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mercoledì 24 febbraio 2010

I sindaci della Milano-Meda mettono in scacco la Pedemontana

Qualche giorno fa, su questo blog, abbiamo dato notizia dell’intenzione dei sindaci di Cesano, Seveso, Meda, Lentate e Barlassina di chiedere un rinvio a dopo l’Expo 2015 della realizzazione della tratta B2 dell’autostrada Pedemontana, i cui cantieri erano stati inaugurati il sabato precedente con grande spesa e relativo cerimoniale.

La B2 è il 'cuore' della Pedemontana, ma è anche il tratto più critico in quanto tra Desio e Lentate S/S la Pedemontana coincide con l'attuale superstrada Milano – Meda, una delle strade più congestionate della Lombardia ma anche una strada che svolge una insostituibile funzione di collegamento locale tra i centri della Bassa Brianza. L'innesto di nuovo traffico, da Est e da Ovest, è evidentemente incompatibile con la situazione permanente di semi-paralisi in cui versa questa arteria: per questo, la richiesta dei sindaci di posticipare a dopo il 2015 l'ampliamento di questa strada equivale a rendere inservibile l'intero progetto di Pedemontana.

“Benvenuti signori Sindaci ad arricchire il fronte del no al tratto B2 della Pedemontana – dichiarano Gemma Beretta e Paolo Conte, presidenti dei circoli Legambiente di Seveso e Desio - E’ da tempo che le associazioni ambientaliste e la popolazione locale segnalano l’impraticabilità del progetto, con tanto di potenziali rischi connessi alla movimentazione di terra nelle aree adiacenti al Bosco delle Querce, aree mai bonificate e con valori di diossina presenti presumibilmente ancora elevati”.

Bene dunque se, sia pure in ritardo, i Sindaci si coalizzano in un “fronte del no” (o quantomeno dei perplessi, visto che essi parlano di rinvio e non di sospensione del progetto) e bene, soprattutto, che si impegnino alla realizzazione subito delle opere di compensazione ambientale.

“Gli stessi Sindaci, però, vorrebbero sorprenderci anche con vecchi progetti riesumati (la vecchia Pedegronda, che tagliava in due il Parco delle Groane) o con nuove ipotesi di ulteriore viabilità stradale. E’ il momento invece di puntare finalmente sulla mobilità ferroviaria, che è l’unico modo per alleggerire il problema posto dal tratto B2 e sottrarre traffico da e per Milano, ad esempio realizzando grandi infrastrutture di interscambio gomma-ferro all'intersezione della superstrada con le importanti linee ferroviarie Milano-Chiasso e Milano-Camnago”.

Secondo gli esponenti ambientalisti è necessario investire su un progetto condiviso fra tutte e cinque le comunità su compensazioni e mitigazioni ambientali (per Seveso e Meda, ad esempio, è fondamentale l’ampliamento e la valorizzazione del Bosco delle Querce verso Meda Sud e Baruccana).

La Pedemontana ha avuto come elemento positivo quello di sensibilizzare alle tematiche ambientali una buona parte della popolazione che vive sui territori “minacciati” dal progetto (i Road Shock organizzati dalle associazioni ambientaliste in rete hanno visto la partecipazione complessiva di più di mille donne e uomini attenti e partecipi). Che le amministrazioni locali si avvalgano di questa partecipazione e di questa intelligenza del territorio aprendo, finalmente, un vero percorso di progettazione condivisa, attraverso la costituzione di tavoli con tutte le realtà associative e territoriali attive. Legambiente offre sin da ora, come sempre, la propria competente e fattiva partecipazione.

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