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venerdì 4 aprile 2014

Pedemontana, uscita Lomazzo? Il consiglio comunale di Desio chiede di fermare i lavori alla tratta "A"

Giovedì 3 aprile 2014 il Consiglio Comunale di Desio ha votato a maggioranza un Ordine del Giorno per chiedere al presidente del Consiglio e al Presidente della Regione Lombardia di limitare i lavori di Pedemontana allo svincolo di Lomazzo come peraltro richiesto anche dalle associazioni ambientaliste e dai comitati di cittadini.

L'OdG è stato presentato e sostenuto da: Partito Democratico, Lista Civica Desio Viva, Lista Civica la Sinistra per Desio e Movimento 5 Stelle.

Il documento votato dal Consiglio Comunale di Desio

ORDINE DEL GIORNO

OGGETTO: Autostrada Pedemontana

VERIFICATO CHE

La Pedemontana Lombarda, detta anche Sistema Viabilistico Pedemontano, è un insieme di tratte autostradali che passa attraverso le province di Varese, Como, Monza-Brianza, Milano e Bergamo, un’infrastruttura autostradale di complessivi 86,7 km. I comuni di Seveso, Meda, Barlassina, Cesano Maderno (tratta B2) e Desio e Bovisio Masciago (tratta C) sono interessati dal progetto autostradale e dalle opere di viabilità complementare connesse;

L’opera viabilistica Pedemontana transita all’interno di aree classificate come contaminate a seguito dell’evento ICMESA, spingendosi all’interno dell’area del “Bosco delle Querce”, ambito di memoria che contiene le vasche di raccolta dei terreni altamente contaminati;

VALUTATO CHE

Sono in fase di ultimazione la tratta A e i primi lotti di tangenziali di Como e Varese del Sistema Viabilistico Pedemontano. Per il secondo lotto invece il concessionario pensa di procedere per singole tratte in relazione alle disponibilità economiche. Per la conclusione dell’intera opera è necessario poter disporre della liquidità da parte dei soci (vedasi, ad esempio, comunicazione dell’assessore Del Tenno alla Giunta regionale del 3/4/2013);

Con l’opportunità di defiscalizzare l’opera è stato impostato un piano economico finanziario che permette di ridurre la ricapitalizzazione da 1,2 miliardi a 850 milioni di euro (fonte: Lombardia Notizie 17/9/2013). La copertura finanziaria è garantita per le sole tratte A e B1, ad oggi nessuna certezza per le tratte B2, C e D (fonte: il Giornale di Seregno 24/9/2013 “Giordano: nessuna certezza sulla copertura finanziaria”);

CONSIDERATA

la fortissima preoccupazione dei sindaci dei Comuni sulla tratta B2 per l’insostenibile congestionamento della superstrada Milano-Meda nel caso si dovesse realizzare il collegamento da Lomazzo a Lentate sul Seveso (tratta B1) con conseguente riversamento sulla superstrada del traffico proveniente da Como e Varese (fonte: Il Cittadino di Monza e Brianza 21/09/2013 “La rabbia dei Sindaci: lasciati in un pantano”);

VALUTATO INOLTRE CHE

Secondo la comunicazione dell’assessore Del Tenno del 3 aprile 2013 “per pedemontana, sussistono sia problemi di carattere territoriali dovuti all’avanzamento dei cantieri (rumori, polveri, etc.) sia criticità attinenti la certezza della complessiva realizzazione dell’opera”;

PRESO INOLTRE ATTO CHE

L’Amministrazione Comunale di Desio unitamente a quella di Seveso e alle associazioni e gruppi aderenti a Insieme in Rete per uno Sviluppo Sostenibile hanno presentato una diffida nel portare a conclusione il progetto esecutivo della tratta B2 prima di avere effettuato la campagna di indagine e la caratterizzazione delle terre così come prescritto (prescrizione n. 3) dal CIPE in occasione della deliberazione di approvazione del progetto definitivo dell’opera.

