di Marisa Viganò
Per l'edizione 2010 della Strapagnano, la sezione podistica dell'AcPagnano ha proposto all'Amministrazione Comunale il ripristino dell'antico sentiero di S. Giorgio, che diverrà un tracciato percorribile da tutti e per sempre.
Grazie alla disponibilità dall'Azienda Agricola Bonanomi Giorgio, che ha eseguito la rettifica sulla sua proprietà del tratto iniziale del percorso da via Promessi Sposi, e il lavoro svolto dalla Protezione Civile in collaborazione con Camminabrianza, è ora possibile ripercorre una delle più antiche vie di transito ancora esistenti a Merate.
Il sentiero storico di S. Giorgio, sino alla prima metà del secolo scorso, metteva in comunicazione Pagnano, la località S. Giorgio, la cascina Albaressa e la località Sotto il Ceppo, dove esisteva una passerella che permetteva l'attraversamento del torrente Molgora e quindi il collegamento con Cernusco, mediante la strada comunale dei Prati. Un altro sentiero, da Sotto il Ceppo, raggiunge invece ancora l'Isoletta di Cernusco (Via V. Emanuele).
In precedenza la Via Promessi Sposi era denominata via del Regondino Rosso: prima che costruissero la grande strada militare per Vienna, la ex strada statale dello Spluga, era questa l'antica via di comunicazione che permetteva di raggiungere Lecco da Milano, attraversando la Valle della Molgora. Per mantenere vivo il ricordo dell'importanza di questa strada, l'ing. Zappa, all'epoca sindaco di Merate, ha intitolato la via ai personaggi principali del celebre romanzo manzoniano.
Il nuovo imbocco del sentiero da Via Promessi Sposi, più vicino al nuovo ponticello realizzato da RFI/Todini per il futuro collegamento ciclopedonale tra Pagnano e la stazione di Cernusco, permetterà di raggiungre più facilmente e con maggior sicurezza la piana di Vizzago, a completamento della rete di sentieri che uniscono Merate al Parco del Curone.
Il ripristino della percorribilità dell'antico sentiero di S. Giorgio è l'occasione per ricordare un evento storico importante, accaduto durante la dominazione francese. Nel 1810, all'epoca delle confisce napoleoniche, tutti gli ordini religiosi furono soppressi e i conventi chiusi. Di molti di loro non è rimasta traccia. E' il caso ad esempio del convento di S. Rocco, che sorgeva nel luogo dell'odierno osservatorio astronomico meratese, oppure del convento della Misericordia di Missaglia. Anche i padri somaschi che dirigevano il collegio di Merate furono costretti all'esilio.
Una sorte ben diversa è stata invece riservata al convento e alla chiesa di Sabbioncello. Soppresso il convento, anche la chiesa era stata chiusa. Grazie all'intervento della Parrocchia di Pagnano, sotto la cui giurisdizione Sabbioncello rientra, la chiesa fu riaperta al culto. In cambio la parrocchia di Pagnano fu costretta a cedere al demanio la chiesa di S. Giorgio di Vizzago, sede della vecchia parrocchiale. L'antica chiesa, l'annesso oratorio e la canonica vennero venduti e trasfromati in abitazioni private. Dell'originario complesso ecclesiale rimangono tracce ben visibili in corrispondenza della parte absidale della chiesa, rivolta a oriente, e del piccolo campanile. E' rimasto aperto al culto solo l'altare esterno di S. Giorgio, che prospetta sulla piazzetta, luogo dell'antico cimitero.
L'inaugurazione ufficiale del ripristinato sentiero avverrà con la prossima Strapagnano, in programma per domenica 29 agosto, con partenza dalle ore 7,30, e percorsi di 8, 16, 22 e 26 km.
A tutti è offerta la possibilità di attraversare i parchi delle dimore storichie di Pagnano, le fattorie, e di immergersi poi nel parco di Montevecchia e della Valle del Curone. Per chi vuole osservare luoghi noti, riscoprendo aspetti storici e artistici, a volte sconosciuti, l'appuntamento è alle ore 8,30 , quando partirà la camminata raccontata di 16 km. Alle ore 9,30 è fissata invece la partenza per i più piccini e le famiglie: 3 fattorie offriranno i loro prodotti, con la possibilità di soffermarsi a tu per tu con gli animali. Per i podisti abituali, i percorsi di 22 e 26 km offrono lo spettacolo panoramico della dorsale di Montevecchia e dell'anfiteatro delle Galbusere, con i grappoli d'uva prossimi al raccolto. Per tutti, ristori a volontà.
Per saperne di più sulla Strapagnano, visitate il sito: strapagnano.camminabrianza.it
brianza centrale?
RispondiEliminama quale brianza centrale, l'unica, la vera brianza è quella riferita alle pievi attorno al monte di brianza, vale a dire p.di brivio, di garlate, di oggiono e di missaglia.
il resto non è brianza.
tantomeno monza e la sua provincia!!
Questo blog si chiama "Brianza Centrale" in quanto è nato, come riportato sotto la foto di apertura, per sostenere le iniziative del Comitato per l'ampliamento del Parco Brianza Centrale. Per cui rimandiamo le critiche del nostro lettore a chi ha dato il nome (in realtà un po' ambizioso) a questo Parco, i cui confini sono purtroppo tuttora limitati al solo comune di Seregno.
RispondiEliminaD'altronde è pur vero che il nome di Brianza viene stiracchiato a piacimento e può indicare un territorio che va da Monza a sud, a Como e Lecco a nord, dall'Adda a est fino alle Groane ad ovest. Rispetto a questo ampio territorio è anche vero che Seregno si trova in posizione piuttosto centrale e il blog funge appunto da "centro" di raccolta di notizie che arrivano da questo bacino.
Concordiamo con il lettore sul fatto che la zona che si trova alle pendici del Monte di Brianza fosse la "vera Brianza".