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giovedì 24 novembre 2011

Brianza: come far sparire 3/4 del parco di Monza

PTCP Monza e Brianza - La rete di tutela e valorizzazione del paesaggio
articolo di Simona Calvi tratto da "L'Esagono"

Le richieste: rivedere le aree agricole strategiche per circa 450 ettari
Là dove c'era l'erba ora c'è il mattone dei sindaci


Occhio e croce, sarebbe come se sparissero tre quarti del Parco di Monza. L’immagine del verde in Brianza che esce dalle richieste di modifica delle aree agricole strategiche avanzate da una decina di Comuni alla Provincia è più o meno questa. Le schede che fotografano come alcune Amministrazioni vorrebbero modificare il Ptcp ai nastri di partenza in Aula (il debutto auspicato dal presidente Dario Allevi alla sua giunta è per il 21 e 22 dicembre) sono infine arrivate in sede di commissione. Non tutte. A mancare è ancora qualche pezzo. Al momento quel che è certo è che sommando tutte le proposte di revisione delle aree agricole sottoposte a vincolo, si arriva ad un totale di circa 450 ettari. Ettaro più, ettaro meno. Il Parco di Monza ne misura 635. Giusto per dare un’idea.

Nel dettaglio i Comuni che hanno sottoposto le loro proposte a via Grossi sono 8: Lesmo, Renate, Varedo, Concorezzo, Carnate, Misinto, Lissone (in controtendenza pare intenzionata a partecipare al Plis Alma Solis, avviato dai Comuni di Albiate, Macherio e Sovico) e Lentate sul Seveso. A questi vanno aggiunti poi Vimercate (ex Celestica) e Brugherio che chiedono la riperimetrazione rispettivamente dei Parchi della Cavallera e del Plis delle Cave, area interessata dall’enorme - e contestatissimo - progetto Decathlon.

Naturalmente le richieste sono variegate. Da Concorezzo che vorrebbe tenersi una quarantina di ettari a Lesmo che ne chiede una decina, passando per Misinto il cui Pgt è in fase di redazione e la cui richiesta non è ancora stata sottoposta ai commissari. Varedo è il caso più singolare: si tratta di un’area di circa una ventina di ettari situata a nord del Villoresi di cui in realtà una decina è già interessata da insediamenti agricoli Il palmares, invece, tocca a Carnate che ha adottato il suo Pgt, ma che chiede alla Provincia di escludere oltre 350 ettari dal conto. Secondo lo strumento urbanistico carnatese, le aree resterebbero a destinazione agricola, anche se l’assenza di un vincolo forte come il Ptcp permetterebbe cambiamenti futuri. E poi c’è Lentate sul Seveso dove il sindaco Massimo Sasso vorrebbe conservare e destinare a produttivi alcuni terreni attigui all’area industriale lentatese.

Il malumore per le scelte della Provincia in fatto di aree agricole strategiche è altissimo, tant’è che si contano almeno una quindicina di sindaci che in sede di assemblea potrebbero esprimere parere negativo. Uno di questi, ad esempio, è proprio il sindaco di Lentate: “Io voterò no - dice - Perché se è vero e sono convinto della necessità di alcunee linee per tutelare il verde, è anche vero che Lentate, con il suo 64% di superficie comunale a parco, non può diventare la banca per altri Comuni che invece continuano a costruire”. L’implicito è costruire case. Perché a Lentate, ad esempio, le aree in questione non sarebbero destinate a nuove residenze: “L’idea è di ampliare la parte produttiva per sviluppare l’attrattività industriale del territorio e creare nuovi posti di lavoro”. Strano caso quello di Lentate, visto che il sindaco racconta di essersi consultato con la Provincia anche prima di arrivare all’adozione del Pgt: “La Provincia - sottolinea Sasso - non aveva avanzato alcuna opposizione a riguardo. Poi, all’improvviso, bellamente aggiungerei, ha inserito quelle aree nell’elenco di quelle vincolate”. Perché? Una domanda che sicuramente non sarà sfuggita a Fabrizio Sala, non solo assessore all’Ambiente in via Grossi, ma soprattutto illustre concittadino di Sasso.

I sindaci, scontenti e non, intanto sono al lavoro. L’ultima riunione si è svolta sabato mattina a Muggiò. Ancora una volta, Lega assente anche se pare che il Carroccio si muoverà insieme al resto della maggioranza. All’assessore all’Urbanistica monzese, Silverio Clerici è stato affidato l’incarico di redigere un documento per conto dei primi cittadini. L’iter è tracciato e il primo appuntamento è proprio con l’assemblea dei sindaci. In ogni caso, anche se l’approvazione arriverà in tempi record, Monza e Brianza non saliranno sul podio. L’elenco delle Province lombarde che hanno adeguato il Ptcp alla legge 12 regionale è già lungo...

Leggi anche:
- Lentate: sequestrati i documenti sul PGT (agg.to 25/11/2011)

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