Alla scoperta di luoghi un po' discosti dai rituali itinerari festivi, unite dai comuni interessi escursionistici, naturalistici e culturali, la Sezione del Club Alpino Italiano e l'Associazione Torrette Bini Dosso Boscone, hanno deciso di dedicare la domenica del prossimo 2 giugno al Grand Tour del Lambro, un trekking ad anello lungo il settore più settentrionale della Valle del Lambro, ovvero quello compreso tra la località di Tabiago di Nibionno, a sud, e quella di Maggiolino di Rogeno, a nord.
La lunga camminata di complessivi 18 chilometri (accorciabile a 15), per nulla impegnativa dal punto di vista tecnico, si prefigge di andare alla scoperta di uno dei tratti sicuramente più significativi dal punto di vista naturalistico di tutto il corso del corso d'acqua. Per questa ragione non poteva assolutamente mancare, nel pacchetto messo a disposizione dagli organizzatori, la preziosa presenza di Francesco Ornaghi, esperto ornitologo, che guiderà la comitiva alla scoperta dell'avifauna che vive lungo le rive del fiume e dei suoi affluenti nonché di quella che si avrà modo di incontrare nei boschi e durante la visita all'Oasi di Baggero.
Numerosi sono gli aspetti geo-naturalistici di rilievo che, ormai preservati da quasi un trentennio dal Parco Regionale della Valle del Lambro, si incontrano lungo l'itinerario. Oltre ai boschi ripariali di grande fascino che ornano le sponde dei corsi d'acqua, ai querco-carpineti che fasciano i declivi e le numerose vallette laterali, val la pena di evidenziare l'intricato, quanto affascinante, sistema del reticolo idrico minore (riaffioramenti, sorgenti, ruscelli, rogge, torrenti altrimenti localmente conosciuti come “bevere”) che alimenta costantemente le acque del Lambro e l'orografia modellata, a più fasi, dalle colate glaciali che ci hanno restituito incantevoli scorci di paesaggio collinare (con alture di stratificazione sedimentaria alternate a balze, pianalti, torbiere e zone umide di origine morenica) che fanno da proscenio suggestivo ai sempre più vicini e maestosi rilievi prealpini.
Non meno interessanti sono gli spunti di interesse storico-culturale. Dalle antiche vie di comunicazione anche di origine romana, alle sopravvissute vestigia di medioevali fortilizi come le torri di Tabiago, Camisasca, Brenno e Tregolo, passando per il sistema dei mulini idraulici che, per secoli, furono alla base dell'economia del nostro territorio (è prevista la visita al Museo dei Mulini di Baggero), fino allo sfruttamento minerario delle cave di marna - talvolta veramente devastante a livello ambientale e paesaggistico - che garantiscono, ancor oggi, la materia prima per il vicino cementificio di Merone.
L'escursione, per la quale sono indispensabili scarponcini da escursionismo e la preventiva protezione contro le zanzare già fin da ora numerose, prevede circa 5 ore e trenta di cammino (escluse le soste), la colazione al sacco, il trasferimento con auto private e l'iscrizione obbligatoria - ma gratuita - presso la sede del CAI Macherio (via Milano 25 - martedì e venerdì dalle 21 alle 23). L'assicurazione è totalmente a carico dei partecipanti.
Per ulteriori informazioni: Gianni 339.8446553 – caimacherio@alice.it - http://caimacherio.it/
Nessun commento:
Posta un commento
Invitiamo gentilmente chi utilizza questo spazio per i commenti a rimanere in tema con il contenuto del post e a mantenere un linguaggio rispettoso, anche quando le opinioni sono diverse. Si informa che non verranno pubblicati commenti contenenti promozioni commerciali.