di Milano ci invia la seguente notizia. Pur riguardando specificamente il capoluogo lombardo, riteniamo che questa esperienza possa essere d’interesse anche per il nostro territorio, in quanto rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato per la riqualificazione urbana e la promozione di iniziative sostenibili. Di seguito, riportiamo i dettagli di questo progetto che potrebbe ispirare soluzioni simili anche nelle nostre comunità.


Nuovi orti comunali a Milano: un esempio di collaborazione tra pubblico e privato.

In un contesto urbano come quello di Milano, dove il territorio è spesso al centro di complesse trattative tra pubblico e privato, arriva una notizia positiva: la realizzazione di tre nuove aree dedicate agli orti urbani comunali. Questi spazi sorgeranno nelle zone del Gallaratese e del QT8 e saranno interamente finanziati da City Life, grazie a un accordo stipulato durante il mandato di Enrico Fedrighini come assessore al verde del Municipio 8.

Il progetto, il cui costo totale ammonta a 529.238,28 euro, è un raro esempio di come gli oneri di urbanizzazione, generati da interventi edilizi in aree pregiate come quella di Fiera City Life, possano essere reinvestiti in zone periferiche, migliorando la qualità della vita e la sostenibilità urbana. Le nuove aree ortive verranno create in due siti al Gallaratese (via Cechov/Omodeo e via Donadoni/Chiarelli) e una al QT8, nella zona di via Pogatschnig. Quest'ultima sarà dotata di spazi appositamente progettati per essere accessibili anche a persone con difficoltà motorie.

Una volta completati i lavori, le particelle ortive saranno assegnate tramite bando pubblico dal Municipio 8. Grazie a una norma introdotta dallo stesso Fedrighini, i futuri gestori degli orti dovranno impegnarsi a praticare agricoltura biologica, senza l’utilizzo di pesticidi o fertilizzanti chimici, promuovendo un approccio sostenibile e salutare alla coltivazione urbana.

Il bando per l’assegnazione degli orti offre una grande opportunità per le famiglie e i giovani interessati all’agricoltura urbana. Inoltre, un aspetto interessante riguarda la possibilità di organizzare gruppi o associazioni di cittadini che, gestendo collettivamente una particella, possano estendere il beneficio dell’orto a un numero maggiore di persone. In questo modo, la partecipazione all’attività ortiva e la distribuzione dei prodotti possono essere gestite in modo comunitario e inclusivo, garantendo una rotazione e una continuità nel tempo.

Questo progetto rappresenta non solo un esempio virtuoso di riqualificazione urbana, ma anche una riflessione più ampia sul ruolo del privato nella trasformazione delle città. Come sottolinea Fedrighini, la creazione di questi orti non è frutto di una semplice procedura burocratica (come la SCIA), ma il risultato di un dialogo tra pubblico e privato che mira a indirizzare le risorse generate da interventi urbanistici a beneficio della collettività.

Nella Milano di oggi, il rapporto con i grandi operatori privati può assumere due direzioni: da una parte, ci sono imprese che investono in progetti a lungo termine, cercando di creare valore non solo per sé stesse ma anche per il territorio; dall’altra, vi sono speculazioni di breve respiro, dove il fine è solo ottenere profitti immediati, senza alcun interesse per la qualità urbana o il benessere dei residenti.

La creazione di nuovi orti urbani a Milano è un passo importante verso una città più inclusiva e sostenibile. A breve, verranno organizzati incontri sul territorio per presentare i dettagli del progetto ai cittadini, con l’obiettivo di coinvolgere attivamente la comunità nella gestione degli orti.

Questo progetto è una piccola ma significativa dimostrazione di come, attraverso la collaborazione tra pubblico e privato, sia possibile migliorare la qualità della vita nelle aree periferiche, trasformando spazi inutilizzati in luoghi di incontro, socialità e sostenibilità.

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