Tratto dal numero di novembre del mensile IL PAESE di MACHERIO
Tre chiare, precise ed inequivocabili richieste sono i punti fermi sui quali l'Associazione Torrette Bini Dosso Boscone, assieme al Comitato per l'ampliamento del Parco Brianza Centrale, vuole imperniare la prossima raccolta firme finalizzata a salvare dalla cementificazione l'intera zona delle Torrette, bene comune di tutti i cittadini di Bareggia e di Macherio ma anche delle vicine comunità, come quella di Cascina Greppi di Sovico, che vivono ai confini del territorio macheriese. Un appello all'adesione che, ovviamente, l'associazione rivolge ed estende anche a tutte le associazioni locali e del circondario ma anche a quelle di carattere regionale e nazionale.
Per capire bene di cosa si tratta, abbiamo intervistato i rappresentanti dell'Associazione Torrette.
D: quali sono le vostre proposte e a chi le indirizzerete?
R: il Piano di Governo del Territorio, depositato a metà ottobre, presenta criticità, alcune delle quali ci preoccupano non poco. Sul documento in generale inoltreremo, per tempo, all'amministrazione comunale, le nostre osservazioni e dei contributi che mirano a migliorare nell'assieme la proposta di piano ma per quanto riguarda, nello specifico, la tutela dell'area delle Torrette affiancheremo, ad osservazioni più tecniche, anche tre grandi obiettivi per i quali ci sentiamo di chiedere l'appoggio dei cittadini e delle associazioni:
- tutelare e preservare da ogni forma di possibile edificazione e trasformazione tutte le aree agricole delle Torrette, ivi comprese quelle tra le vie Battisti e Bosco del Ratto;
- la completa inclusione delle stesse aree agricole e di tutte le aree standard comunali situate a nord di via Sant'Ambrogio, nei confini del Plis - Parco locale di interesse sovracomunale (“Alma Solis” / ampliamento del Parco Brianza Centrale);
- come risarcimento minimo per il territorio di Macherio, ferito irrimediabilmente dal passaggio di Pedemontana e delle opere stradali accessorie ad essa connesse, la completa attuazione delle opere di compensazione ambientale di Pedemontana (progetto locale n°24) nelle forme e nei modi indicati dal progetto approvato in via definitiva dal CIPE - Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica.
D: quali sono le ragioni che vi hanno spinto, proprio ora, a indire la raccolta firme?
R: possiamo elencarle, ma la domanda esige una risposta un pochino articolata: innanzitutto il Documento di Piano del PGT, indica palesemente un ambito di trasformazione a ridosso di via Bosco de Ratto che riteniamo del tutto irricevibile in quanto assolutamente non giustificato da reali esigenze di carattere abitativo. Visto e considerato che a Macherio (e nei dintorni) esistono centinaia di abitazioni vuote, invendute e in costruzione, riteniamo inaccettabile consumare ulteriore territorio agricolo (oltre un ettaro).
E' poi altrettanto evidente che l'arrivo di nuovo cemento minerebbe definitivamente l'integrità degli spazi aperti di uno storico paesaggio, ancora quasi interamente inedificato, rimasto uguale per centinaia di anni, che è parte integrante della nostra identità di cittadini macheriesi e bareggesi. La sua compromissione cancellerebbe irrimediabilmente parte della nostra cultura e della nostra storia, e comporterebbe forti ripercussioni anche sull'equilibrio ecologico di tutta la zona. Non scordiamo, inoltre, che il suolo delle Torrette, per la sua composizione, è tra i più fertili e produttivi dal punto di vista agronomico tra quelli sopravvissuti all'urbanizzazione. Infine, non dimentichiamo che Macherio è già urbanizzata per circa il 65% del suo totale e, grossomodo, un altro 10% di aree agricole verrà divorato da Pedemontana, allora ci chiediamo se anche da noi in Brianza, non è giunto il momento di rovesciare completamente il concetto di sviluppo del territorio e, magari, indirizzarci verso una vera sostenibilità, anche nel costruire, e dire un basta definitivo ed inequivocabile al consumo di suolo che oggigiorno ha esclusivamente fini speculativi.
