Riceviamo da Valerio Bettoni il testo dell'intervento fatto ieri in consiglio regionale per contrastare l'adozione della Legge sulla gestione dei servizi idrici integrati. Ne pubblichiamo qui alcuni passi.
L’acqua è un bene pubblico e attorno al suo razionale e solidale utilizzo deve sempre prevalere l’interesse pubblico. (...).
Nel rapporto annuale di Mediobanca si evidenzia che la gestione dell’acqua in Lombardia è tra le migliori a livello europeo e con le tariffe più basse. In Europa esistono realtà territoriali dove l’acqua viene pagata circa 4 Euro al metro cubo, mentre in Lombardia siamo al di sotto di 1 Euro.
Sono stato per dieci anni alla guida della Provincia di Bergamo e posso testimoniare degli ottimi risultati raggiunti dagli AATO e dai Comuni su un percorso orientato a costruire un sistema efficace, efficiente ed economico del servizio.
E’ stata realizzata una compagine societaria pubblica al 100%, rappresentante di tutti i comuni della Provincia di Bergamo in una gestione pubblicistica, partecipata ed innovativa del sistema idrico integrato, con investimenti previsti per circa 600 milioni di Euro in dieci anni e l’applicazione di un sistema tariffario che ha costi per i cittadini tra i più bassi d’Europa.
Ad oggi sono stati investiti oltre 130 Milioni di Euro.
Anche in altre Provincie e in tutta la Regione si è lavorato molto e bene tanto che – altra semplice ma cruciale affermazione – non riusciamo a capire il perché dobbiamo cambiare rispetto ad una impostazione che ha funzionato e funziona bene.
Se l’organizzazione per il controllo pubblico dell’acqua funziona in Lombardia perché dovremmo cambiarla in nome di costrizioni europee e nazionali per la ricerca di quella efficienza ed economicità che noi abbiamo già ricercato ed attivato proprio nella consistente storia del solidarismo municipale lombardo.?
La sgradevole sensazione è quella che si vuole smantellare le buone cose pubbliche che funzionano per consentire ai privati – i soliti ed insoliti “furbetti del quartierino” – di buttarsi sul primo 40% di un altro appetibile affare, dopo quello dello smantellamento delle partecipazioni statali, questa volta mettendo mano al patrimonio che generazioni di amministratori locali lombardi hanno costruito sull’interesse pubblico, nell’attenzione a migliorare i servizi di pubblica utilità e nella solidità delle aziende pubbliche, quando queste politiche non si chiamavano ancora federalismo o sussidiarietà orizzontale. (...).
Vignetta di Vauro, eseguita per MicroMega
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