L'8/05/011 è apparso su "Il Cittadino" un articolo che pubblicizza la posizione del Comitato Polo (quartiere Meda Sud) rispetto alla futura autostrada Pedemontana e che potete leggere cliccando qui.
In risposta a tale presa di posizione pubblichiamo di seguito il Comunicato del Coordinamento Insieme in rete per uno sviluppo sostenibile 
PEDEMONTANA: 
un problema serio, un’opera complessa,
un problema serio, un’opera complessa,
non un pretesto per “etichettare” il nostro impegno.
Parlare  a ragion veduta presuppone una conoscenza diretta delle questioni di  cui si vuole trattare. Pedemontana, è sotto gli occhi di tutti, si sta  rivelando una grossa questione da gestire. E’ proprio sulla capacità di  gestione che INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE, da anni, sta  incalzando tutti gli attori istituzionali (regione Lombardia, province e  comuni) e non (Società Pedemontana e Cal) coinvolti, per verificare se  si sarà davvero in grado di gestire la Pedemontana e la sua  realizzazione senza pesare sull’ambiente e i cittadini che subiranno  l’opera. 
Nessun  interesse particolare da parte nostra dunque, ma un lavorare per  l’interesse collettivo. Pedemontana quindi non è uno scherzo sul quale  fare discussioni leggere o sulla quale fare il tifo o la conta fra chi è  pro e chi è contro. 
Il  punto vero è un altro: garantire che l’Autostrada Pedemontana venga  fatta secondo il principio del minor impatto possibile per l’ambiente ed  il territorio. Perché questo si realizzi devono essere applicate le  soluzioni tecniche migliori senza badare ai costi. 
Su quest’opera invece, pare che questo principio non valga. 
Ad  oggi il progetto necessita di moltissime migliorie per minimizzare gli  impatti, ma i fondi non paiono sufficienti per realizzarle.
In questa delicata fase, soggetti vari, tutti smaniosi di veder realizzata l’opera quanto prima, attuano volentieri la strategia del  nascondere sotto il tappeto i problemi per non disturbare il manovratore. 
Così si vuole sminuire una minaccia per il territorio qual è il rischio di sbancamento  della porzione medese del Bosco delle Querce attuato per “raddrizzare”  il curvone del tracciato della futura autostrada tra Barlassina e Meda.
Doppio rischio. 
Rischio per la riduzione della superficie boschiva e verde del  Bosco delle Querce e rischio anche per la salute dei cittadini derivato  dalla conseguente movimentazione di terreno ancora inquinato da  DIOSSINA. 
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| Le zone inquinate da DIOSSINA | 
Inquinamento certificato dai rilievi effettuati da ARPA nel 2008 che hanno evidenziato ben 52 superamenti del limiti di legge (0,00001 mg/kg)  per le zone di accesso pubblico  a cui si sommano ulteriori 10 superamenti del limite (0,0001 mg/kg) per le zone industriali.
Qui inoltre la questione è paradossale. 
Per  consentire ai veicoli alte velocità, su di un tracciato classificato  come autostradale e POTER QUINDI FAR PAGARE IL PEDAGGIO AI CITTADINI  LOMBARDI, regione Lombardia ha derogato sul vincolo di inedificabilità del Bosco delle Querce, vincolo  imposto in origine dalla stessa Regione Lombardia che si era assunta  l’obbligo di preservare un MONUMENTO VIVENTE MONDIALE che rappresenta  fisicamente il riscatto da un dramma che non va dimenticato e che ancora  oggi segna gran parte della nostra terra di Brianza. 
Il  perimetro del Bosco delle Querce ricalca infatti quello della ex-Zona A  (la più inquinata), che per molti ha rappresentato e rappresenta una  ferita ancora aperta. 
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| 1976 la fabbrica chimica ICMESA | 
Si  deve perciò ricordare il disastro dell’ICMESA non solo come ricorrenza  tragica, ma come monito per il futuro, perché non vengano ripetuti gli  stessi errori. Il comportamento tenuto dalla regione su questo tema è di  insensibilità totale. 
In  un PAESE NORMALE, il tracciato che nel progetto definitivo di  Pedemontana taglia e sbanca il Bosco verrebbe declassato e in quel  tratto l’Autostrada diverrebbe Superstrada, limitando la velocità.  Questo semplice accorgimento permetterebbe di salvaguardare questo  MONUMENTO e la sua comunità VIVENTE.
Il risultato sarebbe il salvataggio del Bosco delle Querce dallo sbancamento, una velocità degli automezzi più contenuta e meno pericolosa, assenza di pedaggio. 
