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lunedì 28 novembre 2011

Che aria tira a Milano?

di Enrico Fedrighini, Verdi Milano e Portavoce Comitato Referendum MilanoSiMuove

La lotta allo smog e al traffico rappresentava, per la nuova Amministrazione Milanese, un banco di prova decisivo per mostrare consistenza, competenza, coraggio e capacità di passare dagli slogan dei manifesti elettorali (“l’aria sarà piu’ pulita”…) alle scelte concrete.

Nessuna persona ragionevole e in buona fede poteva pretendere che la nuova Amministrazione risolvesse in pochi mesi quello che, nei precedenti 20 anni, varie amministrazioni di centrodestra non erano riuscite a fare per incapacità e improvvisazione. Nessuno chiedeva miracoli. Semplicemente, ci si aspettava dal nuovo governo cittadino – agevolato dal risultato straordinario dei cinque referendum sull’ambiente urbano – un  cambio di metodo e di sostanza rispetto agli anni dell’incapacità e dell’improvvisazione davanti alla rituale “emergenza smog”. Facendo quello che da un normale amministratore locale ci si aspetterebbe: elaborare un piano d’azione, con un programma di interventi articolati nel breve, medio e lungo periodo; predisporre in anticipo un pacchetto di misure strutturali aggiuntive da attivare nella stagione critica, che arriva ogni anno (ottobre-marzo); coinvolgere la cittadinanza, recapitando a ogni abitante una comunicazione per spiegare le misure previste e la necessità di scelte anche impopolari per tutelare la salute collettiva. Nessuna improvvisazione, nessuna sorpresa: “siano in una situazione critica, questa è la strada intrapresa per migliorare le cose”.

Pianificare e attuare gli interventi avendo individuato le risorse disponibili e  una gerarchia di priorità: da chi viene pagato col denaro dei cittadini per governare ci si aspetterebbe questo, niente di più e niente di meno.

E’ stata invece scelta, a questo punto non so da chi, una strada diversa: la navigazione a vista. Maledettamente complicata perché presuppone un grande timoniere e una bussola funzionante. E’ stata rimessa in vigore l’inefficace ordinanza antismog della giunta Moratti, con qualche cambiamento di facciata. E’ stato aumentato (secondo me inevitabilmente e correttamente) il costo del biglietto ATM ma (questo è il vero problema) senza contestualmente indicare un piano di investimento delle risorse per il potenziamento del servizio di trasporto pubblico. Si è rinunciato a rafforzare subito Ecopass, rimandando a gennaio l’introduzione della congestion charge (esclusivamente grazie al risultato dei referendum, questo ormai è chiaro anche ai sassi) con però due sostanziali modifiche peggiorative: da un lato si penalizzano i milanesi residenti in centro, dall’altro si agevolano i veicoli commerciali (furgoni e camion) senza limiti né regolamentazione di orari.

“Lo smog è un problema sanitario” annuncia il sindaco Pisapia: scoperta interessante, ma allora perché a trattare su Ecopass manda l’assessore al Commercio, anzichè quello alla Salute? Si introduce il “bus by night” nel week end, mentre il “bus by day” in periferia assume sempre più le sembianze di carro-bestiame. Intanto lo smog sale, la danza della pioggia non funziona. Si annuncia il blocco del traffico in centro, per tutelare la salute dei milanesi: finalmente, bravo sindaco, bravo assessore! Come non detto, blocco revocato... Quale è la misura meno efficace per ridurre traffico e smog, in base dei dati in possesso dell’Agenzia Mobilità e Territorio? Le targhe alterne: l’elevatissimo tasso di motorizzazione nell’area metropolitana ne vanifica ogni effetto (l’ultima volta che sono state introdotte, l’aria è addirittura peggiorata). Quale misura si pensa di attivare in sostituzione del blocco del traffico? Le targhe alterne.

In vista del blocco del traffico (poi saltato) ATM aggiorna l’Amministrazione comunale sulla situazione: “Tutti i mezzi sono già operativi, il servizio urbano può essere potenziato al massimo con 6 autobus in più nelle ore di punta (in tutta Milano) e qualche treno di metropolitana in più negli orari di morbida, stop”. In quali condizioni di servizio di trasporto pubblico si pensa di attivare a gennaio 2012 la congestion charge?

Regione e Provincia, come avviene da anni, parlano criticano e annunciano senza fare nulla. Nessuno si aspetta qualcosa da loro: le parole non risolvono i problemi.

Ma dal nostro sindaco si, ci aspettiamo molto: perché lo abbiamo votato per cambiare Milano, e perché spetta a lui tutelare la salute dei cittadini, trasformando gli impegni presi in azioni conseguenti.

Questa spinta verso il cambiamento ha bisogno di scelte coraggiose e di persone competenti in grado di guidarle. Non ha bisogno di pasticci, tentennamenti, annunci e improvvisate marce indietro.

Perché è un cambiamento che può avvenire solo se i cittadini collaborano e si sentono partecipi di un grande progetto di interesse comune.
E i cittadini partecipano e accettano anche scelte difficili e impopolari se sono perseguite in modo serio e chiaro. Non accettano le prese per i fondelli.
Dobbiamo ragionare, tutti insieme, su cosa fare per fare arrivare nel palazzo la voce del popolo inquinato.
Prima che sia troppo tardi.

Immagine tratta dal web.

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