di Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente "Ilaria Alpi"
Per risolvere il problema dell'eutrofizzazione delle acque del lago di Annone occorre agire - in termini di assoluta priorità - sugli scarichi fognari, che arrivano nel lago attraverso le rogge e i torrenti immissari.
Come risaputo - non da ora ma ormai da svariati decenni - il fenomeno della formazione delle alghe è dovuto all'immissione nel lago, per lo più tramite gli affluenti, di 'nutrienti' che possono avere più origini, le più comuni sono:
- le acque reflue, ovvero scarichi fognari non collettati che, direttamente o tramite i canali scolmatori, finiscono nelle rogge e torrenti e da qui nel lago;
- i fertilizzanti (ricchi di azoto e fosforo) utilizzati in agricoltura, che finiscono nei corsi d'acqua e nel lago per dilavamento, soprattutto in coincidenza con le forti piogge.
Finché non si risolverà il collettamento di tutti gli scarichi fognari (anche piccoli) e si interromperà l'uso/abuso dei fertilizzanti in agricoltura, il lago non sarà risanato e periodicamente - soprattutto in coincidenza con periodi di gran caldo a cui purtroppo siamo sempre più abituati - si dovrà assistere alla formazione delle alghe.
Altri interventi ipotizzati o in corso (prelievi ipolimnici dai fondali, ecc.) rischiano di essere un palliativo. I decisori politici non possono non sapere che la priorità per il risanamento delle acque del lago di Annone deve necessariamente passare attraverso l'intercettazione degli scarichi delle fogne.
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