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sabato 20 marzo 2010

Un Referendum contro la privatizzazione dell’acqua in Italia

Il giorno 22 marzo si celebra, come ogni anno, la Giornata Mondiale dell'Acqua.

Ma in Italia c’è ben poco da festeggiare. Infatti con un Decreto (noto come Decreto Ronchi) votato dal Parlamento lo scorso 19 novembre 2009, l’acqua è stata definita un servizio pubblico di rilevanza economica, cioè una merce. Lo stesso Decreto impone a tutti i comuni di mettere sul mercato, entro il 31 dicembre del 2011, la gestione dei loro acquedotti! In tal modo l’acqua di tutta la penisola finirà nelle mani delle 2 o 3 multinazionali, le stesse che già hanno messo le mani sugli acquedotti di mezzo Mondo! E gli effetti delle privatizzazioni sono noti a tutti: aumento delle bollette, a fronte di pochi – o addirittura nessuno – investimenti sulle reti e sui depuratori.

La privatizzazione serve quindi alle multinazionali per fare affari a danno delle tasche dei cittadini!

In Lombardia l’applicazione del Decreto Ronchi avrebbe un effetto devastante.

A Milano, dove il Consiglio comunale aveva deciso di affidare, fino al 2026, la gestione dell’acquedotto ad una società totalmente pubblica (Metropolitana Milanese - MM), controllata dallo stesso Comune, il Decreto Ronchi imporrebbe di mettere a gara la gestione entro la fine del 2011 o di svendere parte di MM ad un socio privato.

Stessa sorte toccherebbe ai comuni delle province di Milano e di Monza-Brianza: le rispettive aziende, oggi totalmente pubbliche (Amiacque e Brianzacque), dovrebbero svendere almeno il 40% delle loro azioni ai privati.

Il resto della Lombardia sarebbe messo anche peggio: nelle province di Como, Lecco, Varese, Pavia, Cremona, Sondrio, scatterebbe l’obbligo di mettere a gara la gestione dei servizi idrici, che verrebbero di fatto consegnati ai privati!

Contro il Decreto Ronchi si avvierà nelle prossime settimane una raccolta firme per un Referendum abrogativo delle norme che obbligano a privatizzare l’acqua (www.acquabenecomune.org) . L’obiettivo è quello di raccogliere 700 mila firme, di cui almeno 90 mila nella sola Lombardia. Se il Referendum passasse, in Italia l’acqua potrebbe essere gestita solo da enti pubblici, come già avviene in Belgio, in Svizzera e in parte della Germania.
Oggi, 20 marzo 2010, a Roma sfileranno decine di migliaia di persone alla Manifestazione nazionale per l’acqua pubblica.

I cittadini italiani sono stufi delle privatizzazioni dei servizi pubblici. L’acqua è un bene vitale che non può essere consegnato alle logiche del mercato, ma deve rimanere in mani totalmente pubbliche.

Buona Giornata dell’acqua (pubblica) a tutte e tutti.
Roberto Fumagalli - Comitato Italiano Contratto Mondiale sull’Acqua

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