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sabato 7 giugno 2014
Pedemontana: perché è necessario fermarsi e dire la verità!
Nella mattinata di ieri, venerdì 6 giugno 2014, ha avuto luogo a Lentate sul Seveso il FLASH MOB del coordinamento ambientalista INSIEME IN RETE, cui hanno aderito LEGAMBIENTE LOMBARDIA e WWF LOMBARDIA.
Comunicato stampa di Insieme in rete per uno sviluppo sostenibile
L’autostrada Pedemontana avrebbe dovuto fermarsi a Lomazzo in attesa delle decisioni del CIPE e invece eccola comparire alle soglie di Lentate sul Seveso: i lavori in corso sono ben visibili su tutto l’asse stradale dall’ultimo comune della tratta A fino al primo della tratta B2 (Lentate sul Seveso).
Questo significa che si continua ostinatamente a volere questa infrastruttura la cui realizzazione sarà attuata a “pezzi”: dopo la Tratta A, la B1 incompleta e, a seguire, la B2 che entrerà anche nella zona contaminata da diossina (Meda, Seveso, Cesano Maderno, Bovisio Masciago, Desio) mentre la società Pedemontana non ha ancora ottemperato alla prescrizione CIPE n. 3, che obbliga alla caratterizzazione del livello di contaminazione delle aree che nel 1976 furono interessate dalla ricaduta del potente veleno chiamato TCDD (diossina) fuoriuscito dall’ICMESA di Meda.
Cosa sta succedendo?
I cantieri e i lavori procedono anche senza la necessaria copertura economica. Regione Lombardia è già sicura di avere in tasca la risposta positiva del CIPE?
Eppure nelle scorse settimane alcune agenzie hanno dato notizia di un parere fortemente negativo dell’organismo tecnico del CIPE, il (NARS), di fronte alla richiesta di defiscalizzazione, contenuta nel piano economico-finanziario presentato dalla Società Pedemontana per far fronte alle successive fasi della costruzione di Pedemontana, quelle che seguono al completamento della Tratta A, peraltro priva delle compensazioni ambientali, fino al termine.
Ma queste fasi realizzative sono senza termini di tempo confermando le più cupe previsioni di un’opera del tutto simile alla Salerno - Reggio Calabria.
Così, per la tratta da Lomazzo a Lentate si rimandano ipoteticamente a un dopo EXPO le previste opere accessorie, di mitigazione, di connessione e di compensazione, e si lavora per il solo nastro d’asfalto autostradale.
A tempi futuri è traslata la caratterizzazione dei terreni contaminati da diossina della Tratta B2 e della C.
INSIEME IN RETE PER UNO SVILUPPO SOSTENIBILE, Legambiente Lombardia, WWF Lombardia, i cittadini e le cittadine informate sui fatti, mostrano oggi la loro contrarietà e il loro forte disappunto rispetto a questo modo di procedere e chiedono che i responsabili di Autostrada Pedemontana Lombarda, la Giunta di Regione Lombardia, il Ministero e tutte le autorità competenti abbiano il coraggio di dire la verità: l’avanzare dell’opera va fermato perché manca una sensata programmazione economico-finanziaria (i soldi non ci sono e non saranno sufficienti nemmeno se il Governo deciderà un ulteriore finanziamento dell’opera), le criticità ambientali aperte sono enormi (basti a esempio la questione diossina), i problemi del traffico che attanagliano attualmente la Milano-Meda non saranno risolti dall’opera. E quindi? Fermiamo l’inutile danno già fatto da Pedemontana a partire da Lentate fino a Lomazzo.
Risaliamo il corso di Pedemontana al contrario e ripariamo, per ripartire da qui con un’altra idea di sviluppo sostenibile.
Perché è necessario fermarsi e dire la verità!
Immagini tratte da:
http://gianmarcocorbetta.it/2014/06/pedemontana-fermarsi-e-dire-la-verita/
http://sinistra-e-ambiente-meda.blogspot.it/2014/06/il-6-6-014-in-mattinata-flash-mob-di.html
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