Un’opera  insomma meno invasiva. Ma evidentemente è più facile derogare verso una  via più semplice per denaro, con buona pace per le banche che  finanziano l’opera e della politica che continua a privilegiare il  trasporto su gomma rispetto a quello su ferro.
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| La vasca di Meda | 
Forse infastidisce che la pedemontana si stia configurando come l’autostrada della diossina e delle discariche visto che, oltre al rischio diossina nel Bosco delle Querce e nelle aree limitrofe, il tracciato va ad intersecarsi con le discariche ABUSIVE presenti in molte aree dove passerà l’autostrada.
Una  Brianza quindi non idilliaca ma disseminata da discariche, da aree  inquinate e soffocata da asfalto e cemento che già ora sono un problema e  che, anche senza Pedemontana, la politica dovrebbe avere il coraggio e  l’onore di affrontare e risolvere.
Per  poter discutere le cose poi bisogna anzitutto vederle e conoscerle: la  porzione medese del Bosco delle Querce viene dipinta da alcuni come una  zona marginale, inaccessibile alla cittadinanza e pertanto inutile.
Nulla di più falso. La parte medese del Bosco è accessibile e fruibile. 
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| Un percorso nel Bosco delle Querce | 
Sicuramente  necessita di un ponte sul torrente Tarò che dia continuità e ne  migliori la fruibilità con la zona del Centro Sportivo, anch’esso nel  perimetro del Parco Naturale Regionale. Siamo però ben lontani  dall’avere una porzione di verde “residua”, inesistente per la gente,  così come alcuni tentano di spacciarla. 
INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE, sta lavorando anche in questa direzione.
Sul  Bosco i gruppi locali del coordinamento della RETE (la lista civica di  Sinistra e Ambiente a Meda ed il circolo di Legambiente “Laura Conti” a  Seveso insieme a Legambiente Lombardia), hanno avanzato alle Istituzioni  richiesta d’AMPLIAMENTO del Bosco delle Querce sia a Meda sia a Seveso,  ed anche alla Provincia di Monza e Brianza nonché alla Regione  Lombardia.
La  Rete, insieme di gruppi, associazioni e cittadini che vanno dal  territorio di Varese a quello di Como, Lecco e Monza e Brianza, ha fatto  anche informazione corretta sulla Pedemontana con una serie di  assemblee pubbliche (Road Shock) tenutesi in più comuni interessati al  progetto.
Questo coordinamento mantiene tuttora un confronto serrato con la Soc. Pedemontana sul tracciato e sulle COMPENSAZIONI AMBIENTALI che vengono monitorate costantemente.
Questo coordinamento mantiene tuttora un confronto serrato con la Soc. Pedemontana sul tracciato e sulle COMPENSAZIONI AMBIENTALI che vengono monitorate costantemente.
Esercitiamo  pressioni continue affinché la prescrizione n°2 del CIPE che prevede  svincoli e viabilità locale di superficie sia realizzata FUORI dall’area  del Bosco delle Querce (ad EST dell’attuale tracciato) SIA ATTUATA INTEGRALMENTE.
E’ stata inoltrata anche una Memoria Procedimentale a cura di uno Studio Legale di Milano. 
Nella  partita sui corridoi ambientali e i collegamenti tra i Parchi, buona  parte delle cose previste ha preso origine anche dalle nostre proposte,  che sono state recepite in parte dalle prescrizioni avanzate dal CIPE al  progetto definitivo dell’opera.
I gruppi della Rete sono promotori diretti della battaglia per l’ampliamento del Parco Brianza Centrale che, per chi non lo sapesse, esiste da ben 10 anni e per l’istituzione del Parco Regionale della Brughiera.
La  Rete è poi impegnata sia sul PTCP della provincia di Monza e Brianza  con un Osservatorio per contribuire alla riduzione del consumo di suolo  sia sullo studio di un piano d’area su Pedemontana che  impedisca che ai lati della strada si costruiscano una serie infinita di  capannoni inutili (o utili solo per qualcuno) e vuoti.
INSIEME IN RETE NON è un comitato. E’  un coordinamento che ha fatto della TUTELA del Territorio e  dell’ambiente il centro della sua azione che supera i localismi e  predilige una visione d’insieme.
Un’azione  che probabilmente infastidisce qualcuno (a cui evidentemente questi  temi non interessano), ma su cui la Rete continuerà a impegnarsi perché  ambiente e qualità della vita siano al centro della scelte e della buona  politica in Brianza.
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| La mappa che riassume le problematiche del Bosco delle Querce | 





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