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giovedì 6 giugno 2013

I dubbi su "Pedemontana e diossina" arrivano in Senato


Le problematiche sollevate dalle associazioni ambientaliste della Brianza (in primis da "Insieme in rete per uno sviluppo sostenibile") sulla questione Pedemontana e diossina approdano in parlamento. E' di questi giorni la notizia che i senatori Ricchiuti, Puppato, De Petris e Marton hanno presentato una interrogazione (tecnicamente un atto di sindacato ispettivo) per chiedere ai Ministri delle infrastrutture e dei trasporti, dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e della salute di:
  • verificare l'opportunità di una revisione del progetto dell'autostrada Pedemontana lombarda al fine di evitare il passaggio nelle aree in cui si concentra la presenza di diossine;
  • provvedere alle necessarie tutele di salute pubblica ed ambientale in caso di sbancamenti di aree inquinate da diossina non bonificate;
  • assecondare la richiesta del Comune di Desio affinché si provveda ad estendere anche al suo territorio il piano di indagini di cui alla prescrizione n. 3;
  • richiedere alla società concessionaria, prima che vengano aperti i cantieri dell'autostrada Pedemontana nelle tratte B e C, uno studio di analisi e valutazione dei rischi alla cui redazione partecipino enti ed istituzioni terze e tecnici indicati dalle amministrazioni locali.
Questo blog ha tenuto sempre alta l'attenzione su questo argomento. Lo faremo ancora tenendovi informati sugli esiti di questa interrogazione.

Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-00303

Atto n. 4-00303

Pubblicato il 4 giugno 2013, nella seduta n. 33

RICCHIUTI , PUPPATO , DE PETRIS , MARTON - Ai Ministri delle infrastrutture e dei trasporti, dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e della salute. -

Premesso che:

sabato 10 luglio 1976, alle ore 12:37, dallo stabilimento Icmesa di Seveso (Monza e Brianza), uscì una nube altamente tossica, composta da tetraclorodibenzo-p-diossina "TCDD", che contaminò il comune di Seveso con 54 per cento del proprio territorio inquinato, Cesano Maderno il 52 per cento, Meda il 20 per cento e Desio il 18 per cento, e costringendo la popolazione dei territori interessati al domicilio coatto in altri luoghi; l'emissione atmosferica provocò l'inquinamento di un'area di 1.810 ettari;

tenendo conto della distribuzione dei danni e della presunta direzione della nube tossica si stilò, in base ai risultati dell'attività analitica svolta nei mesi successivi all'incidente, una prima mappa di contaminazione;

l'area colpita venne divisa in tre zone, A, B, R, a contaminazione del suolo decrescente;

negli anni successivi al disastro si susseguirono interventi di bonifica e studi epidemiologici sulla popolazione residente, nonché studi di valutazione dei rischi per la stessa popolazione;

nel 2003 un gruppo di lavoro costituito, tra gli altri, da fondazione Lombardia per l'ambiente e dai rappresentanti dei Comuni di Seveso, Meda, Cesano Maderno e Desio concludeva un lungo lavoro con la presentazione del rapporto "Analisi di rischio relativa alla presenza di diossina residua nella zona B di Seveso". Tale studio confermava la presenza di diossina nei territori, evidenziando una concentrazione (10 volte oltre il valore di legge) di diossine nel suolo in zona B e giungeva alla conclusione che sarebbe stato necessario valutare anche un'altra tipologia di diossine (quelle dei policlorobifenili dioxin-like) ai fini di una corretta valutazione delle esposizioni. Un monitoraggio così effettuato avrebbe reso con maggiore precisione la realtà dei valori d'inquinamento e di esposizione umana alle diossine in tutte le aree di differente perimetrazione all'interno dei comuni oggetto dell'indagine;

delle risultanze di tale ricerca non vi è traccia nei documenti pianificatori che si sono succeduti dal 2003 ad oggi;

i comuni di Seveso, Meda, Desio, Cesano Maderno sono interessati dal progetto del sistema viabilistico pedemontano lombardo per la costruzione di una nuova autostrada di 67 chilometri, che collegherà le province di Bergamo, Monza e Brianza, Milano, Como e Varese e, tramite il completamento del sistema tangenziale di Varese nord, si congiungerà con il valico svizzero del Gaggiolo;

il tracciato prevede inoltre successivi sbancamenti di terreni adiacenti la zona bonificata o in aree che recenti indagini hanno classificato ancora contaminate e non ancora bonificate;

