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mercoledì 26 settembre 2012

Il trasbordo del lago di Pusiano


Pusiano venduto come un'opera d'arte.
E' il lago dei privati.


Articolo di Federico Magni tratto da Il Giorno Ed. Como del 26/9/2012 

Venduto al miglior offerente come una prestigiosa opera d’arte. È la sorte del lago di Pusiano, il più bello dei gioielli della Brianza, che si adagia lì dove la pianura lascia il posto alle Prealpi, celebrato da poeti, scrittori, pittori ma ora mortificato dalle molte proprietà private che chiudono le sponde. Dopo decenni di gestione la famiglia Braga ha deciso di vendere il lago a Egidio Motta, imprenditore di Desio, importatore di un noto marchio di motoslitte. Nell’atto che sancisce il passaggio di proprietà, oltre a numerosi terreni agricoli, i canneti e la storica, pittoresca «Cà di pescadur», ci sono anche i diritti di pesca e navigazione che di fatto rappresentano la vera proprietà del lago di Pusiano e che per secoli ne hanno regolato l’accesso. Si parla di una cifra intorno al milione e mezzo di euro.

Per ora la statua di San Giuseppe che vegliava sul lago dall’antica dimora usata dai pescatori fin dal 1400 non è ancora stata rimessa al suo posto, dopo che sul cancello della «Cà» era apparso il cartello «vendesi», ma l’attività è già ripresa con il noleggio delle barche a pochi passi dal luogo in cui il pittore Giovanni Segantini dipinse «Ave Maria a trasbordo», una delle opere più conosciute del maestro del Divisionismo. In paese il passaggio di proprietà viene colto come un’opportunità per il rilancio di un lago spesso abbandonato a se stesso e sempre più soffocato da cancelli e recinzioni che ne sbarrano l’accesso.

Difficile infatti cogliere il caratteristico panorama del monte Resegone che si specchia nelle acque lungo la sponda settentrionale. Bisogna infilarsi fra muri e recinzioni per cogliere l’essenza dei luoghi di Parini, Stendhal e Segantini. Al cospetto del lago si può arrivare per qualche tratto a Pusiano, oppure da una lunga passeggiata a Bosisio e da Casletto con la caratteristica punta. Il litorale di Eupilio è invece luogo interdetto anche se è da questa sponda che si gode il migliore scenario del «Vago Eupili» cantato dal Parini. Rigorosamente privata e inaccessibile è anche l’isola dei Cipressi, simbolo di questi luoghi, dove il proprietario Gerolamo Gavazzi ha realizzato il sogno di qualsiasi bambino: quello di possedere un’isola e metterci sopra gli animali più strani, dai canguri ai grandi aironi.

Tramandati da secoli i diritti di pesca e navigazione sul lago di Pusiano rappresentano invece il vero atto di possesso del lago. Nei secoli a regolare lo sfruttamento del lago ci fu anche la Fabbrica del Duomo di Milano. Oggi che lo sfruttamento del lago non ha più lo stesso senso di un tempo e che lo specchio d’acqua ha subito le pesanti ripercussioni dell’inquinamento dovuto all’attività industriale degli anni d’oro, in molti si chiedono quale sarà il suo futuro.

Immagini tratte da Wikipedia

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