Riceviamo e pubblichiamo ampi stralci del comunicato stampa del Comitato per la Difesa del Territorio di Lissone, per garantire una corretta informazione su quanto sta accadendo riguardo la costruzione della tratta C di Pedemontana.
Negli ultimi giorni alcune testate giornalistiche brianzole hanno pubblicato articoli che annunciano l'inizio dei lavori per la costruzione della tratta C di Pedemontana. Si tratta di notizie che non trovano riscontro nella realtà. Vediamo i fatti, per ristabilire una corretta corrispondenza con la realtà.
Da due anni ormai Pedemontana, partecipando ad assemblee pubbliche, definisce tempistiche per la partenza dei lavori, che puntualmente vengono disattese. È successo così per settembre 2023, dicembre 2023, marzo 2024 e, infine, giugno 2024. Nel dicembre 2023 lo stesso Ministro Salvini, in un evento pubblico svoltosi a Meda, annunciava l'inizio dei lavori, di cui a 10 mesi di distanza non si vede traccia. Gli unici cantieri predisposti riguardano la bonifica delle zone contaminate da diossina e le operazioni obbligatorie di ricerca di ordigni bellici nel sottosuolo. Certo, alcuni espropri sono stati sciaguratamente portati a compimento, ma tanti altri sono ancora soggetti a ricorsi formulati dai proprietari delle aree.
È chiaro che la realizzazione dell’autostrada Pedemontana nei comuni della tratta C è un progetto approvato e appaltato, ma Regione Lombardia sta incontrando innumerevoli problemi: di natura finanziaria, nel recuperare i fondi necessari; di controllo del territorio, con espropri ancora incompleti; e infine, nel riuscire a ottenere l'approvazione e il finanziamento della tratta D breve, che non è ancora stata né approvata né finanziata. Per tutti questi motivi possiamo affermare che i lavori non partono semplicemente perché Pedemontana non è in grado di farli partire.
Per quale motivo, allora, Pedemontana e Regione Lombardia continuano a fare annunci che poi non riescono a realizzare? Si tratta di semplice inefficienza? Noi crediamo di no. Pensiamo si tratti di propaganda, finalizzata a convincere la popolazione che ormai non c'è più nulla da fare e a disinnescare il dissenso, che è sempre più diffuso.
Ma la domanda più interessante è: perché alcuni organi di stampa supportano questa propaganda falsa e mistificatoria? Siamo convinti che l’obbligo deontologico degli organi di informazione sia quello di informare i cittadini, verificando le notizie pubblicate e fornendo informazioni precise, documentate e basate sui fatti. Sappiamo che non è affatto facile fare informazione corretta su questo tema: Pedemontana e Regione Lombardia fanno di tutto per essere poco trasparenti e ambigui nella loro comunicazione. Proprio per questo, però, la responsabilità dei giornalisti deve essere ancora più grande e il loro livello di attenzione ancora più alto.
Questa autostrada rappresenta un "buco nero" per le finanze pubbliche, una minaccia per le ultime aree verdi della Brianza e un rischio per l'intero territorio, esposto a un cantiere che sembra non avere fine.
La nostra lotta continua. Invitiamo tutti all'assemblea pubblica, giovedì 10 ottobre, a Santa Margherita di Lissone, alle ore 21, per informarsi sullo stato delle cose e per condividere con noi le prossime iniziative #nopedemontana.
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