la società Pedemontana ha svolto tra aprile e giugno 2008 un piano di indagini preliminari sull'area ex Icmesa a seguito delle prescrizioni del Cipe sul progetto preliminare. Il piano di indagini preliminari è stato approvato dagli enti competenti (Regione, Provincia di Milano e Azienda regionale per la protezione dell'ambiente) in data 11 febbraio 2008; l'Arpa ha proceduto alla validazione dei risultati mediante analisi di campioni a scelta tra quelli individuati nel piano presso i propri laboratori. Il piano non risulta aver coinvolto il territorio di Desio, nonostante lo stesso sia ampiamente interessato dalla presenza di diossine;

la campagna d'indagini, svolta dalla ditta Lab analysis Srl di Casanova Lonati (Pavia) ha riscontrato 52 campioni su 127 con valori di concentrazioni di diossine (PCDD+PCDF e 2,3,7,8-TCDD) superiori al limite per siti ad uso verde pubblico e privato. Di questi, 10 superano il limite per siti ad uso commerciale ed industriale. Per tale ragione fu deciso di approfondire le indagini svolte nell'intorno dei superamenti individuati, al fine di circoscrivere realmente le zone interessate dal superamento della soglia;

il piano di indagini integrative sull'area influenzata dall'incidente Icmesa è stato redatto nell'agosto 2008 ed è stato approvato dagli enti competenti in data 10 settembre 2008. Le indagini sono state eseguite nell'ottobre 2008; anche tali risultati sono stati validati da Arpa e confermano la presenza di diossine e la loro concentrazione che in diversi casi ha superato il limite per le zone a verde e/o il limite industriale soprattutto in corrispondenza dello strato superficiale (0-15 centimetri);

con l'approvazione del progetto definitivo, avvenuta durante la seduta del 6 novembre 2009, con delibera n. 97 del 2009 pubblicata sul supplemento ordinario n. 34 alla Gazzetta Ufficiale n. 40 in data 18 febbraio 2010, il Cipe ha impartito nuove prescrizioni da ottemperare durante la progettazione esecutiva e la fase di realizzazione;

tale delibera prevede alcune prescrizioni obbligatorie che interessano diverse aree contaminate da diossina e il terreno del "Bosco delle Querce", tra cui la prescrizione n. 3 che recita testualmente: "Tratta B2 - in corrispondenza dell'interferenza del tracciato con le aree influenzate dall'incidente Icmesa dei comuni di Seveso, Meda, Cesano Moderno e Bovisio Masciago dovranno essere realizzate ulteriori indagini dettagliate sui terreni interessati da contaminazione da diossina, poiché nel corso delle indagini preliminari per la verifica della concentrazione residua sono stati riscontrati superamenti dei valori limite per questo parametro, ai fini della gestione secondo l'articolo 5 del decreto ministeriale 3 agosto 2005";

le stesse aree sono interessate anche da altre prescrizioni: n. 11, n. 154, n. 156 e n. 208;

è in corso la progettazione esecutiva e, prima della sua conclusione, devono essere esperite le indagini di cui alle prescrizioni. Ad oggi non si ha alcuna notizia in merito alle risultanze di tali studi e si registra una crescente difficoltà nelle relazioni tra gli enti e la concessionaria;

il Comune di Desio, il cui suolo è interessato per larga parte dalla presenze di diossine e che, inspiegabilmente, non è stato incluso tra i comuni destinatari delle prescrizioni, ha fatto ufficiale richiesta (con lettera al Cipe) di estensione delle indagini anche al proprio territorio comunale,

si chiede di sapere se i Ministri in indirizzo intendano:
  • verificare l'opportunità di una revisione del progetto dell'autostrada Pedemontana lombarda al fine di evitare il passaggio nelle aree in cui si concentra la presenza di diossine;
  • provvedere alle necessarie tutele di salute pubblica ed ambientale in caso di sbancamenti di aree inquinate da diossina non bonificate;
  • assecondare la richiesta del Comune di Desio affinché si provveda ad estendere anche al suo territorio il piano di indagini di cui alla prescrizione n. 3;
  • richiedere alla società concessionaria, prima che vengano aperti i cantieri dell'autostrada Pedemontana nelle tratte B e C, uno studio di analisi e valutazione dei rischi alla cui redazione partecipino enti ed istituzioni terze e tecnici indicati dalle amministrazioni locali.

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