E' poi altrettanto evidente che l'arrivo di nuovo cemento minerebbe definitivamente l'integrità degli spazi aperti di uno storico paesaggio, ancora quasi interamente inedificato, rimasto uguale per centinaia di anni, che è parte integrante della nostra identità di cittadini macheriesi e bareggesi. La sua compromissione cancellerebbe irrimediabilmente parte della nostra cultura e della nostra storia, e comporterebbe forti ripercussioni anche sull'equilibrio ecologico di tutta la zona. Non scordiamo, inoltre, che il suolo delle Torrette, per la sua composizione, è tra i più fertili e produttivi dal punto di vista agronomico tra quelli sopravvissuti all'urbanizzazione. Infine, non dimentichiamo che Macherio è già urbanizzata per circa il 65% del suo totale e, grossomodo, un altro 10% di aree agricole verrà divorato da Pedemontana, allora ci chiediamo se anche da noi in Brianza, non è giunto il momento di rovesciare completamente il concetto di sviluppo del territorio e, magari, indirizzarci verso una vera sostenibilità, anche nel costruire, e dire un basta definitivo ed inequivocabile al consumo di suolo che oggigiorno ha esclusivamente fini speculativi.
D: ma anche le aree destinate a parco sovracomunale non corrispondono alle vostre richieste?
R: infatti, ambito di trasformazione a parte, tra quelle destinate all'ampliamento del parco sovracomunale (Plis della Brianza Centrale) sono incluse solo una parte, molto ridotta, delle aree da noi indicate. Scelta che contraddice completamente quanto lo stesso sindaco, allora all'opposizione, ci aveva promesso e, strumentalmente, aveva proposto in consiglio comunale.
Ma parallelamente, è preoccupante e del tutto incomprensibile (?) la palese intenzione dell'attuale amministrazione di eliminare una vasta porzione delle compensazioni ambientali di Pedemontana, approvate dal governo italiano, che la precedente amministrazione aveva concordato con Pedemontana su indicazione progettuale di un ente autorevole come il Politecnico di Milano. Un' area destinata a tutti gli effetti a diventare patrimonio pubblico comunale e, attraverso percorsi ciclopedonali, fruibile da tutti i cittadini, al contempo, conservando le sue peculiari caratteristiche agricole.
E' però opportuno chiarire un concetto. Le compensazioni ambientali appartengono a tutti cittadini di Macherio e Bareggia e non possono, arbitrariamente e senza alcuna competenza, essere barattate con proposte artificiose come quella avanzata dall'attuale amministrazione che, facendo carta straccia del progetto definitivo, vorrebbe trasferire le compensazioni sopra le gallerie dell'autostrada laddove sono già previste e finanziate opere di mitigazione a verde.
Ma parallelamente, è preoccupante e del tutto incomprensibile (?) la palese intenzione dell'attuale amministrazione di eliminare una vasta porzione delle compensazioni ambientali di Pedemontana, approvate dal governo italiano, che la precedente amministrazione aveva concordato con Pedemontana su indicazione progettuale di un ente autorevole come il Politecnico di Milano. Un' area destinata a tutti gli effetti a diventare patrimonio pubblico comunale e, attraverso percorsi ciclopedonali, fruibile da tutti i cittadini, al contempo, conservando le sue peculiari caratteristiche agricole.
E' però opportuno chiarire un concetto. Le compensazioni ambientali appartengono a tutti cittadini di Macherio e Bareggia e non possono, arbitrariamente e senza alcuna competenza, essere barattate con proposte artificiose come quella avanzata dall'attuale amministrazione che, facendo carta straccia del progetto definitivo, vorrebbe trasferire le compensazioni sopra le gallerie dell'autostrada laddove sono già previste e finanziate opere di mitigazione a verde.
D: ma la Provincia di Monza e Brianza non doveva recitare un ruolo di governance sugli effetti causati da Pedemontana?
R: anche il comportamento della provincia ci lascia quanto meno perplessi. Sulle compensazioni ambientali si è limitata ad osservare il progressivo dissolvimento del progetto, senza minimamente interferire anzi, al contrario, ha ritenuto di non inserire le aree interessate dai progetti locali (compreso quello delle Torrette) tra quelle indicate nel piano territoriale provinciale come Ambiti Agricoli di Interesse Strategico, ovvero gli unici che realmente garantiscono un'effettiva tutela dalla cementificazione. In soldoni, ciò significa che se prendesse corpo l'idea del sindaco Porta di cancellare le compensazioni dalle aree attorno alla chiesetta delle Torrette, le stesse verrebbero private di ogni vincolo di salvaguardia e diverrebbero facile terra di conquista per la lobby del cemento. Una variante al PGT e il gioco sarebbe fatto. Insomma oltre il danno anche la beffa.
Ma c'è di più, manco a farlo apposta, la provincia si è pure dimenticata di includere tra le aree agricole tutelate anche quelle lungo la via Bosco del Ratto (e la sua prosecuzione verso nord), proprio là dove ricade l'ambito di trasformazione residenziale proposto dal PGT. E' solo una casuale combinazione?
Per adesioni, contatti e contributi:
Tiziano Galimberti: tgalimberti@tecnint.it 333.4570013
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