Parte 8 di 12
A cura di Andrea Agapito Ludovici, WWF Italia
Una costante lungo tutti i tratti censiti è stato il rilevamento di numerosi depositi di rifiuti di ogni genere: da quelli di cantiere, a raccolte di gomme d’auto ai più pericolosi e purtroppo diffusi depositi di eternit.
Questi ultimi sono stati trovati lungo “la” Piave (veneto) , il Savio (Emilia Romagna), il Aterno (Abruzzo) e il Volturno (Campania). In quest’ultimo caso la Procura della Repubblica di Caserta ha avviato un’indagine per disastro ambientale. L’eternit, composto prevalentemente di amianto, dovrebbe essere denunciato e recuperato in modo specifico; purtroppo il costo del recupero è a carico dei privati che spesso e volentieri si disfano molto più facilmente del rifiuto pericoloso abbandonandolo in campagna o lungo i fiumi. Forse sarebbe il caso di ripensare alla legislazione in materia con l’obiettivo di recuperare effettivamente questi pericolosi materiali che purtroppo sono già abbondantemente stati distribuiti sul territorio. Comunque solo sull’Agri (Basilicata) sono stati rilevati 26 depositi di rifiuti, mentre 24 sul Sangro (Abruzzo) o 17 sull’Ofanto (Puglia).
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