I comitati di cittadini dei comuni di Bovisio Masciago, Cesano Maderno, Seveso e Desio hanno rilevato diversi profili di illegittimità del progetto definitivo della tratta B2 e hanno inoltrato al TAR un proprio ricorso contro la delibera di approvazione del CIPE (delibera del 6.11.2009, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 18.2.2010) contestando:
  • che il progetto definitivo è stato modificato in sede di approvazione per la tratta B2, prevedendo la realizzazione del tracciato stradale fuori terra, a differenza di quanto previsto dal progetto preliminare (marzo 2006) che prevedeva, invece, una soluzione in interrato, come altresì indicato da Regione Lombardia con DGR VII/17643. Queste modifiche non sono state assunte con il recepimento di prescrizioni o raccomandazioni impartite dal CIPE nel progetto preliminare, bensì derivano da scelte del Collegio di Vigilanza dell’Accordo di Programma, sottoscritto il 19 febbraio 2007;
  • la violazione della normativa, nazionale e comunitaria in materia di tutela ambientale e, in particolare, in relazione alla procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) dei P/P e a quella di Valutazione d’impatto ambientale (VIA);
  • l’approvazione della L.R. 15/2008 denominata “Infrastrutture di interesse concorrente statale e regionale”, che consente “in deroga” alla L.R. 60/1985 “Istituzione di vincoli e destinazioni d’uso nell’area bonificata sull’incidente Icmesa” alla Pedemontana l’attraversamento del Parco Naturale del Bosco delle Querce;
CONSTATATO CHE

I lavori di Pedemontana sono partiti a 30 anni di distanza dal periodo di concepimento dell’opera. Nel frattempo il territorio interessato dal tracciato si è progressivamente deindustrializzato, l’inquinamento atmosferico è aumentato ed il suolo è stato rapidamente urbanizzato;

Gli scenari di mobilità che è oggi possibile prevedere non coincidono con i valori considerati per giustificare la realizzazione di quest’opera infrastrutturale, anche in ragione di un mutamento dei trasporti merci internazionali e interregionali;

Vi è un minore interesse da parte degli istituti di credito a finanziare l’opera, in virtù della difficoltà a rientrare dei capitali investiti entro tempi certi;

Il Consiglio comunale di Desio

RITIENE CHE
  • l’ipotesi di defiscalizzazione dell’opera non sia accettabile in quanto determinerebbe un costo ulteriore e immediato a carico della collettività, ossia dei cittadini e delle imprese che già, nell’attuale grave crisi economica, sono sottoposti a una crescente pressione fiscale;
  • la realizzazione parziale dell’opera fino all’innesto con la superstrada Milano Meda (tratta B1) porterebbe un insostenibile peggioramento dei livelli di congestionamento del traffico nella superstrada e nelle viabilità dei comuni limitrofi, il tutto amplificato dalla mancata realizzazione delle previste opere di compensazione ambientale e di adeguamento della viabilità normale;
  • le gravi e reali criticità legate alla continuazione dell’opera superino ampiamente i previsti benefici in termini di miglioramento della viabilità est-ovest;
  • ad oggi l’opera non è interamente finanziata ed anzi si registra la forte difficoltà di APL nel reperire le risorse necessarie per finanziare l'opera.
E PERTANTO CHIEDE AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI E AL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE LOMBARDA

di intervenire presso gli enti competenti al fine di limitare la realizzazione dell'opera infrastrutturale “Collegamento autostradale tra Dalmine, Como, Varese, Valico del Gaggiolo ed opere connesse” - Pedemontana Lombarda - alla tratta A (tra lo svincolo di Cassano Magnago sulla A8 e lo svincolo di Lomazzo sulla A9) e le tangenziali di Varese e Como così come individuate nel contratto sottoscritto il 26 agosto 2008 tra società Autostrada Pedemontana Lombarda e la società di progetto denominata Pedelombarda Scpa.

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